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I quotidiani in edicola sul pareggio tra Parma e Milan
GDS: mezzo Milan. Avanti di due gol, i rossoneri non la chiudono. Il Parma rimonta e poi tanti sbagli ed errori clamorosi da parte degli uomini di Allegri. Resta solo l'aggancio al Napoli in vetta. Inizia a farsi pesante la contabilità dei rimpianti rossoneri. Ma è anche inutile recriminare per le occasioni sciupate alla fine. Il Milan non doveva farsi rimontare. Ad oggi è difficile immaginare che possa vincere il campionato una squadra che ha buttato 7 punti contro Cremonese, Pisa e Parma. Finchè non scatterà il clic dell'attenzione massima di fronte a qualsiasi risultato, sarà inutile parlare di scudetto.
Tuttosport: Milan piccolo con le piccole. Il Milan ha conquistato la vetta della classifica, ma l'umore nel club è tutt'altro che positivo dopo il pareggio per 2-2 in trasferta contro il Parma. La partita sembrava essersi incanalata verso una facile vittoria rossonera, che avrebbe portato a un vantaggio di due punti sul Napoli, specialmente dopo i primi 25 minuti di gioco che avevano visto il Milan portarsi sul 2-0 grazie alla rete di Saelemaekers e al rigore trasformato da Leao. Tuttavia, la squadra guidata da Cuesta è riuscita a rimontare con merito, segnando prima con Bernabé e poi con Delprato, fissando il risultato finale. Il pareggio ha negato ad Allegri il traguardo delle 100 vittorie in rossonero e ha evidenziato ancora una volta il problema del Milan contro le squadre considerate "piccole", avendo ormai lasciato per strada 7 punti (dopo la sconfitta con la Cremonese e il pari con il Pisa) e subendo due gol anche in questa occasione. Il Milan, anziché chiudere l'incontro sul 2-0, ha concesso un gol banale al Parma proprio alla fine del primo tempo, risvegliando avversari e pubblico e trasformando la ripresa in una battaglia ricca di capovolgimenti. Il pareggio è stato celebrato dai padroni di casa come una "vittoria dello spogliatoio" e una prova di fiducia.
CorSport: il Diavolo non è poi così cattivo. Il Milan ha pareggiato 2-2 in trasferta contro il Parma, un risultato che consente ai rossoneri di agguantare il Napoli in vetta alla classifica, ma che lascia l'amaro in bocca perché la squadra di Allegri avrebbe potuto ottenere la vittoria e il primato solitario se non si fosse rilassata dopo aver raggiunto un doppio vantaggio. Il Milan aveva approcciato bene la gara (schema 3-5-2 vs 3-5-2), adottando una strategia di contenimento per poi colpire in contropiede grazie alla facilità con cui Leao e Nkunku trovavano spazio tra le linee, sfruttando in particolare i tagli da destra di Saelemaekers. Il vantaggio è stato costruito al 12' con un tiro non irresistibile di Saelemaekers su cui il portiere Suzuki si è tuffato in ritardo, e raddoppiato al 35' su rigore, trasformato da Leao, concesso per un fallo di Ndiaye su Saelemaekers, decisione che l'arbitro Di Bello ha confermato nonostante un richiamo al VAR giudicato insensato da molti. Quando la partita sembrava avviata al 2-0 all'intervallo, un errore di Estupiñán, che si è fatto soffiare il pallone da Britschgi, ha innescato il gol di Bernabé che al 46' ha accorciato le distanze con un tiro a giro straordinario. Il gol ha ribaltato l'inerzia del match: il Parma è tornato in campo nella ripresa più aggressivo e offensivo (grazie anche ai correttivi del tecnico Cuesta) e ha messo in seria difficoltà la difesa rossonera, innescando con continuità la coppia Cutrone-Pellegrino. Allegri ha tentato di rimediare passando a un 4-4-2 e inserendo Loftus-Cheek per l'inefficace Nkunku, ma l'inerzia era ormai a favore dei padroni di casa. In meno di 20 minuti si è concretizzato il pareggio con il colpo di testa vincente di Delprato (17' st), e il Parma ha anche sfiorato il sorpasso con un palo di Pellegrino. Nel finale, il Milan è tornato ad attaccare, ma la sostanza del pareggio non cambia.
