Forchielli:"Li punta al fallimento. Milan in promozione".

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Mr. Canà

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Riecco Alberto Forchielli. L'imprenditore, da sempre scettico con Yonghong Li, è tornato a parlare all'agenzia AGI della delicata situazione societaria del Milan. Ecco quanto dichiarato:"Il 23 giugno 2016 Sky Sport mi chiama per intervistarmi sulla cordata cinese interessata al Milan. Fino a quel momento non mi ero occupato dell’operazione. Ero a Milano, così accettai l’invito. Prima di andare in trasmissione, feci un rapido giro di telefonate in Cina. Tutti mi dicono che la cordata cinese non c'è. Vado a Sky e in modo molto innocente dico che la cordata cinese non c'è. Mi affaccio al mondo del calcio e della tifoseria in modo ingenuo, e vengo sepolto da una valanga di mer...Nei mesi successivi faccio ulteriori verifiche con altre persone. Accerto che il Signor Li esiste e ha una certa consistenza patrimoniale, ma intorno a lui, il nulla.In una nuova intervista in agosto con Sky Sport esprimo dubbi sulla possibilità che la presunta cordata cinese guidata da Li Yonghong sia in grado di fare uscire dalla Cina i soldi per comprare una squadra di calcio. Sky Sport non mi ha più chiamato. Dire che la cordata cinese che vuole acquistare il club rossonero sia appoggiata dal governo cinese è una “menzogna incredibile. Figuriamoci se Xi si fa trascinare in un tortellone di questa portata. I cinesi che hanno comprato il Milan hanno distorto l’integrità intellettuale di un intero governo, che ha successivamente negato a Li i fondi, ammesso che li avesse, cosa di cui dubito, e limitato le acquisizioni di club calcistici. Il ruggito di Huarong investe i social. A quel punto capisco che c’è una campagna stampa orchestrata, con radici italiane, non cinesi, che sostiene una tesi che io ritengo del tutto inverosimile. Mesi dopo, nell’inverno del 2017, vengo contattato da altri media. Business insider e Agi fanno la controprova: contattano la Cina e arrivano alle mie stesse conclusioni. AgiChina, grazie a risorse fluenti in cinese mandarino, ottiene due clamorose smentite da China Merchant Bank e da China Construnction Bank, toccando con mano ciò che sostengo da tempo: non c’è traccia della cordata osannata da Li Yonghong. Ripeto: Li c’è, ma intorno a lui, il buio. Mentre il closing continuava a slittare, ho più volte affermato in varie interviste che un soggetto non in cordata senza una totale capacità finanziaria, sarebbe stato pericoloso per il Milan. In base alla mia esperienza, soggetti come Li possono essere immaturi, fare investimenti sconsiderati, rischiano di non avere il buon senso utile a districarsi in terreni nuovi, avendo la presunzione di farcela. E sono impermeabili alle critiche della stampa. Modificano atteggiamento solo quando vengono toccati dalla stampa cinese, ma anche in questo caso, i giornalisti cinesi sono sempre stati negativi su Li, il quale però non sembra esserne turbato. Che fine farà il Milan? Giocherà in promozione con il Mezzolara. È chiaramente una provocazione, ma se leggo l’inchiesta del New York Times e penso al giudizio della Uefa, mi sembra che la strada sia quella. Ovviamente mi auguro che le sorti della squadra si risolleveranno. Li che oggi punta ad arrivare a una forma di fallimento; spera che alla fine arrivi qualcuno a dargli un pacco di soldi per salvare la squadra. La strategia di Li è fallire prima che gli portino via il club. Bisognerebbe conoscere i termini del contratto, non è immediato che Elliott a ottobre del prossimo anno prenda possesso della squadra, potrebbe avere azioni in pegno. Conoscendo il tipo, è probabile che Li arrivi fino alla fine del precipizio, per poi far sì che qualcuno intervenga per salvare la squadra. Li Vive a Hong Kong, se ne sbatte della Cina. Non ha commesso grossi reati, non c’è il rischio di una intrusione del governo cinese, né teme eventuali problemi con la giustizia italiana. La situazione in cui versa il Milan non aggrava la sua situazione. Il punto è che entrare nel club è stata una pessima decisione; dopo il versamento della prima caparra, con il successivo blocco del governo a esportare capitali, ha cercato di non perdere i soldi già versati. Il desiderio di dire: ci sono anche io. Il Milan per Li è stata più ambizione che sete di profitto. Se il Milan salta per aria, pazienza; spera che se ne occupino altri, lui se ne sta tranquillo a Hong Kong, indifferente alle critiche dei giornalisti, del resto non ha una immagine da santo da salvaguardare. Deve giusto stare attento a non prendere una querela. Il pastrocchio del Milan è colpa di una congiura italiana. Li sarebbe capace di non pagare lo stipendio ai calciatori per 3-4 mesi e tirare corda fino all’ultimo".

