Giannini in T.I:"Dobbiamo cedere quote di libertà".

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Massimo Giannini, direttore de La Stampa, rivela di essere stato ricoverato in terapia intensiva e avverte:"Il Covid è silente, ma fa il suo lavoro: non si ferma mai, si insinua negli interstizi polmonari, e ha un solo scopo, riprodursi, riprodursi, riprodursi. Meglio se in organismi giovani, freschi, dinamici. Questa premessa non suoni da bollettino medico: mi racconto solo per spiegare quelle poche cose che vedo e capisco, da questa parte del fronte, dove la guerra si combatte sul serio. Perché la guerra c'è, se ne convincano i 'panciafichisti di piazza e di tastiera', e si combatte nei letti di ospedale e non nei talk show. Quando sono entrato in questa terapia intensiva, cinque giorni fa, eravamo 16, per lo più ultrasessantenni. Oggi siamo 54, in prevalenza 50/55enni. A parte me, e un'altra decina di più fortunati, sono tutti in condizioni assai gravi: sedati, intubati, pronati. Bisognerebbe vedere, per capire cosa significa tutto questo. L'ho scritto da sano e lo ripeto da malato: le cose non stanno andando come avrebbero dovuto. Ripetiamo gli errori già fatti. Domenica, dopo il mio editoriale in cui lo ribadivo, mi ha chiamato il ministro Speranza per dirmi che è vero, 'però guarda i numeri dei contagi negli altri Paesi'. Mi ha chiamato il governatore De Luca per protestare e dire che quelle sui disastri dei pronto soccorsi in Campania sono tutte 'fake news'. E poi mi hanno chiamato da altre regioni per il caos tamponi, e dai medici di famiglia per dire che loro sono vittime, e poi dai Trasporti per obiettare che sugli affollamenti loro non c'entrano. E poi, e poi, e poi. E poi il solito scaricabarile italiano. Dove tutti ci crediamo assolti, e invece siamo tutti coinvolti. Vorrei solo ricordare a tutti che anche la retorica del 'non possiamo chiudere tutto' cozza contro il principio di realtà, se la realtà dice che i contagi esplodono. Se vogliamo sconfiggere il virus, dobbiamo cedere quote di libertà non c'è altra soluzione. Il governo ha risorse da reperire se solo la smettesse di tergiversare sul Mes, no Mes. L'epidemia sta accorciando ancora una volta il respiro della nostra democrazia. Provare a impedirglielo tocca solo a noi. Scambiando la rinuncia di oggi con i riscatto di domani"
 

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Massimo Giannini, direttore de La Stampa, rivela di essere stato ricoverato in terapia intensiva e avverte:"Il Covid è silente, ma fa il suo lavoro: non si ferma mai, si insinua negli interstizi polmonari, e ha un solo scopo, riprodursi, riprodursi, riprodursi. Meglio se in organismi giovani, freschi, dinamici. Questa premessa non suoni da bollettino medico: mi racconto solo per spiegare quelle poche cose che vedo e capisco, da questa parte del fronte, dove la guerra si combatte sul serio. Perché la guerra c'è, se ne convincano i 'panciafichisti di piazza e di tastiera', e si combatte nei letti di ospedale e non nei talk show. Quando sono entrato in questa terapia intensiva, cinque giorni fa, eravamo 16, per lo più ultrasessantenni. Oggi siamo 54, in prevalenza 50/55enni. A parte me, e un'altra decina di più fortunati, sono tutti in condizioni assai gravi: sedati, intubati, pronati. Bisognerebbe vedere, per capire cosa significa tutto questo. L'ho scritto da sano e lo ripeto da malato: le cose non stanno andando come avrebbero dovuto. Ripetiamo gli errori già fatti. Domenica, dopo il mio editoriale in cui lo ribadivo, mi ha chiamato il ministro Speranza per dirmi che è vero, 'però guarda i numeri dei contagi negli altri Paesi'. Mi ha chiamato il governatore De Luca per protestare e dire che quelle sui disastri dei pronto soccorsi in Campania sono tutte 'fake news'. E poi mi hanno chiamato da altre regioni per il caos tamponi, e dai medici di famiglia per dire che loro sono vittime, e poi dai Trasporti per obiettare che sugli affollamenti loro non c'entrano. E poi, e poi, e poi. E poi il solito scaricabarile italiano. Dove tutti ci crediamo assolti, e invece siamo tutti coinvolti. Vorrei solo ricordare a tutti che anche la retorica del 'non possiamo chiudere tutto' cozza contro il principio di realtà, se la realtà dice che i contagi esplodono. Se vogliamo sconfiggere il virus, dobbiamo cedere quote di libertà non c'è altra soluzione. Il governo ha risorse da reperire se solo la smettesse di tergiversare sul Mes, no Mes. L'epidemia sta accorciando ancora una volta il respiro della nostra democrazia. Provare a impedirglielo tocca solo a noi. Scambiando la rinuncia di oggi con i riscatto di domani"

