Gimenez: ritorno amaro. Tradito dall'emozione.

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
234,643
Reaction score
41,144
Tuttosport: il ritorno di Santiago Gimenez al De Kuip non è stato quello che si sarebbe immaginato. L’attaccante messicano, che era stato salutato con un bel coro dal suo ex pubblico, nel primo tempo non ha praticamente mai toccato un pallone e non perché David Hancko (per il quale la Juventus avrebbe già un accordo di massima per la prossima estate) abbia attuato una marcatura di quelle da togliere il sonno, ma perché è proprio tutto il Milan che sembra essere quello di Zagabria. La squadra, nonostante il cambio di modulo e di interpreti, non ha prodotto nulla per il suo centravanti nei primi quarantacinque minuti di gioco, con “El Bebote” che ha cercato di trovare spazio su ogni zolla del campo, cercando di lavorare alle spalle di Hancko fi no ad arrivare, ad un certo punto, a venire a centrocampo per parlare con Reijnders e capire come avrebbe potuto aiutare la squadra che, fino a quel momento, non lo aveva minimamente coinvolto nelle rarissime azioni offensive. Theo Hernandez, Leao, Joao Felix e Pulisic non sono riusciti a produrre molto nella prima frazione di gioco e questo ha portato Gimenez ad essere sostanzialmente abbandonato a sé stesso. A fi ne primo tempo, le statistiche di Santiago recitavano così: zero tiri in porta, zero tiri eff ettuati, sei passaggi su sette riusciti (alcuni di questi all’indietro o per allargare l’azione) e un fuorigioco. Nei passaggi cercati, anche una sponda per i compagni, ma non sfruttata. Nel secondo tempo, El Bebote ha cercato di entrare ulteriormente nelle azioni, anche perché il Feyenoord si è abbassato tantissimo, ma Hancko non gli ha concesso mezzo centimetro di quelli che possono servire ad uno come Gimenez per poter fare male. La diffi coltà di creare azioni da gol da parte del Milan ha, inevitabilmente, penalizzato il numero 7 messicano che fi no all’ultimo istante in cui è rimasto in campo, ha dato tutto. Nel finale di partita, quando Sergio Conceiçao ha cambiato la conformazione dell’attacco milanista, dalla lavagnetta del quarto uomo si è acceso il numero di Gimenez, tutto il De Kuip gli ha tributato una bellissima standing ovation e ha intonato nuovamente, per circa un minuto, il coro personalizzato per Santiago Gimenez, che ha ricambiato il saluto al suo ex pubblico, ma con l’amarezza di esser uscito con il parziale a sfavore del Milan. Sabato contro il Verona lui, come tutta la squadra, saranno chiamati ad una nuova reazione a livello di prestazione per poi cercare la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League nel match di ritorno di martedì sera in programma a San Siro dove, inevitabilmente, servirà un altro Milan.

CorSport: Gimenez, i brividi tradiscono. Il messicano aveva rivelato prima del fischio d’inizio: «Ho il cuore a cento all’ora, sono emozionato". Al momento del cambio il saluto pieno di affetto di tutto lo stadio.

hq720.jpg
 
Ultima modifica:

