Forbes: Milan, difficile trovare soci. Il club può finire a Elliott.

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krull

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Ma chi ti dice cha va male a livello societario? Tu pensi a queste sciocchezze dei giornalisti gobbi e interisti? Ho stessi de i cinesi non esistono?

Forbes. Non Telelombardia o Tuttosport. Forse é meglio se ci rendiamo conto della realtà. L' estate é finita.
 

Casnop

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Secondo quanto riportato da Forbes, la situazione societaria del Milan è tutt'altro che rosea. La strategia iniziale della proprietà cinese sembrava essere simile a quella di Chelsea, City e Psg. Il contesto è diverso. I nuovi proprietari del Milan non hanno risorse illimitate. Oltretutto, diventa sempre più difficile per il club rossonero rispettare i parametri del fair play finanziario. Il Milan entro il prossimo ottobre, inoltre, dovrà restituire il debito ad Elliott. La società sta provando a trovare nuovi investitori, ma non sarà facile. Rossoneri Sport Investment sta negoziando da una posizione debole. Il Milan per il momento è fuori anche dalla qualificazione alla prossima Champions League. Quindi, al posto dello scenario di successo come quelli di Chelsea, City e PSG, l'acquisizione da parte del gruppo cinese rischia di trasformarsi in un incubo, come quello vissuto dal Liverpool ai tempi di Hichs e Gillet che persero il controllo del club poi finito nelle mani dei creditori.
Articolo che assume una tesi, ma che trascura alcuni fatti. È stata annunciata da Fassone, CEO del Milan, la intenzione del club di negoziare, entro l'inizio del 2018, il rifinanziamento a lungo termine del bridge loan sottoscritto lo scorso anno dal Milan con Elliott e Blue Skye, con soggetti come Goldman Sachs e Merryll Lynch, che citato da alcune fonti, non hanno smentito. Ciò muterebbe la natura del debito, a lungo rimborso, periodico, ed a tassi più ridotti, ed il creditore, non più Elliott, il protagonista di questo articolo. L'articolista di Forbes non cita questo fatto, avrebbe fatto meglio a farlo, ipotizzando che, come il suo lettore, abbia letto le dichiarazioni di Fassone. Allude poi ad una difficoltà del club a rispettare i parametri del Fair Play Finanziario, ma ignora che questi non risultano ancora definiti, in pendenza di una proposta del club di voluntary agreement che,ove accolta, muterebbe profondamente la disciplina dei controlli, non periodici, ma a consuntivo del periodo di osservazione, non un anno ma un quadriennio. L'articolista di Forbes non vi fa cenno, anche solo per dire che conosce in anticipo, bontà sua, l'esito di un negoziato sulla proposta del Milan a UEFA che partirà solo da novembre. La cessione di quote del club, anche solo per quote di minoranza, può avvenire per IPO su mercati quotati di capitale parcellizzato. Si è parlato al riguardo di Hong Kong, un piazza borsistica su cui il governo di Pechino ha la stessa influenza che può avere sul pianeta Urano: modesta. Su questo Fassone si espresse dicendo che ciò non può non avvenire. È, del resto, l'obiettivo logico, razionale, naturale, di un leveraged buy out, che è esattamente la operazione che questo Mr. Li, è noto, mise in piedi all'inizio di quest'anno. Forbes non riferisce queste informazioni al suo lettore, sempre meno innocente. Si, perché al termine della lettura, egli avrà capito come scrivere un articolo senza riportare fatti, e tra essi dichiarazioni ufficiali di soggetti interessati ai contenuti della informazione, e si sarà recato diligentemente a scriverlo. Magari Forbes un giorno glielo pubblicherà. :)
 

Mr. Canà

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Strano che articoli come questi (seppur pubblicati da Forbes e non dalla stampa sportiva nazionale) vengano fuori proprio ora che stiamo affrontando un momento di crisi...
 

ultràinside

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L'unica cosa reale di questo articolo, é che in questo momento non siamo in CL :)

Il resto sono deduzioni/ipotesi, stranamente e casualmente negative.
Insomma, nulla di nuovo da quando : i cinesi non esistono... :)
 
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Articolo che assume una tesi, ma che trascura alcuni fatti. È stata annunciata da Fassone, CEO del Milan, la intenzione del club di negoziare, entro l'inizio del 2018, il rifinanziamento a lungo termine del bridge loan sottoscritto lo scorso anno dal Milan con Elliott e Blue Skye, con soggetti come Goldman Sachs e Merryll Lynch, che citato da alcune fonti, non hanno smentito. Ciò muterebbe la natura del debito, a lungo rimborso, periodico, ed a tassi più ridotti, ed il creditore, non più Elliott, il protagonista di questo articolo. L'articolista di Forbes non cita questo fatto, avrebbe fatto meglio a farlo, ipotizzando che, come il suo lettore, abbia letto le dichiarazioni di Fassone. Allude poi ad una difficoltà del club a rispettare i parametri del Fair Play Finanziario, ma ignora che questi non risultano ancora definiti, in pendenza di una proposta del club di voluntary agreement che,ove accolta, muterebbe profondamente la disciplina dei controlli, non periodici, ma a consuntivo del periodo di osservazione, non un anno ma un quadriennio. L'articolista di Forbes non vi fa cenno, anche solo per dire che conosce in anticipo, bontà sua, l'esito di un negoziato sulla proposta del Milan a UEFA che partirà solo da novembre. La cessione di quote del club, anche solo per quote di minoranza, può avvenire per IPO su mercati quotati di capitale parcellizzato. Si è parlato al riguardo di Hong Kong, un piazza borsistica su cui il governo di Pechino ha la stessa influenza che può avere sul pianeta Urano: modesta. Su questo Fassone si espresse dicendo che ciò non può non avvenire. È, del resto, l'obiettivo logico, razionale, naturale, di un leveraged buy out, che è esattamente la operazione che questo Mr. Li, è noto, mise in piedi all'inizio di quest'anno. Forbes non riferisce queste informazioni al suo lettore, sempre meno innocente. Si, perché al termine della lettura, egli avrà capito come scrivere un articolo senza riportare fatti, e tra essi dichiarazioni ufficiali di soggetti interessati ai contenuti della informazione, e si sarà recato diligentemente a scriverlo. Magari Forbes un giorno glielo pubblicherà. :)

Strano che articoli come questi (seppur pubblicati da Forbes e non dalla stampa sportiva nazionale) vengano fuori proprio ora che stiamo affrontando un momento di crisi...

Tra l' altro, tutte le società che 10 anni fa, fatturavano meno di noi, cioè tutte, e poi hanno fatto pesanti investimenti, vedi Real/Barca/UTD/City/Chelse/Liverpool/PSG ecc ora vivono nella bambagia.

Perchè proprio noi non dovremmo farcela?
 
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