CorSera: Il Milan ha sprecato un'altra occasione, pareggiando 2-2 a Parma dopo essere stato in vantaggio per 2-0, un risultato che ha interrotto le ambizioni di raggiungere il Napoli in vetta alla classifica per una notte. I rossoneri si erano portati in doppio vantaggio dopo mezz'ora con il gol di Saelemaekers e un rigore trasformato da Leao (concesso per fallo su Saelemaekers, dopo un controllo VAR), prima di subire un black-out che ha permesso a Bernabé di accorciare nel recupero del primo tempo e a Delprato di pareggiare nella ripresa. La prestazione ha confermato i problemi di mentalità del Milan, poiché le peggiori performance e la maggior parte dei punti persi (7 su 9) sono arrivate contro le squadre considerate "piccole" (Cremonese, Pisa, e ora Parma), un dato allarmante che vede il Milan tra le squadre che hanno perso più punti da situazioni di vantaggio (6, superato solo da Fiorentina e Genoa). Un furioso Allegri ha ammesso che sono stati "due punti buttati", criticando la squadra per essere rientrata nel secondo tempo "imbambolata" e per non aver fatto "la guerra" per difendere l'1-2, deludendo le sue speranze di arrivare al derby del 23 novembre con il morale alto. Tra gli aspetti individuali, la "strana coppia" d'attacco Leao-Nkunku, su cui Allegri aveva puntato, non è bastata, e il rientro di Rabiot è atteso solo dopo la sosta. L'emergenza infortuni sta finendo, ma ha evidenziato la necessità di almeno un paio di acquisti di alto livello a gennaio. Il portiere del Parma, Suzuki, osservato dal DS rossonero Tare come possibile erede di Maignan (in scadenza di contratto), non è sembrato impeccabile sul primo gol di Saelemaekers, sollevando dubbi sulla sua elevata valutazione di 30-35 milioni. Nonostante l'ingresso di Pulisic e le occasioni sprecate da Saelemaekers, il risultato finale di 2-2 è stato giudicato meritato in base a quanto visto in campo, ribadendo che al Milan manca ancora il salto di qualità mentale necessario per competere per i massimi traguardi.
GDS: mezzo Milan. Avanti di due gol, i rossoneri non la chiudono. Il Parma rimonta e poi tanti sbagli ed errori clamorosi da parte degli uomini di Allegri. Resta solo l'aggancio al Napoli in vetta. Inizia a farsi pesante la contabilità dei rimpianti rossoneri. Ma è anche inutile recriminare per le occasioni sciupate alla fine. Il Milan non doveva farsi rimontare. Ad oggi è difficile immaginare che possa vincere il campionato una squadra che ha buttato 7 punti contro Cremonese, Pisa e Parma. Finchè non scatterà il clic dell'attenzione massima di fronte a qualsiasi risultato, sarà inutile parlare di scudetto.
Tuttosport: Milan piccolo con le piccole. Il Milan ha conquistato la vetta della classifica, ma l'umore nel club è tutt'altro che positivo dopo il pareggio per 2-2 in trasferta contro il Parma. La partita sembrava essersi incanalata verso una facile vittoria rossonera, che avrebbe portato a un vantaggio di due punti sul Napoli, specialmente dopo i primi 25 minuti di gioco che avevano visto il Milan portarsi sul 2-0 grazie alla rete di Saelemaekers e al rigore trasformato da Leao. Tuttavia, la squadra guidata da Cuesta è riuscita a rimontare con merito, segnando prima con Bernabé e poi con Delprato, fissando il risultato finale. Il pareggio ha negato ad Allegri il traguardo delle 100 vittorie in rossonero e ha evidenziato ancora una volta il problema del Milan contro le squadre considerate "piccole", avendo ormai lasciato per strada 7 punti (dopo la sconfitta con la Cremonese e il pari con il Pisa) e subendo due gol anche in questa occasione. Il Milan, anziché chiudere l'incontro sul 2-0, ha concesso un gol banale al Parma proprio alla fine del primo tempo, risvegliando avversari e pubblico e trasformando la ripresa in una battaglia ricca di capovolgimenti. Il pareggio è stato celebrato dai padroni di casa come una "vittoria dello spogliatoio" e una prova di fiducia.