In bocca al lupo e buona guarigione a lui ma... adesso si fa politica anche dalla terapia intensiva?
 

AntaniPioco

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Per carità gli auguro ogni bene e di riprendersi, ma vale anche quando si finisce in terapia intensiva, e succede spesso, anche per la normale influenza?
Basta con questa litania di legare la salute alla compressione delle libertà, ci vuole equilibrio.
 

Toby rosso nero

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Ci vorrebbe un vaccino anche contro le ottusità ideologiche... quelle non se ne vanno mai.
 

Goro

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Sono morte molte più persone in passato per permetterci queste quote di libertà, rispetto il Covid, comunque quando guarirà è libero di rinchiudersi in casa...
 
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Massimo Giannini, direttore de La Stampa, rivela di essere stato ricoverato in terapia intensiva e avverte:"Il Covid è silente, ma fa il suo lavoro: non si ferma mai, si insinua negli interstizi polmonari, e ha un solo scopo, riprodursi, riprodursi, riprodursi. Meglio se in organismi giovani, freschi, dinamici. Questa premessa non suoni da bollettino medico: mi racconto solo per spiegare quelle poche cose che vedo e capisco, da questa parte del fronte, dove la guerra si combatte sul serio. Perché la guerra c'è, se ne convincano i 'panciafichisti di piazza e di tastiera', e si combatte nei letti di ospedale e non nei talk show. Quando sono entrato in questa terapia intensiva, cinque giorni fa, eravamo 16, per lo più ultrasessantenni. Oggi siamo 54, in prevalenza 50/55enni. A parte me, e un'altra decina di più fortunati, sono tutti in condizioni assai gravi: sedati, intubati, pronati. Bisognerebbe vedere, per capire cosa significa tutto questo. L'ho scritto da sano e lo ripeto da malato: le cose non stanno andando come avrebbero dovuto. Ripetiamo gli errori già fatti. Domenica, dopo il mio editoriale in cui lo ribadivo, mi ha chiamato il ministro Speranza per dirmi che è vero, 'però guarda i numeri dei contagi negli altri Paesi'. Mi ha chiamato il governatore De Luca per protestare e dire che quelle sui disastri dei pronto soccorsi in Campania sono tutte 'fake news'. E poi mi hanno chiamato da altre regioni per il caos tamponi, e dai medici di famiglia per dire che loro sono vittime, e poi dai Trasporti per obiettare che sugli affollamenti loro non c'entrano. E poi, e poi, e poi. E poi il solito scaricabarile italiano. Dove tutti ci crediamo assolti, e invece siamo tutti coinvolti. Vorrei solo ricordare a tutti che anche la retorica del 'non possiamo chiudere tutto' cozza contro il principio di realtà, se la realtà dice che i contagi esplodono. Se vogliamo sconfiggere il virus, dobbiamo cedere quote di libertà non c'è altra soluzione. Il governo ha risorse da reperire se solo la smettesse di tergiversare sul Mes, no Mes. L'epidemia sta accorciando ancora una volta il respiro della nostra democrazia. Provare a impedirglielo tocca solo a noi. Scambiando la rinuncia di oggi con i riscatto di domani"

Il Covid è un problema serio, e va bene, ma cos'è questo monologo che definirei quasi patetico? Ci mancano solo i giornalisti che vanno a intervistare i moribondi per "spaventare" i lettori... Che poi, trovo stucchevolissima questa scelta di parole, e odiosa. "Rinunciare a quote di libertà"... Non sarebbe meglio dire semplicemente "stare attenti e rispettare le norme"!?
 

