Gennaro Gattuso, allenatore del Milan.

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Paolino

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Dopo ieri sera supplico la dirigenza. Basta. Un allenatore del genere non l'ho mai visto. Sembra l'abbia fatto apposta.
 

FiglioDelDioOdino

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La prendo alla lontana. Ho abbastanza anni e memoria per ricordarmi di tutti i derby dall'84 in poi (prima no, non eageriamo), ma ultimamente mi piace rinfrescarmi i ricordi guardando su youtube spezzoni di partite di quegli anni. C'è un derby di fine 1985, per chi volesse. Quello della doppietta di Paolo Rossi. Si affrontavano una compagine con praticamente l'intera difesa dell'Italia, centrocampisti come Brady, la coppia d'attacco più forte del mondo (Kalle-Altobelli). Dall'altra parte gente già in pensione (Ago, Raymond, Paolo Rossi), diciassettenni (Paolino), un Hateley da me straadorato, ma veramente scarso.
Chi fece la partita? Il Milan, ovviamente. Fuorigioco a centrocampo, rischi pazzeschi (direi anche eccessivi, perché la palla era quasi sempre scoperta, il pressing furioso sarebbe arrivato due anni dopo con Arrigo). Inter, difesa e contropiede.
Come da sempre.
Il Milan è SEMPRE, storicamente stato squadra propositiva, l'Inter squadra sparagnina. L'Inter ha legato il proprio ciclo più famoso al catenaccio (difesa a oltranza, lancio lungo di Suarez per Jair o Mazzola), e ne vanno fieri. Nello stesso periodo, Rocco schierava tre attaccanti puri più Rivera.
L'Inter è stata sparagnina anche con uno dei giocatori più forti di tutti i tempi (Ronaldo) e con la rosa più forte al mondo a disposizione (era Mourinho), il Milan è stato propositivo anche con squadre scalcagnate: con Castagner, col Barone, con Zac, con Leonardo.

Potete ricordarmi un derby con Milan sparagnino e Inter arrembante negli ultimi trenta anni? Non ne ricordo uno. Anche nello 0-4 di Leo-Mourinho, noi attaccavamo e quelli ci infilzavano in contropiede.

Lunga premessa, con questa conclusione: ieri Gattuso non ha perso una partita. Ha perso tutto. Ha tradito la storia del Milan, ha infangato 119 anni di tradizione, e per me già da ora non è più l'allenatore di questo club. Non lo merita, non ne è degno.
È tutto.

Concordo, purtroppo. Era una partita-verità e ha dimostrato che Rino smentisce la tradizione. Che sia depositario dello spirito tipico, vincente o meno del Milan, è ormai una falsità.
Trovo anche dei difetti che aveva Inzaghi allenatore: fissato con il 4-3-3 che in realtà è sempre un 4-5-1; fissato anche anche con gli interpreti, spesso fuori ruolo.
Capace di qualche sperimentazione ma alla fine, dopo mesi che ha in mano la squadra, dopo 2 settimane per preparare il Derby, si ripresenta con modulo e giocatori "default" come se fosse tornato da una vacanza e non avesse alcuna idea, o meglio nessuna idea da applicare con un minimo di intelligenza e coraggio. Nonostante potesse mettere Cutrone + Higuain, esterni Laxalt o Castillejo. Ma quelli sono azzardi pericolosi.
Rispondendo anche alle parole di Biglia, Rino è essenzialmente buono e timoroso, è guidato da un senso di giustizia; è inglese piuttosto che argentino: anche da giocatore era sì grintoso ma leale. In Argentina è diverso; la lealtà è per i polli, usano le scorrettezze e anche il far male e l'Inter ha incarnato questo spirito da decenni ormai. E' significativo infatti che Biglia sia argentino e se ne sia accorto.
Mancando questo spirito guerriero e contemporaneamente fallendo il possesso palla e la capacità di ripartenza non rimane più nulla e purtroppo i cambi che ha fatto e le parole a fine partita dimostrano che non aveva proprio in mente niente per rimediare, oppure aveva qualcosa in mente ma non ha avuto il coraggio di cambiare per provare a vincerla.
Ha messo Cutrone esterno e pure questa non è stata una novità, avendo anche segnato giocando da ala; l'ha messo così ha messo le mani avanti sulle domande del perchè non lo ha schierato, anche questo è un segno di debolezza, è sempre sulla difensiva e timorato, perchè è troppo emozionale e non ha la lucidità di prendere decisioni rischiose, non è un predatore in caccia ma una preda messa in un angolo.
 

