Gravina:"Se mi dimetto riparte il calcio secondo voi?".

numero 3

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Di colpe ne ha tante sicuramente ma sono anni che ci trasciniamo con gli errori fatti 15/20 anni fa...se ora non abbiamo 20enni italiani forti e pronti per la serie A vuol dire che gli sbagli sono stati fatti più di un lustro fa.
A partire dagli allenatori delle scuole calcio ai professionisti il sistema andrebbe rivisto ma come già scritto sulla carcassa ( del calcio italiano) sono tanti gli avvoltoi che ci mangiano
 
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Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha cercato di fare chiarezza sul momento del calcio italiano e sulle polemiche che lo circondano, in vista dei playoff Mondiali 2026.

Ha respinto le richieste di dimissioni affermando che "non c’è una norma che mi impone di fare un passo indietro" e ha provocato: "A chi mi dice “vai a lavorare” rispondo: se vado via io, riparte il calcio e vinciamo i Mondiali? Se ne avessi la certezza, sarei il primo a farmi da parte. Per questo sono un uomo sereno." Ha tuttavia ammesso che, in caso di nuova mancata qualificazione ai Mondiali, "delle riflessioni personali le farei".

Gravina ha individuato la causa del declino nella "metodologia sbagliata" e nel concentrarsi sulla ricerca di colpevoli. Ha sostenuto che la FIGC non può imporre ma solo sensibilizzare, come fatto con la norma che rende conveniente puntare sugli Under 23 italiani scorporando i loro costi. Ha escluso un ritorno alla limitazione degli stranieri comunitari, definendola "impossibile" e contraria alle norme UE, e ha criticato le società di Serie A, che oggettivamente, seppur involontariamente, sono "antagoniste della Nazionale" perché guardano solo al loro tornaconto.

La sua ricetta per il futuro è: "Meno tattica e più tecnica, questo l’obiettivo. Dobbiamo liberare l’estro". Ha poi parlato della necessità di una riforma radicale dei campionati da discutere entro marzo, sottolineando che in Italia ci sono troppe società professionistiche e che il problema della sostenibilità è centrale, criticando i club che la confondono con la "crescita senza limiti".

Infine, ha spiegato che il blocco del mercato della Lazio è avvenuto perché "è mancato il rapporto tra questo valore della produzione e il costo del lavoro. Quindi pochi ricavi e costi troppo alti. Il risultato ha dato tre parametri non rispettati". Ha concluso difendendo le Nazionali, definendole "identità territoriale, fenomeno di aggregazione" e rifiutando l'idea di eliminarle dai calendari.

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Ci porremo il problema subito dopo.
Nel frattempo, si.
 

Franco

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Avrebbe anche ragione, visto che se se ne andasse lo sostituirebbe uno dei tanti simili.

Peggio. Ho memoria di Mattarrese, Nizzola, Carraro.. Tutti peggiori di Gravina e di gran lunga. Se subentra un uomo di Lotito rimpiangeremo il far nulla di Gravina.
 

Djici

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Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha cercato di fare chiarezza sul momento del calcio italiano e sulle polemiche che lo circondano, in vista dei playoff Mondiali 2026.

Ha respinto le richieste di dimissioni affermando che "non c’è una norma che mi impone di fare un passo indietro" e ha provocato: "A chi mi dice “vai a lavorare” rispondo: se vado via io, riparte il calcio e vinciamo i Mondiali? Se ne avessi la certezza, sarei il primo a farmi da parte. Per questo sono un uomo sereno." Ha tuttavia ammesso che, in caso di nuova mancata qualificazione ai Mondiali, "delle riflessioni personali le farei".

Gravina ha individuato la causa del declino nella "metodologia sbagliata" e nel concentrarsi sulla ricerca di colpevoli. Ha sostenuto che la FIGC non può imporre ma solo sensibilizzare, come fatto con la norma che rende conveniente puntare sugli Under 23 italiani scorporando i loro costi. Ha escluso un ritorno alla limitazione degli stranieri comunitari, definendola "impossibile" e contraria alle norme UE, e ha criticato le società di Serie A, che oggettivamente, seppur involontariamente, sono "antagoniste della Nazionale" perché guardano solo al loro tornaconto.

La sua ricetta per il futuro è: "Meno tattica e più tecnica, questo l’obiettivo. Dobbiamo liberare l’estro". Ha poi parlato della necessità di una riforma radicale dei campionati da discutere entro marzo, sottolineando che in Italia ci sono troppe società professionistiche e che il problema della sostenibilità è centrale, criticando i club che la confondono con la "crescita senza limiti".

Infine, ha spiegato che il blocco del mercato della Lazio è avvenuto perché "è mancato il rapporto tra questo valore della produzione e il costo del lavoro. Quindi pochi ricavi e costi troppo alti. Il risultato ha dato tre parametri non rispettati". Ha concluso difendendo le Nazionali, definendole "identità territoriale, fenomeno di aggregazione" e rifiutando l'idea di eliminarle dai calendari.

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Invece di pensare se la nazionale tornerebbe ai fasti di prima se lui si levasse di mezzo dovrebbe riflettere a cosa porta LUI.
Cioè se non porta nulla allora possiamo addirittura fare a meno di lui senza nemmeno rimpiazzarlo.
Poi un qualcuno con qualche buona idea (che poi non c'è nemmeno da essere un scienziato... Le cose giuste da fare non le dobbiamo scoprire da soli... Dobbiamo solo guardare cosa hanno fatto le altre nazioni che in un periodo sono stati nella nostra stessa situazione. BASTA SEMPLICEMENTE COPIARE) lo troveremo.
 
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Invece di pensare se la nazionale tornerebbe ai fasti di prima se lui si levasse di mezzo dovrebbe riflettere a cosa porta LUI.
Cioè se non porta nulla allora possiamo addirittura fare a meno di lui senza nemmeno rimpiazzarlo.
Poi un qualcuno con qualche buona idea (che poi non c'è nemmeno da essere un scienziato... Le cose giuste da fare non le dobbiamo scoprire da soli... Dobbiamo solo guardare cosa hanno fatto le altre nazioni che in un periodo sono stati nella nostra stessa situazione. BASTA SEMPLICEMENTE COPIARE) lo troveremo.
Amico mio si vede che vivo all'estero...
 
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Peggio. Ho memoria di Mattarrese, Nizzola, Carraro.. Tutti peggiori di Gravina e di gran lunga. Se subentra un uomo di Lotito rimpiangeremo il far nulla di Gravina.
Quelli sono stati pessimi dirigenti ma quando il calcio in italia era ancora calcio.
Quindi magari facevano schifo ma il movimento funzionava.

Ora servono uomini, dirigenti , professionisti in grado di affrontare e superare una crisi profoda.

Serve un team di professionisti e gente saggia e del mestiere.
I problemi sono profondi e gravi.
 
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