Ibra punta la Supercoppa tra allenamenti, vita isolata cucina e sacco a pelo.

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Tuttosport: Zlatan Ibrahimovic in versione Rocky Balboa negli allenamenti per affrontare, a Mosca, Ivan Drago. Appare così l’attaccante svedese in un video pubblicato sui suoi profili social, dove raggiunge in elicottero un rifugio molto spartano dentro al quale viene ripreso mentre effettua diversi piegamenti sulle braccia e addominali di vario tipo. Mai banale, Zlatan, che sta proseguendo il suo percorso di riabilitazione post operazione al crociato del ginocchio sinistro. A ottobre si entrerà nel quinto mese di lavoro con l’obiettivo di arrivare a dicembre, sfruttando anche la lunga pausa per il mondiale, a lavorare sul campo per poi entrare in gruppo da gennaio 2023. In molti dicono che Ibra abbia cerchiata in rosso la data del 18 gennaio, ovvero quella nella quale Milan e Inter si contenderanno la Supercoppa Italiana in quel di Riyad. Nell’unico precedente in questa manifestazione, disputato a Pechino nell’agosto 2011, Ibrahimovic mise la sua firma sul gol del pareggio dopo il momentaneo vantaggio interista con Sneijder. A completare la rimonta milanista, con il gol vittoria, ci pensò Kevin-Prince Boateng. La partenza di Zlatan per la Svezia, dove è seguito dal suo preparatore atletico di fiducia Giorgio Gasparini, che lo segue come un’ombra e si coordina quotidianamente con lo staff milanista, sia medico sia atletico, ai quali rendiconta il lavoro fatto da Ibrahimovic. Non si deve forzare nulla, anche se Ibra ogni tanto vorrebbe provare a pigiare il piede sull’acceleratore, perché a quasi 41 anni nulla può essere bypassato.

Nonostante si sia visto poco a Milanello (dove dovrebbe tornare nelle prossime settimane), Ibra è sempre un’entità molto presente all’interno del mondo rossonero tanto è vero che la poltroncina del box vicino alla panchina di Pioli è diventata di sua proprietà esclusiva. Lo svedese vive le gare come una sorta di collaboratore tecnico del suo allenatore, dando consigli a tutti i compagni, richiamandoli quando c’è un potenziale pericolo. Esulta, si dispera, vive le partite come un leone in gabbia, conscio che anche a gennaio, probabilmente, per lui ci sarà poco spazio se tutti gli attaccanti dovessero star bene, ma questo nuovo Ibrahimovic non sembra per nulla preoccupato. Anzi, lavorerà ancora di più per convincere Pioli a dargli quelle chance che lui vorrebbe in quei sei mesi finali di stagione che, salvo colpi di scena, potrebbero anche essere gli ultimi della sua carriera se il fisico dovesse presentargli nuovamente un conto troppo salato da pagare. Ma come hanno raccontato tanti giocatori, la sua presenza fisica a Milanello è ancora un fattore seppur il Milan abbia imparato, ormai da tempo, a camminare con le sue gambe e senza l’apporto diretto di Zlatan, come ha dimostrato la parte finale dello scorso campionato culminato con la vittoria dello scudetto.

Ma Ibra può essere un fattore importante per il Milan anche come uomo immagine. Non a caso è stato scelto come frontman dell’iniziativa “From Milan to many” che vedrà il tour mondiale della coppa del Tricolore numero 19 fare diverse tappe (una di queste a Londra alla vigilia di Chelsea-Milan, con ospite Nesta). Ma non è da escludere che durante la pausa per il mondiale, in una delle tappe che il Milan potrebbe annunciare, non tocchi proprio a Zlatan essere l’ambasciatore di questa iniziativa, che dovrebbe essere riproposta anche durante la mini tournée di novembre a Dubai, dove il Milan volerà per una decina di giorni per lavorare al caldo con quei giocatori che non parteciperanno alla coppa del mondo
 

