Colgo l'occasione del topic per condividere il mio pensiero su Hitler, ma più in generale sul fenomeno nazionalsocialista.
Innanzitutto, quando si parla di storia bisogna mettere da parte ogni giudizio morale, nella misura in cui quando si parla di storia non esistono e non possono esistere per definizione buoni e cattivi, una cosa che fanno fatica a fare gli storici stessi.
Hitler ha commesso delle atrocità ma la storia è piena di atrocità, basta aprire un manuale qualsiasi; se penso alle atrocità dei capi politici e militari mi vengono immediatamente in mente i massacri, con annesse deportazioni di intere popolazioni, da parte degli assiri, oppure l'epocale massacro dei cittadini di Samarcanda quando i mongoli entrarono nella città; in altre parole, la storia è un eccidio permanente di genti, che però ci colpiscono più o meno in base alla loro vicinanza.
Detto ciò, se mettiamo da parte le lenti morali e quindi non ci limitiamo a ridurre l'operato nazionalsocialista ad un mix patologico di follia e crudeltà, dobbiamo provare a comprendere.
Si dirà che la novità del nazionalsocialismo è stato l'elemento razziale e quindi la conseguente persecuzione di popoli su base etnica: vero... ma perché?
Hitler aveva un progetto, cioè quello di creare un impero europeo, tuttavia, in Europa si presentava, e si presenta tutt'oggi, uno scenario unico, poiché nel continente esistono tre gruppi etnici, ossia quello germanico, quello latino e quello slavo, fortissimi, radicatissimi e con una lunga tradizione politica.
A Hitler, sottomesso l'elemento latino, specialmente sotto un profilo politico, grazie alla vicinanza dei regimi latini (Portogallo, Spagna e Italia... ed anche qui ci sarebbe da discutere sul perché proprio lì siano fioriti i fascismi per così dire, mentre nel nord Europa no), non restava che eliminare la componente slava: ricordiamo che l'antisemitismo è stato centrale nella propaganda nazionalsocialista, ma l'obiettivo vero era la sconfitta dll'URSS, con conseguente sterminio di tutte le popolazioni slave ed annessione diretta di tutto il bassopiano sarmatico, sino cioè ai monti Urali.
Questa era l'unica tattica possibile per fare l'impero in Europa? No, Napoleone ad esempio non l'aveva pensata su base etnica, ma era una possibile tattica, che la Germania nazionalsocialista, sulla base anche di un forte etnocentrismo pregresso, ha pensato di dover percorrere per poter in qualche modo ridurre ad un impero l'Europa; perché se è vero che gli imperi sono multietnici, è anche vero che questi si fondano su un ceppo dominante, che nel progetto nazionalsocialista non poteva che essere quello germanico, il quale avrebbe dominato su quello latino, ma anche su quello arabo, visto che in caso di vittoria era previsto che l'Italia gestisse il bacino mediterraneo, con tutti i popoli arabi su di esso affacciantesi, più le popolazioni del Medio Oriente che sarebbero a loro volta cadute sotto l'influenza nazionalsocialista, e per loro non era previsto alcuno sterminio.
Non è un caso che la "pulizia" fosse prevista per gli slavi, perché essi avevano un referente politico fortissimo nel principale nemico della Germania, ossia l'Unione Sovietica.
Tutto ciò non è riuscito, come noto, e se fosse riuscito, la Russia sarebbe stata letteralmente cancellata dalla faccia della terra, con un conseguente massacro mai visto prima di genti, ben peggiore di quello che già avevano fatto.
Tutto ciò naturalmente è atroce, ma la grammatica del privato cittadino non può essere uguale a quella di un capo di stato, specialmente di un capo di stato di un paese come la Germania del primo '900 con velleità imperiali, per le quali purtroppo poteva avere "senso" sotto un profilo politico il progetto nazionalsocialista.
Questo è quanto e nonostante l'atrocità di tutto ciò, io penso che non si possa parlare del nazionalsocialismo come di qualcosa di malvagio, per il discorso di cui sopra; il nazionalsocialismo è stato un progetto politico, con una sua ratio, atroce non più di tante altre genesi politiche, come ad esempio quella statunitense, che tra lo sterminio sistematico delle popolazioni indigene del nord America, le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, più tutta la sequela di guerra portate in giro per il mondo e che hanno colpito tantissimi civili nella seconda metà del novecento, di certo non può dirsi come buona, se i tedeschi del primo '900 erano i malvagi.
Il nazionalsocialismo è il male ed il motivo è presto detto: la sconfitta della Germania nazionalsocialista è l'atto fondativo dell'Impero americano, quindi va da sé che quella sia stata la sconfitta del male, se d'altronde l'Impero americano, libero e democratico, è invece l'impero del bene.
Tutto qui, senza considerare che naturalmente la seconda guerra mondiale ci ha colpito tutti da vicino, ma in una prospettiva seriamente storica, ciò che è successo in Europa nella prima metà del '900 non è più impressionante di tantissime altre violenze accadute altrove nel mondo.