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Nelle ultime settimane e ancora di più negli ultimi giorni ormai quasi ogni notizia va contro le posizioni assunte da Zelensky.
Non è possibile ritenere che non sia fatto di proposito, infatti è plausibile che Zelensky sia il presidente "della guerra" e che serva ora un presidente "della pace".
Non si può fare un tavolo di pace con chi viene da due anni di legge marziale, ha scritto un decreto per non trattare (in Russia non c'è), ha in mano tutta la comunicazione centralizzandola (unico aspetto in comune con il Cremlino), alla Rada non esiste dissenso (attualmente è maggiore nella Duma, seppur in minoranza ovviamente)
Ecco un elenco di accadimenti "sospetti":
- La moglie di Zaluzhny avvelenata e uno degli stretti consiglieri ucciso con una bomba nascosta, proprio nei giorni successivi alle forti polemiche post intervista del generale capo delle forze armate all'Economist sull'Ucraina che non sta facendo progressi sperati nella controffensiva,
- il Congresso USA in data 31/12 non avrà più budget stanziato per finanziare l'Ucraina a meno di insperato accordo tra democratici e repubblicani, di cui non c'è traccia ad oggi.
- Economist parla di un consenso reale tra gli ucraini per Zelensky crollato al 32%, francamente poco credibile
- continue interviste a diplomatici, analisti e militari per far capire che gli obiettivi di Zelensky non siano affatto raggiungibili. Prima dovevo cercarle perdendo un po' di tempo sui quotidiani, ora le trovi ovunque in ogni nazione
- Lavrov riammesso per la prima volta in una riunione importante internazionale occidentale
- ora addirittura si legge che Putin sia tra i finalisti del Time come persona dell'anno, mentre Zelensky è assente
- le notizie sui combustibili e le materie prime esportate dalla Russia, per certi paesi occidentali anche aumentate nettamente in primis Spagna, non sono più viste come contraddizione o motivo di lotta politica bensì passano inosservate
- la Russia ha aumentato del 15% il numero di militari, mentre per l'Ucraina restano solo gli adolescenti da coscrivere
- molta enfasi sulle continue rimozioni di Zelensky, non più considerate lotta alla corruzione bensì purghe
- per la prima volta si leggono attacchi forti interni a Zelensky da parte di chi è pro UE, vedi il sindaco pugile di Kiev che era tra i finanziati in piazza Maidan dieci anni fa
- in Russia le sanzioni sono state assorbite molto meglio del previsto, tranne alcuni limitati settori che dipendevano molto da importazioni occidentali, e la diplomazia ha saputo giocare più tavoli
insomma sembra che solo una parte di UE sia vicina, per il solo fatto che vede il proprio destino legato a lui.
nello specifico la carriera di alcuni commissari e Von der Leyen, visto che la prossima primavera vanno a scadenza mandato.
anche quando parlano di "progressi" di Kiev non entrano mai nel dettaglio, non si capisce quali siano questi progressi per integrarsi nell'UE quando c'è un paese sotto legge marziale da due anni che non fa alcuna riforma evidentemente.
non è rimasto più nessuno davvero disinteressato, tranne i baltici che hanno timore per invasione nonostante siano nella NATO
Non è possibile ritenere che non sia fatto di proposito, infatti è plausibile che Zelensky sia il presidente "della guerra" e che serva ora un presidente "della pace".
Non si può fare un tavolo di pace con chi viene da due anni di legge marziale, ha scritto un decreto per non trattare (in Russia non c'è), ha in mano tutta la comunicazione centralizzandola (unico aspetto in comune con il Cremlino), alla Rada non esiste dissenso (attualmente è maggiore nella Duma, seppur in minoranza ovviamente)
Ecco un elenco di accadimenti "sospetti":
- La moglie di Zaluzhny avvelenata e uno degli stretti consiglieri ucciso con una bomba nascosta, proprio nei giorni successivi alle forti polemiche post intervista del generale capo delle forze armate all'Economist sull'Ucraina che non sta facendo progressi sperati nella controffensiva,
- il Congresso USA in data 31/12 non avrà più budget stanziato per finanziare l'Ucraina a meno di insperato accordo tra democratici e repubblicani, di cui non c'è traccia ad oggi.
- Economist parla di un consenso reale tra gli ucraini per Zelensky crollato al 32%, francamente poco credibile
- continue interviste a diplomatici, analisti e militari per far capire che gli obiettivi di Zelensky non siano affatto raggiungibili. Prima dovevo cercarle perdendo un po' di tempo sui quotidiani, ora le trovi ovunque in ogni nazione
- Lavrov riammesso per la prima volta in una riunione importante internazionale occidentale
- ora addirittura si legge che Putin sia tra i finalisti del Time come persona dell'anno, mentre Zelensky è assente
- le notizie sui combustibili e le materie prime esportate dalla Russia, per certi paesi occidentali anche aumentate nettamente in primis Spagna, non sono più viste come contraddizione o motivo di lotta politica bensì passano inosservate
- la Russia ha aumentato del 15% il numero di militari, mentre per l'Ucraina restano solo gli adolescenti da coscrivere
- molta enfasi sulle continue rimozioni di Zelensky, non più considerate lotta alla corruzione bensì purghe
- per la prima volta si leggono attacchi forti interni a Zelensky da parte di chi è pro UE, vedi il sindaco pugile di Kiev che era tra i finanziati in piazza Maidan dieci anni fa
- in Russia le sanzioni sono state assorbite molto meglio del previsto, tranne alcuni limitati settori che dipendevano molto da importazioni occidentali, e la diplomazia ha saputo giocare più tavoli
insomma sembra che solo una parte di UE sia vicina, per il solo fatto che vede il proprio destino legato a lui.
nello specifico la carriera di alcuni commissari e Von der Leyen, visto che la prossima primavera vanno a scadenza mandato.
anche quando parlano di "progressi" di Kiev non entrano mai nel dettaglio, non si capisce quali siano questi progressi per integrarsi nell'UE quando c'è un paese sotto legge marziale da due anni che non fa alcuna riforma evidentemente.
non è rimasto più nessuno davvero disinteressato, tranne i baltici che hanno timore per invasione nonostante siano nella NATO
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