Ibra re dei bomber. E migliora tutti i compagni.

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Come riportato dalla GDS in edicola oggi, 15 luglio, Ibra lascia un'eredità in rossonero: da quando c'è lui, la squadra decolla. Lo svedese sarà titolarissimo anche oggi. La presenza di Ibra è importante anche per i compagni. Lo svedese ha migliorato un pò tutti, in tutti i reparti. Da Kessie e Bennacer, passando per Calhangoglu e gli altri attaccanti. Il suo allievo prediletto è Leao, lo martella continuamente con movimenti da fare e cattiveria in area.

Ibra è l'attaccante rossonero con la media gol più alta, nell'era dei tre punti.

I numeri

ibra008.png
 

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Come riportato dalla GDS in edicola oggi, 15 luglio, Ibra lascia un'eredità in rossonero: da quando c'è lui, la squadra decolla. Lo svedese sarà titolarissimo anche oggi. La presenza di Ibra è importante anche per i compagni. Lo svedese ha migliorato un pò tutti, in tutti i reparti. Da Kessie e Bennacer, passando per Calhangoglu e gli altri attaccanti. Il suo allievo prediletto è Leao, lo martella continuamente con movimenti da fare e cattiveria in area.

Ibra è l'attaccante rossonero con la media gol più alta, nell'era dei tre punti.

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Come riportato dalla GDS in edicola oggi, 15 luglio, Ibra lascia un'eredità in rossonero: da quando c'è lui, la squadra decolla. Lo svedese sarà titolarissimo anche oggi. La presenza di Ibra è importante anche per i compagni. Lo svedese ha migliorato un pò tutti, in tutti i reparti. Da Kessie e Bennacer, passando per Calhangoglu e gli altri attaccanti. Il suo allievo prediletto è Leao, lo martella continuamente con movimenti da fare e cattiveria in area.

Ibra è l'attaccante rossonero con la media gol più alta, nell'era dei tre punti.

I numeri

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Sarebbe bastato all'epoca tenere ibra e silva per cambiare il destino.
Ma la distruzione è stata scientificamente studiata.
 

Djerry

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Come riportato dalla GDS in edicola oggi, 15 luglio, Ibra lascia un'eredità in rossonero: da quando c'è lui, la squadra decolla. Lo svedese sarà titolarissimo anche oggi. La presenza di Ibra è importante anche per i compagni. Lo svedese ha migliorato un pò tutti, in tutti i reparti. Da Kessie e Bennacer, passando per Calhangoglu e gli altri attaccanti. Il suo allievo prediletto è Leao, lo martella continuamente con movimenti da fare e cattiveria in area.

Ibra è l'attaccante rossonero con la media gol più alta, nell'era dei tre punti.

I numeri

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Io non ho la percezione in campo di un Ibra così determinante ed essenziale per i discreti risultati e le decorose (ma nulla più) prestazioni recenti del Milan.

Posso anche fare lo sforzo di credere che un Rebic o un Kessie o un Leao o un Conti giochino meglio e corrano perché sanno che altrimenti gli arriva una scarpata numero 47 dello svedese, ma anche qui faccio fatica a dare un peso così enorme al carisma di un singolo giocatore rispetto alla banale constatazione tattica che giocatori non così osceni giocano finalmente nel posto giusto, con convinzione e fiducia.

Milan-Samp fu l'ultima, orripilante, partita giocata col centrocampo a 3 e Suso e Piatek che ancora si aggiravano.

Da quel momento, grazie all'addio di quei due pesi morti che condizionavano tutto lo sbocco offensivo, abbiamo semplicemente messo:
-Kessie e Bennacer nell'unico ruolo in cui in molti da tempo dicono che possono giocare, ovvero in coppia centrale in questo benedetto centrocampo a 2 che per ovvie ragioni esalta maggiormente i loro istinti e le loro caratteristiche dietro la linea della palla
-Castillejo nell'unico ruolo in cui può giocare, ovvero l'esterno di destra non del tridente ma con almeno un riferimento avanzato ed uno sulla trequarti (quindi 442 o 4231), oltre a due giocatori che arrivano sull'altro lato come Theo e l'esterno offensivo
-Calhanoglu e Bonaventura nell'unico ruolo in cui sono più liberi di agire nel raccordo e nell'accompagnamento sia da sinistra che dal centro, diversamente da quei compiti di mezzala che ne hanno affossato le prestazioni e reso evidenti i limiti anche tecnici nel palleggio
-Rebic nell'unico ruolo che da anni ci manca tremendamente, ovvero quel famoso attaccante esterno o comunque di movimento che può al tempo stesso coesistere con un'altra punta, fare quei tagli verso l'area e garantire quei gol che ci mancano da anni nella configurazione con Suso

Certo che dobbiamo questa configurazione anche alla presenza di Ibra, ma da intendere secondo me non come unica soluzione tattica al mondo per far rendere tutti quei giocatori (non a caso si è vinto o fatto parziali positivi anche senza lo svedese, così come si è giocato malissimo e non vinto anche con lui), bensì come fattispecie che diversamente dal tremendo polacco offre sia un riferimento nei duelli aerei che nel liberare l'area venendo incontro a dialogare.

