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La GDS in edicola fa il punto sull'infermeria rossonera in vista del derby. Giroud va verso il pieno recupero anche se potrebbe non avere i 90 minuti nelle gambe. Jovic il primo cambio. Kalulu, come già riferito ieri, è a rischio. Nuovi controlli nel corso della settimana. Theo non preoccupa: ci sarà.
CorSera: la vera incognita riguarda la condizione: Giroud non sarà al cento per cento, la scelta finale spetterà a Pioli. Il piano B si chiama Jovic, preso dalla Fiorentina nelle ultime ore di mercato: non si è però mai allenato con i compagni. Quindi occhio a Okafor: può essere adattato nel ruolo di punta. Problemi in attacco e pure in difesa: Kalulu è a rischio per un problema muscolare, se non ce la fa spazio a Kjaer in coppia coin Thiaw, visto che Tomori è squalificato. Maignan e Theo Hernandez, che con la Francia hanno saltato alcuni allenamenti per precauzione, non dovrebbero essere in dubbio.
Tuttosport: che in questi giorni non tirasse buona aria intorno al Milan si era già intuito giovedì quando Olivier Giroud, nel corso della partita con l’Irlanda, ha alzato bandiera bianca per un infortunio alla caviglia sinistra. A rendere ancor più nero l’umore di Stefano Pioli il guaio muscolare patito da Pierre Kalulu in allenamento, un problema che rischia di assottigliare ancora di più un comparto - quello dei difensori centrali - già mutilato dalla squalifica di Tomori dopo l’espulsione di Roma.
Incognita Kjaer
La situazione di Kalulu - che ha già iniziato le terapie - verrà attentamente monitorata fino all’immediata vigilia del derby. Nel caso in cui il francese non dovesse farcela, a Pioli resterebbero soltanto due difensori centrali, vale a dire Malick Thiaw (già destinato a giocare titolare al posto di Tomori) e Simon Kjaer che ieri ha giocato l’ultimo quarto d’ora, recupero compreso, nella fondamentale vittoria della Danimarca nel “derby del nord” con la Finlandia. In pratica, Kjaer, ha giocato più minuti a Helsinki rispetto a quanti (tredici) ne ha sommati nei due mini-spezzoni che Pioli gli ha concesso a inizio stagione. A preoccupare i tifosi però c’è soprattutto il ricordo di un pre-campionato in cui il danese ha mostrato più di un’amnesia e, con esso, il fatto di trovarsi di fronte Lautaro Martinez nonché un clientelaccio quale Marcus Thuram: sarebbe un esordio da titolare complicato come camminare su un tappeto di chiodi arroventati.
Altre ansie francesi
Ad aumentare l’ansia dei milanisti, le notizie arrivate pure ieri dal ritiro della Francia, mentre Mike Maignan è tornato in gruppo, Theo Hernandez non si è allenato per il secondo giorno consecutivo dopo la botta al polpaccio presa sempre contro l’Irlanda. La situazione non dovrebbe essere preoccupante, però va in ogni caso monitorata. Stesso discorso per Giroud, il cui minutaggio dovrà essere gestito per il problema che da un po’ si trascina alla caviglia sinistra, costringendolo già all’uscita dal campo nella gara al Parco dei Principi con i Blues. Tutti questi problemi, oltre a complicare la marcia di avvicinamento verso il derby, rischiano di scombinare i piani in vista dell’inizio dell’alternanza campionato-Champions quando Pioli dovrà necessariamente attingere dal turnover per mantenere alta la competitività di un Milan che nelle prime giornate ha impressionato per la mole del gioco offensivo sviluppato.
CorSera: la vera incognita riguarda la condizione: Giroud non sarà al cento per cento, la scelta finale spetterà a Pioli. Il piano B si chiama Jovic, preso dalla Fiorentina nelle ultime ore di mercato: non si è però mai allenato con i compagni. Quindi occhio a Okafor: può essere adattato nel ruolo di punta. Problemi in attacco e pure in difesa: Kalulu è a rischio per un problema muscolare, se non ce la fa spazio a Kjaer in coppia coin Thiaw, visto che Tomori è squalificato. Maignan e Theo Hernandez, che con la Francia hanno saltato alcuni allenamenti per precauzione, non dovrebbero essere in dubbio.
Tuttosport: che in questi giorni non tirasse buona aria intorno al Milan si era già intuito giovedì quando Olivier Giroud, nel corso della partita con l’Irlanda, ha alzato bandiera bianca per un infortunio alla caviglia sinistra. A rendere ancor più nero l’umore di Stefano Pioli il guaio muscolare patito da Pierre Kalulu in allenamento, un problema che rischia di assottigliare ancora di più un comparto - quello dei difensori centrali - già mutilato dalla squalifica di Tomori dopo l’espulsione di Roma.
Incognita Kjaer
La situazione di Kalulu - che ha già iniziato le terapie - verrà attentamente monitorata fino all’immediata vigilia del derby. Nel caso in cui il francese non dovesse farcela, a Pioli resterebbero soltanto due difensori centrali, vale a dire Malick Thiaw (già destinato a giocare titolare al posto di Tomori) e Simon Kjaer che ieri ha giocato l’ultimo quarto d’ora, recupero compreso, nella fondamentale vittoria della Danimarca nel “derby del nord” con la Finlandia. In pratica, Kjaer, ha giocato più minuti a Helsinki rispetto a quanti (tredici) ne ha sommati nei due mini-spezzoni che Pioli gli ha concesso a inizio stagione. A preoccupare i tifosi però c’è soprattutto il ricordo di un pre-campionato in cui il danese ha mostrato più di un’amnesia e, con esso, il fatto di trovarsi di fronte Lautaro Martinez nonché un clientelaccio quale Marcus Thuram: sarebbe un esordio da titolare complicato come camminare su un tappeto di chiodi arroventati.
Altre ansie francesi
Ad aumentare l’ansia dei milanisti, le notizie arrivate pure ieri dal ritiro della Francia, mentre Mike Maignan è tornato in gruppo, Theo Hernandez non si è allenato per il secondo giorno consecutivo dopo la botta al polpaccio presa sempre contro l’Irlanda. La situazione non dovrebbe essere preoccupante, però va in ogni caso monitorata. Stesso discorso per Giroud, il cui minutaggio dovrà essere gestito per il problema che da un po’ si trascina alla caviglia sinistra, costringendolo già all’uscita dal campo nella gara al Parco dei Principi con i Blues. Tutti questi problemi, oltre a complicare la marcia di avvicinamento verso il derby, rischiano di scombinare i piani in vista dell’inizio dell’alternanza campionato-Champions quando Pioli dovrà necessariamente attingere dal turnover per mantenere alta la competitività di un Milan che nelle prime giornate ha impressionato per la mole del gioco offensivo sviluppato.