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
234,643
Reaction score
41,144
Non era un fenomeno dopo Empoli e non è una pippa dopo ieri. E' semplicemente un giocatore che va servito bene e a ripetizione. Altrimenti fa la fine di Piontek.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
234,643
Reaction score
41,144
Tuttosport: il ritorno di Santiago Gimenez al De Kuip non è stato quello che si sarebbe immaginato. L’attaccante messicano, che era stato salutato con un bel coro dal suo ex pubblico, nel primo tempo non ha praticamente mai toccato un pallone e non perché David Hancko (per il quale la Juventus avrebbe già un accordo di massima per la prossima estate) abbia attuato una marcatura di quelle da togliere il sonno, ma perché è proprio tutto il Milan che sembra essere quello di Zagabria. La squadra, nonostante il cambio di modulo e di interpreti, non ha prodotto nulla per il suo centravanti nei primi quarantacinque minuti di gioco, con “El Bebote” che ha cercato di trovare spazio su ogni zolla del campo, cercando di lavorare alle spalle di Hancko fi no ad arrivare, ad un certo punto, a venire a centrocampo per parlare con Reijnders e capire come avrebbe potuto aiutare la squadra che, fino a quel momento, non lo aveva minimamente coinvolto nelle rarissime azioni offensive. Theo Hernandez, Leao, Joao Felix e Pulisic non sono riusciti a produrre molto nella prima frazione di gioco e questo ha portato Gimenez ad essere sostanzialmente abbandonato a sé stesso. A fi ne primo tempo, le statistiche di Santiago recitavano così: zero tiri in porta, zero tiri eff ettuati, sei passaggi su sette riusciti (alcuni di questi all’indietro o per allargare l’azione) e un fuorigioco. Nei passaggi cercati, anche una sponda per i compagni, ma non sfruttata. Nel secondo tempo, El Bebote ha cercato di entrare ulteriormente nelle azioni, anche perché il Feyenoord si è abbassato tantissimo, ma Hancko non gli ha concesso mezzo centimetro di quelli che possono servire ad uno come Gimenez per poter fare male. La diffi coltà di creare azioni da gol da parte del Milan ha, inevitabilmente, penalizzato il numero 7 messicano che fi no all’ultimo istante in cui è rimasto in campo, ha dato tutto. Nel finale di partita, quando Sergio Conceiçao ha cambiato la conformazione dell’attacco milanista, dalla lavagnetta del quarto uomo si è acceso il numero di Gimenez, tutto il De Kuip gli ha tributato una bellissima standing ovation e ha intonato nuovamente, per circa un minuto, il coro personalizzato per Santiago Gimenez, che ha ricambiato il saluto al suo ex pubblico, ma con l’amarezza di esser uscito con il parziale a sfavore del Milan. Sabato contro il Verona lui, come tutta la squadra, saranno chiamati ad una nuova reazione a livello di prestazione per poi cercare la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League nel match di ritorno di martedì sera in programma a San Siro dove, inevitabilmente, servirà un altro Milan.

CorSport: Gimenez, i brividi tradiscono. Il messicano aveva rivelato prima del fischio d’inizio: «Ho il cuore a cento all’ora, sono emozionato". Al momento del cambio il saluto pieno di affetto di tutto lo stadio.
.
 
Registrato
8 Settembre 2016
Messaggi
11,042
Reaction score
4,782
Non era un fenomeno dopo Empoli e non è una pippa dopo ieri. E' semplicemente un giocatore che va servito bene e a ripetizione. Altrimenti fa la fine di Piontek.
Ma ieri secondo me era proprio condizionato dal fatto di giocare nel suo ex stadio contro i suoi ex compagni.
Spero che sarà più facile a San Siro con i nostri tifosi.
Comunque ieri lì davanti tutti male, leggo solo critiche a Leao (che però ha creato le uniche azioni potenziali) ma tutti hanno fatto male.
Al ritorno credo che qualcuno dei 4 starà fuori, forse inizialmente Leao e giocherà Musah. Poi il pubblico deve dare una mano.
 

bmb

Senior Member
Registrato
27 Agosto 2012
Messaggi
18,280
Reaction score
8,350
Partita che fa poco testo. Ieri dovevano pensarci Maignan, Theo, Reijnders, Leao, Pulisic. Invece l'unico ad emergere è stato Pavlovic.
 