Swaitak

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Tuttosport: Zlatan Ibrahimovic in versione Rocky Balboa negli allenamenti per affrontare, a Mosca, Ivan Drago. Appare così l’attaccante svedese in un video pubblicato sui suoi profili social, dove raggiunge in elicottero un rifugio molto spartano dentro al quale viene ripreso mentre effettua diversi piegamenti sulle braccia e addominali di vario tipo. Mai banale, Zlatan, che sta proseguendo il suo percorso di riabilitazione post operazione al crociato del ginocchio sinistro. A ottobre si entrerà nel quinto mese di lavoro con l’obiettivo di arrivare a dicembre, sfruttando anche la lunga pausa per il mondiale, a lavorare sul campo per poi entrare in gruppo da gennaio 2023. In molti dicono che Ibra abbia cerchiata in rosso la data del 18 gennaio, ovvero quella nella quale Milan e Inter si contenderanno la Supercoppa Italiana in quel di Riyad. Nell’unico precedente in questa manifestazione, disputato a Pechino nell’agosto 2011, Ibrahimovic mise la sua firma sul gol del pareggio dopo il momentaneo vantaggio interista con Sneijder. A completare la rimonta milanista, con il gol vittoria, ci pensò Kevin-Prince Boateng. La partenza di Zlatan per la Svezia, dove è seguito dal suo preparatore atletico di fiducia Giorgio Gasparini, che lo segue come un’ombra e si coordina quotidianamente con lo staff milanista, sia medico sia atletico, ai quali rendiconta il lavoro fatto da Ibrahimovic. Non si deve forzare nulla, anche se Ibra ogni tanto vorrebbe provare a pigiare il piede sull’acceleratore, perché a quasi 41 anni nulla può essere bypassato.

Nonostante si sia visto poco a Milanello (dove dovrebbe tornare nelle prossime settimane), Ibra è sempre un’entità molto presente all’interno del mondo rossonero tanto è vero che la poltroncina del box vicino alla panchina di Pioli è diventata di sua proprietà esclusiva. Lo svedese vive le gare come una sorta di collaboratore tecnico del suo allenatore, dando consigli a tutti i compagni, richiamandoli quando c’è un potenziale pericolo. Esulta, si dispera, vive le partite come un leone in gabbia, conscio che anche a gennaio, probabilmente, per lui ci sarà poco spazio se tutti gli attaccanti dovessero star bene, ma questo nuovo Ibrahimovic non sembra per nulla preoccupato. Anzi, lavorerà ancora di più per convincere Pioli a dargli quelle chance che lui vorrebbe in quei sei mesi finali di stagione che, salvo colpi di scena, potrebbero anche essere gli ultimi della sua carriera se il fisico dovesse presentargli nuovamente un conto troppo salato da pagare. Ma come hanno raccontato tanti giocatori, la sua presenza fisica a Milanello è ancora un fattore seppur il Milan abbia imparato, ormai da tempo, a camminare con le sue gambe e senza l’apporto diretto di Zlatan, come ha dimostrato la parte finale dello scorso campionato culminato con la vittoria dello scudetto.

Ma Ibra può essere un fattore importante per il Milan anche come uomo immagine. Non a caso è stato scelto come frontman dell’iniziativa “From Milan to many” che vedrà il tour mondiale della coppa del Tricolore numero 19 fare diverse tappe (una di queste a Londra alla vigilia di Chelsea-Milan, con ospite Nesta). Ma non è da escludere che durante la pausa per il mondiale, in una delle tappe che il Milan potrebbe annunciare, non tocchi proprio a Zlatan essere l’ambasciatore di questa iniziativa, che dovrebbe essere riproposta anche durante la mini tournée di novembre a Dubai, dove il Milan volerà per una decina di giorni per lavorare al caldo con quei giocatori che non parteciperanno alla coppa del mondo
''Non fa male, non fa male " cit.
 

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Nonostante si sia visto poco a Milanello (dove dovrebbe tornare nelle prossime settimane), Ibra è sempre un’entità molto presente all’interno del mondo rossonero tanto è vero che la poltroncina del box vicino alla panchina di Pioli è diventata di sua proprietà esclusiva. Lo svedese vive le gare come una sorta di collaboratore tecnico del suo allenatore, dando consigli a tutti i compagni, richiamandoli quando c’è un potenziale pericolo. Esulta, si dispera, vive le partite come un leone in gabbia, conscio che anche a gennaio, probabilmente, per lui ci sarà poco spazio se tutti gli attaccanti dovessero star bene, ma questo nuovo Ibrahimovic non sembra per nulla preoccupato. Anzi, lavorerà ancora di più per convincere Pioli a dargli quelle chance che lui vorrebbe in quei sei mesi finali di stagione che, salvo colpi di scena, potrebbero anche essere gli ultimi della sua carriera se il fisico dovesse presentargli nuovamente un conto troppo salato da pagare. Ma come hanno raccontato tanti giocatori, la sua presenza fisica a Milanello è ancora un fattore seppur il Milan abbia imparato, ormai da tempo, a camminare con le sue gambe e senza l’apporto diretto di Zlatan, come ha dimostrato la parte finale dello scorso campionato culminato con la vittoria dello scudetto.