fra29

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Con il senno di poi e vedendo tutto il clamore per ik derby straperso-non giocato Rino è stato davvero folle a impostare il match cosi..
Una sconfitta con 2-3 goal di scarto tipo vs. Juve allo stadium o Londra vs Gunners sarebbe stata molto più facile da metabolizzare e com meno strascichi.
Spero che Rino tiri fuori le pxxxe, ormai è evidente che la speculazione non porta da nessuna parte
 

Zenos

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La prendo alla lontana. Ho abbastanza anni e memoria per ricordarmi di tutti i derby dall'84 in poi (prima no, non eageriamo), ma ultimamente mi piace rinfrescarmi i ricordi guardando su youtube spezzoni di partite di quegli anni. C'è un derby di fine 1985, per chi volesse. Quello della doppietta di Paolo Rossi. Si affrontavano una compagine con praticamente l'intera difesa dell'Italia, centrocampisti come Brady, la coppia d'attacco più forte del mondo (Kalle-Altobelli). Dall'altra parte gente già in pensione (Ago, Raymond, Paolo Rossi), diciassettenni (Paolino), un Hateley da me straadorato, ma veramente scarso.
Chi fece la partita? Il Milan, ovviamente. Fuorigioco a centrocampo, rischi pazzeschi (direi anche eccessivi, perché la palla era quasi sempre scoperta, il pressing furioso sarebbe arrivato due anni dopo con Arrigo). Inter, difesa e contropiede.
Come da sempre.
Il Milan è SEMPRE, storicamente stato squadra propositiva, l'Inter squadra sparagnina. L'Inter ha legato il proprio ciclo più famoso al catenaccio (difesa a oltranza, lancio lungo di Suarez per Jair o Mazzola), e ne vanno fieri. Nello stesso periodo, Rocco schierava tre attaccanti puri più Rivera.
L'Inter è stata sparagnina anche con uno dei giocatori più forti di tutti i tempi (Ronaldo) e con la rosa più forte al mondo a disposizione (era Mourinho), il Milan è stato propositivo anche con squadre scalcagnate: con Castagner, col Barone, con Zac, con Leonardo.

Potete ricordarmi un derby con Milan sparagnino e Inter arrembante negli ultimi trenta anni? Non ne ricordo uno. Anche nello 0-4 di Leo-Mourinho, noi attaccavamo e quelli ci infilzavano in contropiede.

Lunga premessa, con questa conclusione: ieri Gattuso non ha perso una partita. Ha perso tutto. Ha tradito la storia del Milan, ha infangato 119 anni di tradizione, e per me già da ora non è più l'allenatore di questo club. Non lo merita, non ne è degno.
È tutto.

Applausi.
 

Chrissonero

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La prendo alla lontana. Ho abbastanza anni e memoria per ricordarmi di tutti i derby dall'84 in poi (prima no, non eageriamo), ma ultimamente mi piace rinfrescarmi i ricordi guardando su youtube spezzoni di partite di quegli anni. C'è un derby di fine 1985, per chi volesse. Quello della doppietta di Paolo Rossi. Si affrontavano una compagine con praticamente l'intera difesa dell'Italia, centrocampisti come Brady, la coppia d'attacco più forte del mondo (Kalle-Altobelli). Dall'altra parte gente già in pensione (Ago, Raymond, Paolo Rossi), diciassettenni (Paolino), un Hateley da me straadorato, ma veramente scarso.
Chi fece la partita? Il Milan, ovviamente. Fuorigioco a centrocampo, rischi pazzeschi (direi anche eccessivi, perché la palla era quasi sempre scoperta, il pressing furioso sarebbe arrivato due anni dopo con Arrigo). Inter, difesa e contropiede.
Come da sempre.
Il Milan è SEMPRE, storicamente stato squadra propositiva, l'Inter squadra sparagnina. L'Inter ha legato il proprio ciclo più famoso al catenaccio (difesa a oltranza, lancio lungo di Suarez per Jair o Mazzola), e ne vanno fieri. Nello stesso periodo, Rocco schierava tre attaccanti puri più Rivera.
L'Inter è stata sparagnina anche con uno dei giocatori più forti di tutti i tempi (Ronaldo) e con la rosa più forte al mondo a disposizione (era Mourinho), il Milan è stato propositivo anche con squadre scalcagnate: con Castagner, col Barone, con Zac, con Leonardo.