Marilson

Milano vende moda
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
8,817
Reaction score
4,413
c'e' stata una pressione psicologica nei suoi confronti da parte degli ex compagni. Nei primi minuti del 1 tempo uno di loro va a terra e lui va a controllare, viene praticamente ignorato. Ogni contatto ravvicinato col portiere non c'e' mai stato un incrocio di sguardi, in un paio di occasioni il portiere lo ha scansato con la mano. Come se fosse un perfetto sconosciuto, ed e' giustissimo cosi. Non era un'amichevole. Spero che abbia recepito il messaggio in vista del ritorno perche' per passare ne dobbiamo fare due e sara' una vera impresa
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
234,643
Reaction score
41,144
Tuttosport: il ritorno di Santiago Gimenez al De Kuip non è stato quello che si sarebbe immaginato. L’attaccante messicano, che era stato salutato con un bel coro dal suo ex pubblico, nel primo tempo non ha praticamente mai toccato un pallone e non perché David Hancko (per il quale la Juventus avrebbe già un accordo di massima per la prossima estate) abbia attuato una marcatura di quelle da togliere il sonno, ma perché è proprio tutto il Milan che sembra essere quello di Zagabria. La squadra, nonostante il cambio di modulo e di interpreti, non ha prodotto nulla per il suo centravanti nei primi quarantacinque minuti di gioco, con “El Bebote” che ha cercato di trovare spazio su ogni zolla del campo, cercando di lavorare alle spalle di Hancko fi no ad arrivare, ad un certo punto, a venire a centrocampo per parlare con Reijnders e capire come avrebbe potuto aiutare la squadra che, fino a quel momento, non lo aveva minimamente coinvolto nelle rarissime azioni offensive. Theo Hernandez, Leao, Joao Felix e Pulisic non sono riusciti a produrre molto nella prima frazione di gioco e questo ha portato Gimenez ad essere sostanzialmente abbandonato a sé stesso. A fi ne primo tempo, le statistiche di Santiago recitavano così: zero tiri in porta, zero tiri eff ettuati, sei passaggi su sette riusciti (alcuni di questi all’indietro o per allargare l’azione) e un fuorigioco. Nei passaggi cercati, anche una sponda per i compagni, ma non sfruttata. Nel secondo tempo, El Bebote ha cercato di entrare ulteriormente nelle azioni, anche perché il Feyenoord si è abbassato tantissimo, ma Hancko non gli ha concesso mezzo centimetro di quelli che possono servire ad uno come Gimenez per poter fare male. La diffi coltà di creare azioni da gol da parte del Milan ha, inevitabilmente, penalizzato il numero 7 messicano che fi no all’ultimo istante in cui è rimasto in campo, ha dato tutto. Nel finale di partita, quando Sergio Conceiçao ha cambiato la conformazione dell’attacco milanista, dalla lavagnetta del quarto uomo si è acceso il numero di Gimenez, tutto il De Kuip gli ha tributato una bellissima standing ovation e ha intonato nuovamente, per circa un minuto, il coro personalizzato per Santiago Gimenez, che ha ricambiato il saluto al suo ex pubblico, ma con l’amarezza di esser uscito con il parziale a sfavore del Milan. Sabato contro il Verona lui, come tutta la squadra, saranno chiamati ad una nuova reazione a livello di prestazione per poi cercare la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League nel match di ritorno di martedì sera in programma a San Siro dove, inevitabilmente, servirà un altro Milan.

CorSport: Gimenez, i brividi tradiscono. Il messicano aveva rivelato prima del fischio d’inizio: «Ho il cuore a cento all’ora, sono emozionato". Al momento del cambio il saluto pieno di affetto di tutto lo stadio.
.
 
Registrato
13 Gennaio 2014
Messaggi
34,558
Reaction score
12,138
Tuttosport: il ritorno di Santiago Gimenez al De Kuip non è stato quello che si sarebbe immaginato. L’attaccante messicano, che era stato salutato con un bel coro dal suo ex pubblico, nel primo tempo non ha praticamente mai toccato un pallone e non perché David Hancko (per il quale la Juventus avrebbe già un accordo di massima per la prossima estate) abbia attuato una marcatura di quelle da togliere il sonno, ma perché è proprio tutto il Milan che sembra essere quello di Zagabria. La squadra, nonostante il cambio di modulo e di interpreti, non ha prodotto nulla per il suo centravanti nei primi quarantacinque minuti di gioco, con “El Bebote” che ha cercato di trovare spazio su ogni zolla del campo, cercando di lavorare alle spalle di Hancko fi no ad arrivare, ad un certo punto, a venire a centrocampo per parlare con Reijnders e capire come avrebbe potuto aiutare la squadra che, fino a quel momento, non lo aveva minimamente coinvolto nelle rarissime azioni offensive. Theo Hernandez, Leao, Joao Felix e Pulisic non sono riusciti a produrre molto nella prima frazione di gioco e questo ha portato Gimenez ad essere sostanzialmente abbandonato a sé stesso. A fi ne primo tempo, le statistiche di Santiago recitavano così: zero tiri in porta, zero tiri eff ettuati, sei passaggi su sette riusciti (alcuni di questi all’indietro o per allargare l’azione) e un fuorigioco. Nei passaggi cercati, anche una sponda per i compagni, ma non sfruttata. Nel secondo tempo, El Bebote ha cercato di entrare ulteriormente nelle azioni, anche perché il Feyenoord si è abbassato tantissimo, ma Hancko non gli ha concesso mezzo centimetro di quelli che possono servire ad uno come Gimenez per poter fare male. La diffi coltà di creare azioni da gol da parte del Milan ha, inevitabilmente, penalizzato il numero 7 messicano che fi no all’ultimo istante in cui è rimasto in campo, ha dato tutto. Nel finale di partita, quando Sergio Conceiçao ha cambiato la conformazione dell’attacco milanista, dalla lavagnetta del quarto uomo si è acceso il numero di Gimenez, tutto il De Kuip gli ha tributato una bellissima standing ovation e ha intonato nuovamente, per circa un minuto, il coro personalizzato per Santiago Gimenez, che ha ricambiato il saluto al suo ex pubblico, ma con l’amarezza di esser uscito con il parziale a sfavore del Milan. Sabato contro il Verona lui, come tutta la squadra, saranno chiamati ad una nuova reazione a livello di prestazione per poi cercare la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League nel match di ritorno di martedì sera in programma a San Siro dove, inevitabilmente, servirà un altro Milan.