Ma Ibra può essere un fattore importante per il Milan anche come uomo immagine. Non a caso è stato scelto come frontman dell’iniziativa “From Milan to many” che vedrà il tour mondiale della coppa del Tricolore numero 19 fare diverse tappe (una di queste a Londra alla vigilia di Chelsea-Milan, con ospite Nesta). Ma non è da escludere che durante la pausa per il mondiale, in una delle tappe che il Milan potrebbe annunciare, non tocchi proprio a Zlatan essere l’ambasciatore di questa iniziativa, che dovrebbe essere riproposta anche durante la mini tournée di novembre a Dubai, dove il Milan volerà per una decina di giorni per lavorare al caldo con quei giocatori che non parteciperanno alla coppa del mondo
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Super_Lollo

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Tuttosport: Zlatan Ibrahimovic in versione Rocky Balboa negli allenamenti per affrontare, a Mosca, Ivan Drago. Appare così l’attaccante svedese in un video pubblicato sui suoi profili social, dove raggiunge in elicottero un rifugio molto spartano dentro al quale viene ripreso mentre effettua diversi piegamenti sulle braccia e addominali di vario tipo. Mai banale, Zlatan, che sta proseguendo il suo percorso di riabilitazione post operazione al crociato del ginocchio sinistro. A ottobre si entrerà nel quinto mese di lavoro con l’obiettivo di arrivare a dicembre, sfruttando anche la lunga pausa per il mondiale, a lavorare sul campo per poi entrare in gruppo da gennaio 2023. In molti dicono che Ibra abbia cerchiata in rosso la data del 18 gennaio, ovvero quella nella quale Milan e Inter si contenderanno la Supercoppa Italiana in quel di Riyad. Nell’unico precedente in questa manifestazione, disputato a Pechino nell’agosto 2011, Ibrahimovic mise la sua firma sul gol del pareggio dopo il momentaneo vantaggio interista con Sneijder. A completare la rimonta milanista, con il gol vittoria, ci pensò Kevin-Prince Boateng. La partenza di Zlatan per la Svezia, dove è seguito dal suo preparatore atletico di fiducia Giorgio Gasparini, che lo segue come un’ombra e si coordina quotidianamente con lo staff milanista, sia medico sia atletico, ai quali rendiconta il lavoro fatto da Ibrahimovic. Non si deve forzare nulla, anche se Ibra ogni tanto vorrebbe provare a pigiare il piede sull’acceleratore, perché a quasi 41 anni nulla può essere bypassato.

Nonostante si sia visto poco a Milanello (dove dovrebbe tornare nelle prossime settimane), Ibra è sempre un’entità molto presente all’interno del mondo rossonero tanto è vero che la poltroncina del box vicino alla panchina di Pioli è diventata di sua proprietà esclusiva. Lo svedese vive le gare come una sorta di collaboratore tecnico del suo allenatore, dando consigli a tutti i compagni, richiamandoli quando c’è un potenziale pericolo. Esulta, si dispera, vive le partite come un leone in gabbia, conscio che anche a gennaio, probabilmente, per lui ci sarà poco spazio se tutti gli attaccanti dovessero star bene, ma questo nuovo Ibrahimovic non sembra per nulla preoccupato. Anzi, lavorerà ancora di più per convincere Pioli a dargli quelle chance che lui vorrebbe in quei sei mesi finali di stagione che, salvo colpi di scena, potrebbero anche essere gli ultimi della sua carriera se il fisico dovesse presentargli nuovamente un conto troppo salato da pagare. Ma come hanno raccontato tanti giocatori, la sua presenza fisica a Milanello è ancora un fattore seppur il Milan abbia imparato, ormai da tempo, a camminare con le sue gambe e senza l’apporto diretto di Zlatan, come ha dimostrato la parte finale dello scorso campionato culminato con la vittoria dello scudetto.

Ma Ibra può essere un fattore importante per il Milan anche come uomo immagine. Non a caso è stato scelto come frontman dell’iniziativa “From Milan to many” che vedrà il tour mondiale della coppa del Tricolore numero 19 fare diverse tappe (una di queste a Londra alla vigilia di Chelsea-Milan, con ospite Nesta). Ma non è da escludere che durante la pausa per il mondiale, in una delle tappe che il Milan potrebbe annunciare, non tocchi proprio a Zlatan essere l’ambasciatore di questa iniziativa, che dovrebbe essere riproposta anche durante la mini tournée di novembre a Dubai, dove il Milan volerà per una decina di giorni per lavorare al caldo con quei giocatori che non parteciperanno alla coppa del mondo

Zlatan è uno dei miei idoli ma ho paura che 6 mesi fuori a 42 anni sia un problema.
Poi va beh ci ha abituato ai miracoli ma qui si tratta di fare un salto di fede.
 