CorSport: il Diavolo non è poi così cattivo. Il Milan ha pareggiato 2-2 in trasferta contro il Parma, un risultato che consente ai rossoneri di agguantare il Napoli in vetta alla classifica, ma che lascia l'amaro in bocca perché la squadra di Allegri avrebbe potuto ottenere la vittoria e il primato solitario se non si fosse rilassata dopo aver raggiunto un doppio vantaggio. Il Milan aveva approcciato bene la gara (schema 3-5-2 vs 3-5-2), adottando una strategia di contenimento per poi colpire in contropiede grazie alla facilità con cui Leao e Nkunku trovavano spazio tra le linee, sfruttando in particolare i tagli da destra di Saelemaekers. Il vantaggio è stato costruito al 12' con un tiro non irresistibile di Saelemaekers su cui il portiere Suzuki si è tuffato in ritardo, e raddoppiato al 35' su rigore, trasformato da Leao, concesso per un fallo di Ndiaye su Saelemaekers, decisione che l'arbitro Di Bello ha confermato nonostante un richiamo al VAR giudicato insensato da molti. Quando la partita sembrava avviata al 2-0 all'intervallo, un errore di Estupiñán, che si è fatto soffiare il pallone da Britschgi, ha innescato il gol di Bernabé che al 46' ha accorciato le distanze con un tiro a giro straordinario. Il gol ha ribaltato l'inerzia del match: il Parma è tornato in campo nella ripresa più aggressivo e offensivo (grazie anche ai correttivi del tecnico Cuesta) e ha messo in seria difficoltà la difesa rossonera, innescando con continuità la coppia Cutrone-Pellegrino. Allegri ha tentato di rimediare passando a un 4-4-2 e inserendo Loftus-Cheek per l'inefficace Nkunku, ma l'inerzia era ormai a favore dei padroni di casa. In meno di 20 minuti si è concretizzato il pareggio con il colpo di testa vincente di Delprato (17' st), e il Parma ha anche sfiorato il sorpasso con un palo di Pellegrino. Nel finale, il Milan è tornato ad attaccare, ma la sostanza del pareggio non cambia.
CorSera: Il Milan ha sprecato un'altra occasione, pareggiando 2-2 a Parma dopo essere stato in vantaggio per 2-0, un risultato che ha interrotto le ambizioni di raggiungere il Napoli in vetta alla classifica per una notte. I rossoneri si erano portati in doppio vantaggio dopo mezz'ora con il gol di Saelemaekers e un rigore trasformato da Leao (concesso per fallo su Saelemaekers, dopo un controllo VAR), prima di subire un black-out che ha permesso a Bernabé di accorciare nel recupero del primo tempo e a Delprato di pareggiare nella ripresa. La prestazione ha confermato i problemi di mentalità del Milan, poiché le peggiori performance e la maggior parte dei punti persi (7 su 9) sono arrivate contro le squadre considerate "piccole" (Cremonese, Pisa, e ora Parma), un dato allarmante che vede il Milan tra le squadre che hanno perso più punti da situazioni di vantaggio (6, superato solo da Fiorentina e Genoa). Un furioso Allegri ha ammesso che sono stati "due punti buttati", criticando la squadra per essere rientrata nel secondo tempo "imbambolata" e per non aver fatto "la guerra" per difendere l'1-2, deludendo le sue speranze di arrivare al derby del 23 novembre con il morale alto. Tra gli aspetti individuali, la "strana coppia" d'attacco Leao-Nkunku, su cui Allegri aveva puntato, non è bastata, e il rientro di Rabiot è atteso solo dopo la sosta. L'emergenza infortuni sta finendo, ma ha evidenziato la necessità di almeno un paio di acquisti di alto livello a gennaio. Il portiere del Parma, Suzuki, osservato dal DS rossonero Tare come possibile erede di Maignan (in scadenza di contratto), non è sembrato impeccabile sul primo gol di Saelemaekers, sollevando dubbi sulla sua elevata valutazione di 30-35 milioni. Nonostante l'ingresso di Pulisic e le occasioni sprecate da Saelemaekers, il risultato finale di 2-2 è stato giudicato meritato in base a quanto visto in campo, ribadendo che al Milan manca ancora il salto di qualità mentale necessario per competere per i massimi traguardi.
