Il fatto stesso che sia stato calcolato questo reddito di cittadinanza credo implichi che sia stato calcolato il costo della vita come è stato calcolato il minimo salariale per poter vivere dignitosamente e questo vale per chi non lavora ma pure per chi ha già con un contratto.
In quanto ai rifiuti circa per un eventuale inserimento nel mondo lavorativo al terzo 'no' si perderebbe il diritto al reddito e si tornerebbe allo stato di nullafacente e nullatenente : braccia per la malavita e depressi/potenziali dipendente da immettere nel circuito dei vizi.
L'italia non può crescere che risolvendo il problema della disoccupazione.
Difficile riuscirci, anzi difficilissimo ma la strada deve esser questa.
si, ci siamo, ma io pongo diversi quesiti.
quello che dici mi è chiaro.
non mi sono chiari:
- le 3 proposte rifiutate, che consistenza economica hanno? sono 3 proposte a prescindere, o devono essere vantaggiose per la persona che percepisce il reddito di cittadinanza? no, perchè se io devo accettare 400 euro mensili quando il reddito mi permette di guadagnarne 780 (a costo zero, dato che non lavorando non ho spese) non è più un reddito, ma è disoccupazione, che invece di durare tot mesi, dura tot offerte rifiutate.
- se percepisco un parziale di reddito (metti 280 euro perchè ne guadagno 500) mi vengono sottoposte offerte di lavoro? e metti che le proposte sono inferiori alla attuale, la contano come proposta rifiutata?
- a chi ha un reddito inferiore alla soglia, questi soldi li danno per sempre?
- se guadagno 0 perchè lavoro, e accetto una loro proposta inferiore a 780 euro, il resto del reddito lo danno?
una cosa è fare campagna elettorale, un'altra è definire bene la questione.
per questo dico: in Italia la situazione lavorativa è ancora troppo incasinata per avere un reddito di cittadinanza, bisogna prima risolvere il problema del compenso minimo lavorativo. altrimenti conviene ai più fare i disoccupati.