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Il problema dell'inquinamento e i problemi del cambiamento climatico non li nego, non li nega nessuno in realtà, ma inquinamento e riscaldamento globale sono due cose distinte. Invece personaggi e associazioni che hanno secondi fini (come Thunberg) li associano sempre, puntando sempre il dito contro l'Occidente e in particolar modo contro le automobili. Ma le auto sono minimamente responsabili delle immissioni di CO2; l'introduzione delle certificazioni Euro1 via via fino alla Euro6 sono servite solo a vendere nuove auto; ma per produrre una nuova auto non si inquina? Quanti chilometri devi compiere per ammortizzare il danno ambientale derivato dalla produzione della tua nuova auto? Anni e anni... chi percorre pochi chilometri non ammortizzerà mai la differenza. La maggior parte arriverà ad un punto di equivalenza, allora capisci che è stata tutta una presa per i fondelli. Che era meglio tenere la tua moto o auto a benzina, col piombo, piuttosto che venderle per comprarti il SUV.
Nessuno parla dell'inquinamento delle industrie, nessuno che parli di inquinamento delle stufe a pellet... no sempre contro le auto. Perchè ci sono secondi fini dietro, non per salvare il pianeta.
Il protocollo di Tokyo è una bufala immane, perchè non prevede nessuna grande opera per mettere in sicurezza le città a livello del mare, si peroccupano solo di emissioni di CO2... che tra l'altro i Paesi emergenti di Asia, Africa e Sud America se ne infischiano.
Ma il dato che quantifica l'ignoranza generale, e l'effetto del terrorismo mediatico, è la credenza che il clima naturalmente non cambi naturalmente, che non c'è mai stato così caldo e che non può diventare più freddo. E invece...
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Ma nessun ecologista va in giro a dire che in Scandinavia cresceva la vite pochi secoli fa, se no la propria narrativa verrebbe sbuggerata e perderebbe il suo business.
Il 99% della comunità scientifica è concorde nell'attribuire le cause di questo cambiamento repentino all'attività antropica, il 99,9% delle persone conferma nella percezione reale quotidiana tale cambiamento...qui non si tratta di negare che nella storia si siano alternati periodi caldi o molto caldi a periodi glaciali ma di prendere coscienza realmente che il nostro modo di vivere sconsiderato ed irresponsabile stia alterando in modo clamoroso i ritmi di tali cambiamenti.
L'andamento della temperatura nei milllenni è sempre andata di pari passo con il quantitativo di CO2 presente nell'aria, al calare della presenza di CO2 si sono manifestati periodi glaciali e di raffredamento, al crescere della stessa periodi più miti o addirittura molto caldi. Queste fluttuazioni però si spalmavano su periodi medio-lunghi con processi di adattamento agevoli, il problema oggi è che la quantità di CO2 è cresciuta e cresce ad un ritmo folle e sta incidendo in maniera fortissima facendo innalzare le temperature in maniera vertiginosa e generando una miriade di scompensi che si palesano in varie forme, spesso violente e pericolose per l'uomo.
Giusto per avere un idea di questo basti pensare che gli ultimi 4 anni sono stati gli anni più caldi della storia da quando l'uomo è in grado di misurare la temperatura.
Ci stiamo autodistruggendo e non lo vogliamo ammettere con buona pace di Trump e tutti i pinguini che gli van dietro.
