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I quotidiani in edicola sulla vittoria del Milan contro il Monza
GDS: il Milan si tira su. Un colpo del Diavolo. Ma quanta fatica. Decide Reijnders. Maignan è super e ferma il Monza. I brianzoli hanno dominato nel primo tempo. Rossoneri meglio nella ripresa. Leao entra e sbaglia un gol a tu per tu con Turati. Ieri è bastato, ma il poco prodotto dal Milan non sarà sufficiente in altre occasioni e soprattutto a Madrid. Non si capisce che tipo di squadra vorrebbe essere il Milan, che non fa un calcio posizionale, nè relazionale e nemmeno di possesso. Siamo a novembre ma sembra che il Milan si siano ritrovati solo una decina di giorni fa col nuovo tecnico e con una stagione da preparare. In fase offensiva non ci sono collegamenti tra giocatori e la fase difensiva è fatta su base volontaria. Morata dovrebbe legare il gioco nella trequarti avversaria invece si trova ogni tanto a farlo nella propria. Fonseca può esultare solo per il risultato. Troppi punti interrogativi.
CorSera: Milan, quanta fatica. Vince ma soffre con il Monza. Reijnders risolve di testa. Leao ancora in panchina entra e sciupa tre occasioni. Una sofferenza del Diavolo, un primo tempo da brividi, ma alla fine il Milan torna dal derby di Monza con la prima vittoria in trasferta stagionale e tre punti fondamentali per dare ossigeno a una classifica che resta comunque asfittica. Settimo posto, fuori dall’Europa: così non va. Nessuno può essere soddisfatto, a partire dalla proprietà. A deciderla è un colpo di testa del sempre più centrale Reijnders, al tramonto del primo tempo: un lampo nel buio. Decisivo Maignan, che con una parata strepitosa su Pereira sullo 0-0 salva i suoi e si lascia alle spalle la pessima serata col Napoli. La rabbia del Monza e di Galliani contro l’arbitro per un gol annullato sullo 0-0. Nesta: «Regolamento folle». Adeludere è stato soprattutto il (non) gioco: poche idee e confuse. Per lunghi tratti il Monza è sembrato il Milan, o meglio ciò che il Milan dovrebbe essere, nei piani di Fonseca: una squadra che attacca, spinge, cerca il gol.Invece, solo sofferenza. Martedì al Bernabeu, contro il Real Madrid di Mbappé e Vinicius, giocando così si rischia grosso.
Tuttosport: Milan da brividi e polemiche. I rossoneri nel primo tempo so rono le iniziative di un buon Monza, ma alla fine passano in vantaggio grazie al guizzo di Reijnders. In avvio l’arbitro annulla un gol dubbio a Mota per una precedente trattenuta di Bondo su Theo. Da salvare c’è soprattutto il risultato. Il che, visti i tempi (grami) non è poco. Perché il Milan pure a Monza ha mostrato qualche pregio ma pure i soliti difetti, tradotti nelle tante occasioni sciupate dai padroni di casa nel primo tempo. Sofferenze dovute anche alla scelta - non un’ideona, a dire il vero - da parte di Fonseca di riproporre il 4-2- 4, il che ha provocato un evidente cortocircuito nel primo tempo con il Monza che arrivava regolarmente in porta ogni qual volta riusciva a saltare il primo pressing dei rossoneri. Siccome il calcio non è una scienza esatta, alla fine il gol lo ha fatto il Milan, in ripartenza.
CorSport: resta un piccolo MIlan: Senza fare una grande partita, i rossoneri ripartono: prima vittoria esterna. Furia Monza per un gol annullato a Mota Carvalho. Il gol di Reijnders vale la vittoria e allenta la tensione, ma la prestazione ancora una volta non convince Leao, in campo nella ripresa, fallisce due occasioni. Il modo in cui i rossoneri stanno in campo, infatti, continua ad essere un rebus. Poco ritmo, ma soprattutto poco equilibrio. Per sostenere 4 elementi offensivi ci vuole ben altro. Altrimenti si va in apnea ad ogni ripartenza, come accaduto nel primo tempo. E ieri sera non c’era nemmeno Leao, alla terza panchina consecutiva in campionato. Già ma, se il suo sostituto deve essere l’Okafor del Brianteo, allora tanto vale far giocare il portoghese con le sue amnesie (due gol mancati nel fi nale) e la sua indolenza. Almeno, fa paura agli avversari. I 3 punti, se non altro, allentano la tensione attorno a Fonseca. E’ chiaro, però, che un Milan del genere non può mantenere le ambizioni con cui aveva cominciato la stagione. E la trasferta di martedì in casa del Real Madrid fa paura. Servirà lo spirito del derby.