Qualcuno ricorda una simile shitstorm intorno a qualche altra operazione di cambio di proprietà? No, perché sembra che da quando non siamo più nelle mani di Berlusconi non si parli d'altro...
 

MaschioAlfa

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Alza gliela Yong Hong.. Alza gliela in faccia, a sti rosiconi, la coppa dalle grandi orecchie
 

sballotello

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ma è palese, ha speso 1 miliardo di euro perche voleva fallire. Dai su, vai a parlare a skyfo sport
 

Toby rosso nero

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Tutti mi dicono che la cordata cinese non c'è. Vado a Sky e in modo molto innocente dico che la cordata cinese non c'è. Mi affaccio al mondo del calcio e della tifoseria in modo ingenuo, e vengo sepolto da una valanga di mer...".

Immagino la sua gioia!
 

goleador 70

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Riecco Alberto Forchielli. L'imprenditore, da sempre scettico con Yonghong Li, è tornato a parlare all'agenzia AGI della delicata situazione societaria del Milan. Ecco quanto dichiarato:"Il 23 giugno 2016 Sky Sport mi chiama per intervistarmi sulla cordata cinese interessata al Milan. Fino a quel momento non mi ero occupato dell’operazione. Ero a Milano, così accettai l’invito. Prima di andare in trasmissione, feci un rapido giro di telefonate in Cina. Tutti mi dicono che la cordata cinese non c'è. Vado a Sky e in modo molto innocente dico che la cordata cinese non c'è. Mi affaccio al mondo del calcio e della tifoseria in modo ingenuo, e vengo sepolto da una valanga di mer...Nei mesi successivi faccio ulteriori verifiche con altre persone. Accerto che il Signor Li esiste e ha una certa consistenza patrimoniale, ma intorno a lui, il nulla.In una nuova intervista in agosto con Sky Sport esprimo dubbi sulla possibilità che la presunta cordata cinese guidata da Li Yonghong sia in grado di fare uscire dalla Cina i soldi per comprare una squadra di calcio. Sky Sport non mi ha più chiamato. Dire che la cordata cinese che vuole acquistare il club rossonero sia appoggiata dal governo cinese è una “menzogna incredibile. Figuriamoci se Xi si fa trascinare in un tortellone di questa portata. I cinesi che hanno comprato il Milan hanno distorto l’integrità intellettuale di un intero governo, che ha successivamente negato a Li i fondi, ammesso che li avesse, cosa di cui dubito, e limitato le acquisizioni di club calcistici. Il ruggito di Huarong investe i social. A quel punto capisco che c’è una campagna stampa orchestrata, con radici italiane, non cinesi, che sostiene una tesi che io ritengo del tutto inverosimile. Mesi dopo, nell’inverno del 2017, vengo contattato da altri media. Business insider e Agi fanno la controprova: contattano la Cina e arrivano alle mie stesse conclusioni. AgiChina, grazie a risorse fluenti in cinese mandarino, ottiene due clamorose smentite da China Merchant Bank e da