Che non ci sia al mondo un altro attaccante che può fare quello stesso lavoro, magari con maggiore mobilità e brillantezza atletica, con maggiore pericolosità e, spiace dirlo, con maggiore qualità nel raccordo, nel passaggio e nel trattamento palla, non è credibile.

Gli si vuole bene, ma il campo per me non dice che tutta la crescita (tutt'altro che trascendentale) del Milan si concentri su di lui.
 
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Sarebbe bastato all'epoca tenere ibra e silva per cambiare il destino.
Ma la distruzione è stata scientificamente studiata.

pazzesco, proprio nell'estate in cui lasciarono le principali colone, da ringhio a inzaghi a nesta a seedorf
che siano per sempre maledetti
a memoria non ho mai sentito una roba del genere nella storia del calcio
 

Djerry

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Sarebbe bastato all'epoca tenere ibra e silva per cambiare il destino.
Ma la distruzione è stata scientificamente studiata.

Dici bene, episodio simbolo dell'inversione della storia rossonera, ma era qualcosa che partiva da lontano.

Conti alla mano noi non potevamo permetterci il lusso "Ibra" ed alcuni giocatori collaterali (Robinho) a quel prezzo, perché un bilancio già in rosso è stato definitivamente ed irrimediabilmente affossato al punto da costringerci pure al sacrificio dell'ancora economicamente gestibile Thiago.

Tenere Ibra e Silva a quel costo voleva dire anticipare di qualche anno, magari in contemporanea con Moratti/Thohir, la pantomima della cessione per conti insostenibili.
 
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Dici bene, episodio simbolo dell'inversione della storia rossonera, ma era qualcosa che partiva da lontano.

Conti alla mano noi non potevamo permetterci il lusso "Ibra" ed alcuni giocatori collaterali (Robinho) a quel prezzo, perché un bilancio già in rosso è stato definitivamente ed irrimediabilmente affossato al punto da costringerci pure al sacrificio dell'ancora economicamente gestibile Thiago.

Tenere Ibra e Silva a quel costo voleva dire anticipare di qualche anno, magari in contemporanea con Moratti/Thohir, la pantomima della cessione per conti insostenibili.
Al milan coi conti siamo sempre stati pessimi.
Il tanto decantato dirigente galliani da questo punto di vista è stato forse il peggiore.
Vado a memoria : fin quando il milan è stato su buoni livello credo un solo anno abbiamo chiuso il bilancio quasi in pari.
Forse anche per questo oggi è tutto terribilmente complicato e come tifosi siamo i meno abituati a familiarizzare coi bilanci.
Si diceva all'epoca che il milan fosse una questione di cuore ma siamo stati i più lenti nel capire come stesse cambiando il calcio.
 

Djerry

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Al milan coi conti siamo sempre stati pessimi.
Il tanto decantato dirigente galliani da questo punto di vista è stato forse il peggiore.
Vado a memoria : fin quando il milan è stato su buoni livello credo un solo anno abbiamo chiuso il bilancio quasi in pari.
Forse anche per questo oggi è tutto terribilmente complicato e come tifosi siamo i meno abituati a familiarizzare coi bilanci.
Si diceva all'epoca che il milan fosse una questione di cuore ma siamo stati i più lenti nel capire come stesse cambiando il calcio.

Indubbio.

Però i due anni post cessione di Ibra e Thiago furono le due uniche boccate di ossigeno in mezzo a conti in rosso tra i 70 ed i 100 milioni.
Se non ricordo male chiudemmo due bilanci intorno ai 10 milioni di passivo, impresa eroica per l'andazzo che avevamo.

Senza quelle cessioni il punto di non ritorno per la famiglia Berlusconi sarebbe arrivato prima.
 
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Indubbio.

Però i due anni post cessione di Ibra e Thiago furono le due uniche boccate di ossigeno in mezzo a conti in rosso tra i 70 ed i 100 milioni.
Se non ricordo male chiudemmo due bilanci intorno ai 10 milioni di passivo, impresa eroica per l'andazzo che avevamo.

Senza quelle cessioni il punto di non ritorno per la famiglia Berlusconi sarebbe arrivato prima.

Non sono esperto di conti ma credo che con quella doppia cessione sia stata decretata la nostra fine calcistica.
 

A.C Milan 1899

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Indubbio.

Però i due anni post cessione di Ibra e Thiago furono le due uniche boccate di ossigeno in mezzo a conti in rosso tra i 70 ed i 100 milioni.
Se non ricordo male chiudemmo due bilanci intorno ai 10 milioni di passivo, impresa eroica per l'andazzo che avevamo.

Senza quelle cessioni il punto di non ritorno per la famiglia Berlusconi sarebbe arrivato prima.

E sarebbe stato meglio.
 
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