FiglioDelDioOdino

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Massimo Giannini, direttore de La Stampa, rivela di essere stato ricoverato in terapia intensiva e avverte:"Il Covid è silente, ma fa il suo lavoro: non si ferma mai, si insinua negli interstizi polmonari, e ha un solo scopo, riprodursi, riprodursi, riprodursi. Meglio se in organismi giovani, freschi, dinamici. Questa premessa non suoni da bollettino medico: mi racconto solo per spiegare quelle poche cose che vedo e capisco, da questa parte del fronte, dove la guerra si combatte sul serio. Perché la guerra c'è, se ne convincano i 'panciafichisti di piazza e di tastiera', e si combatte nei letti di ospedale e non nei talk show. Quando sono entrato in questa terapia intensiva, cinque giorni fa, eravamo 16, per lo più ultrasessantenni. Oggi siamo 54, in prevalenza 50/55enni. A parte me, e un'altra decina di più fortunati, sono tutti in condizioni assai gravi: sedati, intubati, pronati. Bisognerebbe vedere, per capire cosa significa tutto questo. L'ho scritto da sano e lo ripeto da malato: le cose non stanno andando come avrebbero dovuto. Ripetiamo gli errori già fatti. Domenica, dopo il mio editoriale in cui lo ribadivo, mi ha chiamato il ministro Speranza per dirmi che è vero, 'però guarda i numeri dei contagi negli altri Paesi'. Mi ha chiamato il governatore De Luca per protestare e dire che quelle sui disastri dei pronto soccorsi in Campania sono tutte 'fake news'. E poi mi hanno chiamato da altre regioni per il caos tamponi, e dai medici di famiglia per dire che loro sono vittime, e poi dai Trasporti per obiettare che sugli affollamenti loro non c'entrano. E poi, e poi, e poi. E poi il solito scaricabarile italiano. Dove tutti ci crediamo assolti, e invece siamo tutti coinvolti. Vorrei solo ricordare a tutti che anche la retorica del 'non possiamo chiudere tutto' cozza contro il principio di realtà, se la realtà dice che i contagi esplodono. Se vogliamo sconfiggere il virus, dobbiamo cedere quote di libertà non c'è altra soluzione. Il governo ha risorse da reperire se solo la smettesse di tergiversare sul Mes, no Mes. L'epidemia sta accorciando ancora una volta il respiro della nostra democrazia. Provare a impedirglielo tocca solo a noi. Scambiando la rinuncia di oggi con i riscatto di domani"

Una sequela di falsità come al solito da questo losco figuro.
 

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Deve vedere le foto dei mezzi pubblici con lo spalancapalpebre di Arancia Meccanica. I poveri diavoli prendono così il covid, solo i vip lo prendono dalle massaggiatrici cinesi.
 

Rikyg83

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Meglio se in organismi giovani, freschi, dinamici.

Quelli che nella maggioranza dei casi se lo passano come un raffreddore o senza neanche sintomi, caro Giannini, e nella quasi totale parte rimanente lo passano con qualche disturbo in più, ma lo passano.

E gli ospedali sono sempre stati luoghi di dolore, di morte, di sofferenza, di persone che lottano tra la vita e la morte, di infermieri e medici che si fanno il ****, ma anche luoghi di vita, di nascita, di ritorno alla vita, di belle storie. Eppure tu, dall'alto del tuo giornalismo di pancia imbevuto di retorica, non te ne eri mai accorto.

"Dobbiamo cedere quote di libertà"

Come se la maggior parte degli italiani, me compreso, non lo stessero già facendo.

Ecco il giornalismo da "avanspettacolo", quello che non informa, ma deve scatenare paure, ansie, sentimenti, rabbia.

"Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti
E si direbbe proprio compiaciuti
Voi vi buttate sul disastro umano
Col gusto della lacrima in primo piano"

Mala tempora currunt e non solo per il Covid.
 
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