China Construnction Bank, toccando con mano ciò che sostengo da tempo: non c’è traccia della cordata osannata da Li Yonghong. Ripeto: Li c’è, ma intorno a lui, il buio. Mentre il closing continuava a slittare, ho più volte affermato in varie interviste che un soggetto non in cordata senza una totale capacità finanziaria, sarebbe stato pericoloso per il Milan. In base alla mia esperienza, soggetti come Li possono essere immaturi, fare investimenti sconsiderati, rischiano di non avere il buon senso utile a districarsi in terreni nuovi, avendo la presunzione di farcela. E sono impermeabili alle critiche della stampa. Modificano atteggiamento solo quando vengono toccati dalla stampa cinese, ma anche in questo caso, i giornalisti cinesi sono sempre stati negativi su Li, il quale però non sembra esserne turbato. Che fine farà il Milan? Giocherà in promozione con il Mezzolara. È chiaramente una provocazione, ma se leggo l’inchiesta del New York Times e penso al giudizio della Uefa, mi sembra che la strada sia quella. Ovviamente mi auguro che le sorti della squadra si risolleveranno. Li che oggi punta ad arrivare a una forma di fallimento; spera che alla fine arrivi qualcuno a dargli un pacco di soldi per salvare la squadra. La strategia di Li è fallire prima che gli portino via il club. Bisognerebbe conoscere i termini del contratto, non è immediato che Elliott a ottobre del prossimo anno prenda possesso della squadra, potrebbe avere azioni in pegno. Conoscendo il tipo, è probabile che Li arrivi fino alla fine del precipizio, per poi far sì che qualcuno intervenga per salvare la squadra. Li Vive a Hong Kong, se ne sbatte della Cina. Non ha commesso grossi reati, non c’è il rischio di una intrusione del governo cinese, né teme eventuali problemi con la giustizia italiana. La situazione in cui versa il Milan non aggrava la sua situazione. Il punto è che entrare nel club è stata una pessima decisione; dopo il versamento della prima caparra, con il successivo blocco del governo a esportare capitali, ha cercato di non perdere i soldi già versati. Il desiderio di dire: ci sono anche io. Il Milan per Li è stata più ambizione che sete di profitto. Se il Milan salta per aria, pazienza; spera che se ne occupino altri, lui se ne sta tranquillo a Hong Kong, indifferente alle critiche dei giornalisti, del resto non ha una immagine da santo da salvaguardare. Deve giusto stare attento a non prendere una querela. Il pastrocchio del Milan è colpa di una congiura italiana. Li sarebbe capace di non pagare lo stipendio ai calciatori per 3-4 mesi e tirare corda fino all’ultimo".

Ahahahahahahahahahahahah riecco il pagliaccio mangiasterco..
 

Clarenzio

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Tra l'altro:
"Mi affaccio al mondo del calcio e della tifoseria in modo ingenuo"
Il saccente è entrato come un panzer sfottendo tutti gli sciocchi che non prestavano fede al suo verbo.
altro che ingenuo..
 

