Marco Fassone a Milan TV:"Mi aspetto i risultati, anche la gente vuole i risultati, e non solo il bel gioco, stiamo andando verso la direzione giusta anche se un pò in ritardo. L'Europa è la casa del Milan, in particolare Atene. Mi auguro che quella di giovedì sia una bella partita e che il Milan faccia risultato. ".
Considerato il contenuto paradossale di queste dichiarazioni, e la sagacia dialettica di colui che le ha pronunciate, ché anche con esse riuscì a rimettere in piedi la trattativa per il rinnovo di Donnarumma dopo lo strappo di Raiola, abbiamo sempre meno dubbi sul giudizio che di questa situazione ha ormai dato la dirigenza e, a monte, la proprietà: stagione ormai battezzata come fallita per gli obiettivi massimi (con i conseguenti, e già programmati, riflessi sulla programmazione societaria), si cerca di guidare la barca verso il porto della sua fine con il minor danno possibile, nel senso di escludere l'inutile aggravio del sovraccarico economico di plurimi ingaggi inutili di allenatori non prescelti per la futura conduzione tecnica del club. Si tenterà, con questo allenatore ormai sostanzialmente sfiduciato, benché non sollevato dall'incarico, di raggiungere obiettivi minimi (valorizzazione di questi giocatori come base di un nuovo gruppo di squadra, miglioramento della posizione in classifica, l'Europa League e la Coppa Italia fin dove possibile), ovvero di farlo con un allenatore già interno alla struttura tecnica del club (Gattuso), senza altre incidenze. Poi, a fine corsa, si tirerà una riga, si trarranno le doverose conclusioni, e si farà la scelta di un nuovo allenatore, e di un nuovo mercato, senza stravolgimenti non necessari, ma con le necessarie integrazioni. Ed evitando di commettere gli errori fatti, se possibile.