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Zlatan è uno dei miei idoli ma ho paura che 6 mesi fuori a 42 anni sia un problema.
Poi va beh ci ha abituato ai miracoli ma qui si tratta di fare un salto di fede.
E' una bestia di 1,95, ancora in grandissima forma fisica e fotato di tecnica e visione da top mondiale.

Non sarà più un attaccante da lanciare lungo per allungare la squadra, ma: per far salire la squadra in appoggio contro una che pressa altissimo (con Leao che nel frattempo permette di allungare) o per far la giocata decisiva in area quando chiudiamo gli avversari nella loro area resta un top.

Certo non puo chiedergli di pressare 60'

Se fosse un Mbappe, che basa tanto del suo gioco su esplosività e velocità sarei d'accordo. Ma grosso e tecnico come è, con la volontà soprannaturale che ha, può ancora giocare e fare la differenza. Averso nella fase d eliminazione di Champions (magari al posto di Ballo inserendo un terzino italiano) non mi dispiacerebbe.
 

7AlePato7

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E' una bestia di 1,95, ancora in grandissima forma fisica e fotato di tecnica e visione da top mondiale.

Non sarà più un attaccante da lanciare lungo per allungare la squadra, ma: per far salire la squadra in appoggio contro una che pressa altissimo (con Leao che nel frattempo permette di allungare) o per far la giocata decisiva in area quando chiudiamo gli avversari nella loro area resta un top.

Certo non puo chiedergli di pressare 60'

Se fosse un Mbappe, che basa tanto del suo gioco su esplosività e velocità sarei d'accordo. Ma grosso e tecnico come è, con la volontà soprannaturale che ha, può ancora giocare e fare la differenza. Averso nella fase d eliminazione di Champions (magari al posto di Ballo inserendo un terzino italiano) non mi dispiacerebbe.
Quindi dovremmo inserire nella lista un giocatore davanti che è praticamente statico, non fa uno scatto, non pressa (e sappiamo che il pressing alto è uno dei cavalli di battaglia del gioco di Pioli) e che ha l'autonomia di un cellulare scarico? Poi non significa niente che è in forma a 42 anni. Ci sono tanti quarantenni in forma, ma mica possono giocare a livelli competitivi con dei ventenni. C'è un tempo per tutto e quello di Ibra non è finito, è strafinito.
 
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E' una bestia di 1,95, ancora in grandissima forma fisica e fotato di tecnica e visione da top mondiale.

Non sarà più un attaccante da lanciare lungo per allungare la squadra, ma: per far salire la squadra in appoggio contro una che pressa altissimo (con Leao che nel frattempo permette di allungare) o per far la giocata decisiva in area quando chiudiamo gli avversari nella loro area resta un top.

Certo non puo chiedergli di pressare 60'

Se fosse un Mbappe, che basa tanto del suo gioco su esplosività e velocità sarei d'accordo. Ma grosso e tecnico come è, con la volontà soprannaturale che ha, può ancora giocare e fare la differenza. Averso nella fase d eliminazione di Champions (magari al posto di Ballo inserendo un terzino italiano) non mi dispiacerebbe.
ma se sono 2 anni che non riesce, su che basi dovrebbe riuscire al suo ritorno?
 
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Appena tornato in serie A si è portato a spasso tutti o quasi.
Sfido qualsiasi 40enne a farlo.
quando scusa? la prima stagione ossia 3 anni fa.
sono 2 anni che è un peso, da novembre 2020. quando poi si fece male e tornò ad aprile 2021 facendo schifo e portando il milan a faticare a qualificarsi in CL.
successivamente ha giocato il periodo di ottobre-dicembre 2021 facendoci perdere circa 14 punti rispetto all'inter. poi il nuovo infortunio.
 
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quando scusa? la prima stagione ossia 3 anni fa.
sono 2 anni che è un peso, da novembre 2020. quando poi si fece male e tornò ad aprile 2021 facendo schifo e portando il milan a faticare a qualificarsi in CL.
successivamente ha giocato il periodo di ottobre-dicembre 2021 facendoci perdere circa 14 punti rispetto all'inter. poi il nuovo infortunio.
Per me resta tre categorie sopra tutti non appena riesce un attimino a correre.
Concordo sul fatto che ultimamente ha giocato poco ma poi abbiamo scoperto anche che giocava con un ginocchio solo.
 
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