Confondi il dato biologico(incontestabile) della procreazione con l’assetto socio-culturale dell’assetto familiare e il conseguente assetto della cura e crescita della prole. L’attuale schema padre-madre-figli non è l’unico attualmente esistente nel Mondo e, in Italia, fino a sessanta-settanta anni fa non era nemmeno quello prevalente.
Quindi la soluzione è prendere bambini nati all’estero, di cui peraltro lo Stato ignora l’esistenza(quindi non si capisce come farebbe a individuarli), sbatterli in un orfanotrofio/casa famiglia/quel che è, farli crescere per anni senza alcun tipo di famiglia e legame affettivo in attesa di una coppia eterosessuale. “Eh ma l’interesse del minore…”. Non oso immaginare che soluzione avresti proposto se non ti fosse interessato il bene del minore…
Invece di concepire una sola soluzione, si creano due accrocchi. Dove ci dovrebbe essere il terreno pari, si scava una buca, da quell'altra parte ci si trova una montagna di terra che rompe le scatole.
Anzitutto, esistono ennemila coppie etero che non riescono ad adottare, per via di burocrazie e tempi lunghi.
Dopodiché, arrivano bambini come merce da supermercato, da paesi sottosviluppati, o dall'est europeo.
Io direi di evitare il commercio di bambini, magari da posti dove procreano apposta come conigli, e in caso di farli arrivare celermente alle coppie etero.
Ci si preoccupa sempre della minoranza omosessuale, come se dovesse passare avanti a ogni cosa, con diritto di precedenza.
La Natura ha stabilito dei canoni che non dovrebbero essere sorpassati. Il fatto che siamo "civilizzati" mi sembra che venga troppo spesso preso a pretesto per infrangere leggi ed equilibri molto delicati. Sei omosessuale, e ok, nessuno ti deve rompere le scatole, ma vediamo di non oltrepassare limiti che esistono dalla comparsa sulla Terra della riproduzione sessuata, overossia centinaia e centinaia di milioni di anni fa.
