A Torino sono pronti alle grandi manovre, come sempre, quando cominciano a studiarsi il piano per arrivare ai famosi "scambi trappola" che hanno imbastito con il Giannino nel corso degli anni, quest'anno con la pandemia e il taglio necessario degli stipendi hanno pensato bene di venirci ad offrire il solito Gonnardeschi in cambio di Romagnoli (con relativa plusvalenza di una ventina di mln) e approfittare del portiere in scadenza per sciacallare come al solito giocatori alle rivali in crescita, da questo punto di vista nulla da dire, si liberano di un rottame come l'italiano e si prendono un mestierante come Romagnoli facendo pure plusvalenza, 12 mln a Donnarumma non li darebbero mai ma 10 sì, perché quello è il prezzo per togliere un giocatore del genere al Milan, soprattutto dopo tutte le bizze che ha fatto il procuratore per guadagnare il più possibile e per fare in modo che quei 20-25 mln vadano a lui invece che al Milan.
Sono sicurissimo che Donnarumma non si senta ancora pronto per fare il grande salto europeo visto che ancora oggi nelle partite importanti (ma poi quali partite importanti, forse a Lugàn) ha fatto vedere di essere lontano anni luce dal top, ecco perché potrebbe addirittura finire alla gobba, perché rimarrebbe nella sua confort zone e con gli stadi chiusi per almeno un paio di anni non ci sarebbe nemmeno il problema dei fischi o delle incazzature dei tifosi.
Adesso lui è il capitano ma non può nemmeno essere messo da parte, perché in questa situazione non si può fare altro che arrivare insieme a fine stagione e poi ragionare, se ci sarà la possibilità, col giocatore, se il giocatore dice no o peggio, non dice nulla, allora aria, il Milan non deve avanzare offerte superiori a quelle già proposte al giocatore che sotto sotto spera sempre di acchiappare 1-2 mln in più dal Milan.
Nel bene o nel male tra un mese finirà tutto perché se qualcuno spera di andare all'europeo per nascondersi o per non affrontare la situazione si sbaglia di grosso.
Tutta questa telenovela, per farla breve, arriva da lontano, nasce nel Giannino, ancora oggi alcuni procuratori o giocatori pensano di doversi confrontare con il Giannino, come se fossero superiori, di altro livello, è un po' il problema che si ha quando si è nel mezzo e noi ad essere onesti non abbiamo quella potenza di un tempo che ci permetteva di non dover aspettare nessun giocatore o procuratore, bisogna tornare a tirare fuori le unghie, non dando scampo ai maligni che pensano ancora di trattarci come un Giannino senza obbiettivi.