CorSport: Gimenez, i brividi tradiscono. Il messicano aveva rivelato prima del fischio d’inizio: «Ho il cuore a cento all’ora, sono emozionato". Al momento del cambio il saluto pieno di affetto di tutto lo stadio.
Come sempre sarà il campo a parlare, vedremo, deve segnare.
Quello stabilirà il suo giudizio.

Cosi, dopo un paio di partite, mi sbilancio a dire che non diventerà Lewandowski
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
234,643
Reaction score
41,144
Tuttosport: il ritorno di Santiago Gimenez al De Kuip non è stato quello che si sarebbe immaginato. L’attaccante messicano, che era stato salutato con un bel coro dal suo ex pubblico, nel primo tempo non ha praticamente mai toccato un pallone e non perché David Hancko (per il quale la Juventus avrebbe già un accordo di massima per la prossima estate) abbia attuato una marcatura di quelle da togliere il sonno, ma perché è proprio tutto il Milan che sembra essere quello di Zagabria. La squadra, nonostante il cambio di modulo e di interpreti, non ha prodotto nulla per il suo centravanti nei primi quarantacinque minuti di gioco, con “El Bebote” che ha cercato di trovare spazio su ogni zolla del campo, cercando di lavorare alle spalle di Hancko fi no ad arrivare, ad un certo punto, a venire a centrocampo per parlare con Reijnders e capire come avrebbe potuto aiutare la squadra che, fino a quel momento, non lo aveva minimamente coinvolto nelle rarissime azioni offensive. Theo Hernandez, Leao, Joao Felix e Pulisic non sono riusciti a produrre molto nella prima frazione di gioco e questo ha portato Gimenez ad essere sostanzialmente abbandonato a sé stesso. A fi ne primo tempo, le statistiche di Santiago recitavano così: zero tiri in porta, zero tiri eff ettuati, sei passaggi su sette riusciti (alcuni di questi all’indietro o per allargare l’azione) e un fuorigioco. Nei passaggi cercati, anche una sponda per i compagni, ma non sfruttata. Nel secondo tempo, El Bebote ha cercato di entrare ulteriormente nelle azioni, anche perché il Feyenoord si è abbassato tantissimo, ma Hancko non gli ha concesso mezzo centimetro di quelli che possono servire ad uno come Gimenez per poter fare male. La diffi coltà di creare azioni da gol da parte del Milan ha, inevitabilmente, penalizzato il numero 7 messicano che fi no all’ultimo istante in cui è rimasto in campo, ha dato tutto. Nel finale di partita, quando Sergio Conceiçao ha cambiato la conformazione dell’attacco milanista, dalla lavagnetta del quarto uomo si è acceso il numero di Gimenez, tutto il De Kuip gli ha tributato una bellissima standing ovation e ha intonato nuovamente, per circa un minuto, il coro personalizzato per Santiago Gimenez, che ha ricambiato il saluto al suo ex pubblico, ma con l’amarezza di esser uscito con il parziale a sfavore del Milan. Sabato contro il Verona lui, come tutta la squadra, saranno chiamati ad una nuova reazione a livello di prestazione per poi cercare la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League nel match di ritorno di martedì sera in programma a San Siro dove, inevitabilmente, servirà un altro Milan.

CorSport: Gimenez, i brividi tradiscono. Il messicano aveva rivelato prima del fischio d’inizio: «Ho il cuore a cento all’ora, sono emozionato". Al momento del cambio il saluto pieno di affetto di tutto lo stadio.
.
 

Milanforever26

Senior Member
Registrato
6 Giugno 2014
Messaggi
40,186
Reaction score
3,862
Non era un fenomeno dopo Empoli e non è una pippa dopo ieri. E' semplicemente un giocatore che va servito bene e a ripetizione. Altrimenti fa la fine di Piontek.
Cmq è incredibile la nostra cronica incapacità di far giocare le punte, anche con in campo gente con piedi ottimi e capaci di servire le punte cmq non riusciamo mai a coinvolgere la punta nel gioco
 
Alto