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Zlatan Ibrahimovic ospite da Fabio Fazio. Tutte le dichiarazioni:
"La festa a sorpresa^Era felice mia moglie e ha preso la mia frase come un complimento. Non mi aspettavo tanta gente alla festa. Vuol dire che sono amici e che qualcosa di positivo ho fatto".
"I dolori che sento ogni mattina? Ogni mattina sento questi dolori ma in testa ho degli obiettivi. Bisogna abituarsi a soffrire e queste sofferenze le trasformo in energie".
"Mio figlio fan di Gattuso? Si, lui ha la mentalità di Rino perché quando fa qualcosa la fa al 200%"
"L'adrenalina mi fa stare a questi livelli, e senza adrenalina non sarei dove sono. L'adrenalina è la chiave di tutto. Prima ero più rock and roll e bello, adesso sono più maturo. Da bambino ero molto attivo. I miei genitori provavano a controllarmi ma non ci riuscivano".
"Il Liverpool? Non credo alla scaramanzia, sono più forte di queste cose. Dobbiamo fare la nostra partita e vediamo come va. Oggi la tua Sampdoria (riferendosi a Fazio che tifa i blucerchiati) ha perso e io ti porto positività".
"Al Milan è cambiato tutto dopo il mio arrivo? Non è solo merito mia ma anche di tutta la squadra, però poi dipende sempre dai trofei che si vincono. Quando Ibra firma c'è sempre magia".
"Paolo e Daniel Maldini? Si è bello questo...ho giocato contro Paolo e oggi gioco con Daniel. Vediamo se continua l'adrenalina magari posso giocare anche con il figlio di Daniel...".
"Ho sempre creduto in me stesso anche se tanti erano contro di me perché in Svezia non mi sentivo il benvenuto, puoi chiedere a mia moglie. Ma avevo voglia e non ho mollato. Così bisogna fare".
"A inizio carriera facevo il portiere? Si ho fatto anche il portiere perché non ero contento del portiere che avevamo e allora li ho detto 'spostati che il portiere lo faccio io..."
"Berlusconi? Voleva sempre che dovevo tagliarmi i capelli ma io gli dicevo che la mia forza è nei capelli".
"Van Basten? Mi ha messo in difficoltà perché quando sono arrivato all'Ajax ero giovane e mi paragonavano a lui. Non è stato facile mantenere le attese".
"Ronaldo il brasiliano? Il più forte. Lo imitavo in campo ma faceva le cose con una velocità incredibile".
Mourinho? Grande amico e grande allenatore. Mi ha fatto crescere dentro e fuori dal campo".
"Ancelotti? Grande persona e grande mister. Quando ha lasciato il PSG l'ho chiamato e gli ho detto 'ciao mister'. Lui mi ha risposto dicendomi di non chiamarlo più mister perché siamo amici".
"Raiola? Mino è tutto. E' un agente, un amico, un papà, più di un famigliare. All'inizio della mia carriera mi ha aiutato molto"
"I figli? Sono tutta la mia vita".
Il futuro? Voglio giocare il più possibile. Mettiamo pressione al Milan per il rinnovo e spero di rimanere al Milan per tutta la vita. Voglio vincere ancora uno scudetto. Non so cosa ci sarà dopo il calcio perciò ho un po' paura di smettere. Vediamo, ma voglio continuare a giocare".
"Cosa provo quando mi dicono zingaro? Non c'è differenza quando urlano per il colore della pelle o per questa cosa. Bisogna fare delle cose utili per cambiare questi atteggiamenti e non serve molto inginocchiarsi in campo".
In aggiornamento
"La festa a sorpresa^Era felice mia moglie e ha preso la mia frase come un complimento. Non mi aspettavo tanta gente alla festa. Vuol dire che sono amici e che qualcosa di positivo ho fatto".
"I dolori che sento ogni mattina? Ogni mattina sento questi dolori ma in testa ho degli obiettivi. Bisogna abituarsi a soffrire e queste sofferenze le trasformo in energie".
"Mio figlio fan di Gattuso? Si, lui ha la mentalità di Rino perché quando fa qualcosa la fa al 200%"
"L'adrenalina mi fa stare a questi livelli, e senza adrenalina non sarei dove sono. L'adrenalina è la chiave di tutto. Prima ero più rock and roll e bello, adesso sono più maturo. Da bambino ero molto attivo. I miei genitori provavano a controllarmi ma non ci riuscivano".
"Il Liverpool? Non credo alla scaramanzia, sono più forte di queste cose. Dobbiamo fare la nostra partita e vediamo come va. Oggi la tua Sampdoria (riferendosi a Fazio che tifa i blucerchiati) ha perso e io ti porto positività".
"Al Milan è cambiato tutto dopo il mio arrivo? Non è solo merito mia ma anche di tutta la squadra, però poi dipende sempre dai trofei che si vincono. Quando Ibra firma c'è sempre magia".
"Paolo e Daniel Maldini? Si è bello questo...ho giocato contro Paolo e oggi gioco con Daniel. Vediamo se continua l'adrenalina magari posso giocare anche con il figlio di Daniel...".
"Ho sempre creduto in me stesso anche se tanti erano contro di me perché in Svezia non mi sentivo il benvenuto, puoi chiedere a mia moglie. Ma avevo voglia e non ho mollato. Così bisogna fare".
"A inizio carriera facevo il portiere? Si ho fatto anche il portiere perché non ero contento del portiere che avevamo e allora li ho detto 'spostati che il portiere lo faccio io..."
"Berlusconi? Voleva sempre che dovevo tagliarmi i capelli ma io gli dicevo che la mia forza è nei capelli".
"Van Basten? Mi ha messo in difficoltà perché quando sono arrivato all'Ajax ero giovane e mi paragonavano a lui. Non è stato facile mantenere le attese".
"Ronaldo il brasiliano? Il più forte. Lo imitavo in campo ma faceva le cose con una velocità incredibile".
Mourinho? Grande amico e grande allenatore. Mi ha fatto crescere dentro e fuori dal campo".
"Ancelotti? Grande persona e grande mister. Quando ha lasciato il PSG l'ho chiamato e gli ho detto 'ciao mister'. Lui mi ha risposto dicendomi di non chiamarlo più mister perché siamo amici".
"Raiola? Mino è tutto. E' un agente, un amico, un papà, più di un famigliare. All'inizio della mia carriera mi ha aiutato molto"
"I figli? Sono tutta la mia vita".
Il futuro? Voglio giocare il più possibile. Mettiamo pressione al Milan per il rinnovo e spero di rimanere al Milan per tutta la vita. Voglio vincere ancora uno scudetto. Non so cosa ci sarà dopo il calcio perciò ho un po' paura di smettere. Vediamo, ma voglio continuare a giocare".
"Cosa provo quando mi dicono zingaro? Non c'è differenza quando urlano per il colore della pelle o per questa cosa. Bisogna fare delle cose utili per cambiare questi atteggiamenti e non serve molto inginocchiarsi in campo".
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