ralf

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Riecco Alberto Forchielli. L'imprenditore, da sempre scettico con Yonghong Li, è tornato a parlare all'agenzia AGI della delicata situazione societaria del Milan. Ecco quanto dichiarato:"Il 23 giugno 2016 Sky Sport mi chiama per intervistarmi sulla cordata cinese interessata al Milan. Fino a quel momento non mi ero occupato dell’operazione. Ero a Milano, così accettai l’invito. Prima di andare in trasmissione, feci un rapido giro di telefonate in Cina. Tutti mi dicono che la cordata cinese non c'è. Vado a Sky e in modo molto innocente dico che la cordata cinese non c'è. Mi affaccio al mondo del calcio e della tifoseria in modo ingenuo, e vengo sepolto da una valanga di mer...Nei mesi successivi faccio ulteriori verifiche con altre persone. Accerto che il Signor Li esiste e ha una certa consistenza patrimoniale, ma intorno a lui, il nulla.In una nuova intervista in agosto con Sky Sport esprimo dubbi sulla possibilità che la presunta cordata cinese guidata da Li Yonghong sia in grado di fare uscire dalla Cina i soldi per comprare una squadra di calcio. Sky Sport non mi ha più chiamato. Dire che la cordata cinese che vuole acquistare il club rossonero sia appoggiata dal governo cinese è una “menzogna incredibile. Figuriamoci se Xi si fa trascinare in un tortellone di questa portata. I cinesi che hanno comprato il Milan hanno distorto l’integrità intellettuale di un intero governo, che ha successivamente negato a Li i fondi, ammesso che li avesse, cosa di cui dubito, e limitato le acquisizioni di club calcistici. Il ruggito di Huarong investe i social. A quel punto capisco che c’è una campagna stampa orchestrata, con radici italiane, non cinesi, che sostiene una tesi che io ritengo del tutto inverosimile. Mesi dopo, nell’inverno del 2017, vengo contattato da altri media. Business insider e Agi fanno la controprova: contattano la Cina e arrivano alle mie stesse conclusioni. AgiChina, grazie a risorse fluenti in cinese mandarino, ottiene due clamorose smentite da China Merchant Bank e da China Construnction Bank, toccando con mano ciò che sostengo da tempo: non c’è traccia della cordata osannata da Li Yonghong. Ripeto: Li c’è, ma intorno a lui, il buio. Mentre il closing continuava a slittare, ho più volte affermato in varie interviste che un soggetto non in cordata senza una totale capacità finanziaria, sarebbe stato pericoloso per il Milan. In base alla mia esperienza, soggetti come Li possono essere immaturi, fare investimenti sconsiderati, rischiano di non avere il buon senso utile a districarsi in terreni nuovi, avendo la presunzione di farcela. E sono impermeabili alle critiche della stampa. Modificano atteggiamento solo quando vengono toccati dalla stampa cinese, ma anche in questo caso, i giornalisti cinesi sono sempre stati negativi su Li, il quale però non sembra esserne turbato. Che fine farà il Milan? Giocherà in promozione con il Mezzolara. È chiaramente una provocazione, ma se leggo l’inchiesta del New York Times e penso al giudizio della Uefa, mi sembra che la strada sia quella. Ovviamente mi auguro che le sorti della squadra si risolleveranno. Li che oggi punta ad arrivare a una forma di fallimento; spera che alla fine arrivi qualcuno a dargli un pacco di soldi per salvare la squadra. La strategia di Li è fallire prima che gli portino via il club. Bisognerebbe conoscere i termini del contratto, non è immediato che Elliott a ottobre del prossimo anno prenda possesso della squadra, potrebbe avere azioni in pegno. Conoscendo il tipo, è probabile che Li arrivi fino alla fine del precipizio, per poi far sì che qualcuno intervenga per salvare la squadra. Li Vive a Hong Kong, se ne sbatte della Cina. Non ha commesso grossi reati, non c’è il rischio di una intrusione del governo cinese, né teme eventuali problemi con la giustizia italiana. La situazione in cui versa il Milan non aggrava la sua situazione. Il punto è che entrare nel club è stata una pessima decisione; dopo il versamento della prima caparra, con il successivo blocco del governo a esportare capitali, ha cercato di non perdere i soldi già versati. Il desiderio di dire: ci sono anche io. Il Milan per Li è stata più ambizione che sete di profitto. Se il Milan salta per aria, pazienza; spera che se ne occupino altri, lui se ne sta tranquillo a Hong Kong, indifferente alle critiche dei giornalisti, del resto non ha una immagine da santo da salvaguardare. Deve giusto stare attento a non prendere una querela. Il pastrocchio del Milan è colpa di una congiura italiana. Li sarebbe capace di non pagare lo stipendio ai calciatori per 3-4 mesi e tirare corda fino all’ultimo".
Dite a Forchielli di posare la grappa :facepalm:.
 
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