Hai detto tutto tu. Io personalmente non riesco proprio a capire come ci si possa fare il sangue amaro su questioni che non cambieranno mai. Addirittura si arriva a deridere e sminuire quello che si conquista sul campo pur di portare avanti battaglie ideologiche. Per fare un paragone azzardato è come coloro che si lamentano della globalizzazione. Magari su determinate questioni hanno ragione, ma la verità è che ormai il mondo è totalmente interconnesso e non tornerà mai più quello di prima.
Lo stesso vale per il mondo del calcio. L'era dei magnati in Serie A, del presidente/padrone che spende e spande è finita e non tornerà mai più. Come detto già miliardi di volte, gli sceicchi non compreranno il Milan nè arriverà nessuno a spendere 1,5 miliardi (come minimo ora) per rilevare il club + 60 milioni di passivo all'anno per portarci a competere con le migliori d'Europa. Uno può sognare quello che vuole, ci mancherebbe, ma poi non si può negare la realtà. Ci si fa solo del male, ci si incattivisce e basta. Io ho sperato nel Milan in mano ad un magnate fino alla cessione dei cinesi, quello è stato probabilmente l'ultimo treno utile per cancellare il gap creato in un decennio da Galliani e Berlusconi ma alla fine, visto come è andata a finire con gli investimenti cinesi nel calcio, forse è stato meglio così.
Anche se è brutto da leggere, dobbiamo accettare che non siamo più una big europea e che il gap attuale con le migliori del continente è quasi incolmabile. Non significa rassegnarsi ma prendere atto della realtà e non vuol dire neanche accettare qualunque scelta della proprietà e della dirigenza. Ad esempio l'ultimo mercato,a mio parere, è stato condotto in modo molto discutibile su più livelli e questo si può e si deve criticare. Mi permetto però di dire che 8 pagine di pianti a dirotto per l'ingresso in società di un gruppo insignificante come i New York Yankees mi sembrano eccessivi. Vedo un livore ed una rabbia che fatico a comprendere dopo aver vinto uno scudetto a maggio ma sono strano io.