Potete ricordarmi un derby con Milan sparagnino e Inter arrembante negli ultimi trenta anni? Non ne ricordo uno. Anche nello 0-4 di Leo-Mourinho, noi attaccavamo e quelli ci infilzavano in contropiede.

Lunga premessa, con questa conclusione: ieri Gattuso non ha perso una partita. Ha perso tutto. Ha tradito la storia del Milan, ha infangato 119 anni di tradizione, e per me già da ora non è più l'allenatore di questo club. Non lo merita, non ne è degno.
È tutto.

Esagerato, capisco la rabbia anche io sono ancora incazzato nero per perdere cosi ma secondo me non giustifica tutta questa critica distruttiva contro Rino.
 

Ruuddil23

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Concordo, purtroppo. Era una partita-verità e ha dimostrato che Rino smentisce la tradizione. Che sia depositario dello spirito tipico, vincente o meno del Milan, è ormai una falsità.
Trovo anche dei difetti che aveva Inzaghi allenatore: fissato con il 4-3-3 che in realtà è sempre un 4-5-1; fissato anche anche con gli interpreti, spesso fuori ruolo.
Capace di qualche sperimentazione ma alla fine, dopo mesi che ha in mano la squadra, dopo 2 settimane per preparare il Derby, si ripresenta con modulo e giocatori "default" come se fosse tornato da una vacanza e non avesse alcuna idea, o meglio nessuna idea da applicare con un minimo di intelligenza e coraggio. Nonostante potesse mettere Cutrone + Higuain, esterni Laxalt o Castillejo. Ma quelli sono azzardi pericolosi.
Rispondendo anche alle parole di Biglia, Rino è essenzialmente buono e timoroso, è guidato da un senso di giustizia; è inglese piuttosto che argentino: anche da giocatore era sì grintoso ma leale. In Argentina è diverso; la lealtà è per i polli, usano le scorrettezze e anche il far male e l'Inter ha incarnato questo spirito da decenni ormai. E' significativo infatti che Biglia sia argentino e se ne sia accorto.
Mancando questo spirito guerriero e contemporaneamente fallendo il possesso palla e la capacità di ripartenza non rimane più nulla e purtroppo i cambi che ha fatto e le parole a fine partita dimostrano che non aveva proprio in mente niente per rimediare, oppure aveva qualcosa in mente ma non ha avuto il coraggio di cambiare per provare a vincerla.
Ha messo Cutrone esterno e pure questa non è stata una novità, avendo anche segnato giocando da ala; l'ha messo così ha messo le mani avanti sulle domande del perchè non lo ha schierato, anche questo è un segno di debolezza, è sempre sulla difensiva e timorato, perchè è troppo emozionale e non ha la lucidità di prendere decisioni rischiose, non è un predatore in caccia ma una preda messa in un angolo.

Ti faccio i complimenti per l'analisi. A volte si scambiano l'abnegazione e la voglia per grinta o peggio coraggio. Questo Milan non ha né l'una né l'altro e, come spesso accade, chi non risica non rosica. Vero che nel calcio italiano quasi sempre ha la meglio chi subisce pochi gol, ma se sai che ogni volta ne becchi almeno uno, anche dall'ultima in classifica, inutile che stai a fare barricate per ripartenze che non arriveranno mai con i giocatori più veloci seduti in panca e con la pessima gestione della palla che abbiamo sempre in uscita. Con questi presupposti i gol devi provare a farli prima che tentare di non prenderli. E questo era il mio pensiero anche poco prima che segnasse Icardi, il cui gol non cambia per me il giudizio sulla gara.
 
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