Continua la ribalta mediatica di Elena Cecchettin dopo l'efferato omicidio di sua sorella da parte di un assassino, che però lei non definisce mostro ma semplicemente "uomo"
Dopo le infinite interviste e apparizioni in TV mentre ancora gli inquirenti dispongono del corpo martoriato della sorella, ora scrive una lettera al Corriere della Sera in cui accusa il genere maschile:
"Turetta viene spesso definito come mostro, invece mostro non è. I mostri non sono malati, i mostri sono i figli sani del patriarcato.
Lo stupro è legittimato da cose a cui gli uomini non danno importanza: controllo, la possessività, il catcalling. Ogni uomo è un privilegiato.
Viene spesso detto non tutti gli uomini. Tutti gli uomini no, ma sono sempre uomini. Nessun uomo è buono se non fa nulla per smantellare la società che li privilegia tanto.
Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto."
E' la volta dell'intervista a LA SETTA (in questo caso, visto il personaggio, la battuta calza a pennello):
Gli uomini devono fare mea culpa, anche chi non ha mai fatto niente, anche chi non ha mai torto un capello. Sono sicura che nella vita di ogni uomo c'è un momento in cui ha mancato di rispetto a una donna. Magari catcalling, magari commenti sessisti con amici. Fatevelo un esame di coscienza. Fatelo per mia sorella. Non c'è vergogna ad ammettere di avere sbagliato."