GDS: il Milan si tira su. Un colpo del Diavolo. Ma quanta fatica. Decide Reijnders. Maignan è super e ferma il Monza. I brianzoli hanno dominato nel primo tempo. Rossoneri meglio nella ripresa. Leao entra e sbaglia un gol a tu per tu con Turati. Ieri è bastato, ma il poco prodotto dal Milan non sarà sufficiente in altre occasioni e soprattutto a Madrid. Non si capisce che tipo di squadra vorrebbe essere il Milan, che non fa un calcio posizionale, nè relazionale e nemmeno di possesso. Siamo a novembre ma sembra che il Milan si siano ritrovati solo una decina di giorni fa col nuovo tecnico e con una stagione da preparare. In fase offensiva non ci sono collegamenti tra giocatori e la fase difensiva è fatta su base volontaria. Morata dovrebbe legare il gioco nella trequarti avversaria invece si trova ogni tanto a farlo nella propria. Fonseca può esultare solo per il risultato. Troppi punti interrogativi.
CorSera: Milan, quanta fatica. Vince ma soffre con il Monza. Reijnders risolve di testa. Leao ancora in panchina entra e sciupa tre occasioni. Una sofferenza del Diavolo, un primo tempo da brividi, ma alla fine il Milan torna dal derby di Monza con la prima vittoria in trasferta stagionale e tre punti fondamentali per dare ossigeno a una classifica che resta comunque asfittica. Settimo posto, fuori dall’Europa: così non va. Nessuno può essere soddisfatto, a partire dalla proprietà. A deciderla è un colpo di testa del sempre più centrale Reijnders, al tramonto del primo tempo: un lampo nel buio. Decisivo Maignan, che con una parata strepitosa su Pereira sullo 0-0 salva i suoi e si lascia alle spalle la pessima serata col Napoli. La rabbia del Monza e di Galliani contro l’arbitro per un gol annullato sullo 0-0. Nesta: «Regolamento folle». Adeludere è stato soprattutto il (non) gioco: poche idee e confuse. Per lunghi tratti il Monza è sembrato il Milan, o meglio ciò che il Milan dovrebbe essere, nei piani di Fonseca: una squadra che attacca, spinge, cerca il gol.Invece, solo sofferenza. Martedì al Bernabeu, contro il Real Madrid di Mbappé e Vinicius, giocando così si rischia grosso.
Tuttosport: Milan da brividi e polemiche. I rossoneri nel primo tempo so rono le iniziative di un buon Monza, ma alla fine passano in vantaggio grazie al guizzo di Reijnders. In avvio l’arbitro annulla un gol dubbio a Mota per una precedente trattenuta di Bondo su Theo. Da salvare c’è soprattutto il risultato. Il che, visti i tempi (grami) non è poco. Perché il Milan pure a Monza ha mostrato qualche pregio ma pure i soliti difetti, tradotti nelle tante occasioni sciupate dai padroni di casa nel primo tempo. Sofferenze dovute anche alla scelta - non un’ideona, a dire il vero - da parte di Fonseca di riproporre il 4-2- 4, il che ha provocato un evidente cortocircuito nel primo tempo con il Monza che arrivava regolarmente in porta ogni qual volta riusciva a saltare il primo pressing dei rossoneri. Siccome il calcio non è una scienza esatta, alla fine il gol lo ha fatto il Milan, in ripartenza.
CorSport: resta un piccolo MIlan: Senza fare una grande partita, i rossoneri ripartono: prima vittoria esterna. Furia Monza per un gol annullato a Mota Carvalho. Il gol di Reijnders vale la vittoria e allenta la tensione, ma la prestazione ancora una volta non convince Leao, in campo nella ripresa, fallisce due occasioni. Il modo in cui i rossoneri stanno in campo, infatti, continua ad essere un rebus. Poco ritmo, ma soprattutto poco equilibrio. Per sostenere 4 elementi offensivi ci vuole ben altro. Altrimenti si va in apnea ad ogni ripartenza, come accaduto nel primo tempo. E ieri sera non c’era nemmeno Leao, alla terza panchina consecutiva in campionato. Già ma, se il suo sostituto deve essere l’Okafor del Brianteo, allora tanto vale far giocare il portoghese con le sue amnesie (due gol mancati nel fi nale) e la sua indolenza. Almeno, fa paura agli avversari. I 3 punti, se non altro, allentano la tensione attorno a Fonseca. E’ chiaro, però, che un Milan del genere non può mantenere le ambizioni con cui aveva cominciato la stagione. E la trasferta di martedì in casa del Real Madrid fa paura. Servirà lo spirito del derby.