Il Re dell'Est
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Come afferma C&F, la UEFA ha ufficialmente deliberato le nuove normative relative al Fair Play Finanziario che entreranno in vigore da domani. E per il Milan arrivano buone notizie. Meno per Roma e Inter. Infatti, i club che non sono stati puniti negli ultimi tre anni dal Financial Fair Play (Inter e Roma sono escluse) potranno avere un deficit più ampio di quello consentito finora (30M di euro) all’interno di un piano di quattro anni basato su una seria previsione di crescita dei ricavi. Il principio del FFP resta invariato: i club europei che vogliono partecipare alle competizioni della UEFA non possono spendere più di quanto ricavano, pena alcune sanzioni come la riduzione delle rose, una limitazione al mercato o l’esclusione delle coppe europee. Tuttavia la vera novità è il “voluntary agreement”, ossia la possibilità per i club non ancora qualificati alle coppe europee di sottoporre un progetto di sviluppo alla UEFA entro il 31 dicembre, con il quale si dichiarano volontari per un accordo preventivo. L’organismo di vigilanza finanziaria, quindi, deciderà sul caso entro la primavera successiva, e se gli investimenti (infrastrutture o acquisti di giocatori) che generano il rosso nel bilancio meritano la concessione un periodo di prova, allora tale permesso potrà durare fino a quattro stagioni (contro le tre che sono concesse al momento).
Il vero vantaggio sta anche nel fatto che le eventuali restrizioni non saranno più applicabili dalla prima stagione, contrariamente a quanto accade oggi. Inoltre, come detto, la richiesta di accordo preventivo non potrà essere fatta da un club che si trovi sotto procedura d’infrazione finché non rientrerà nei parametri stabiliti, né da chi abbia firmato negli ultimi tre anni un “settlement agreement” (patteggiamento) come Inter e Roma. Nel nuovo “voluntary” la Uefa valuta se il piano è credibile, dà maggiore fiducia ai club e per più tempo. Ma se si sgarra, le sanzioni restano pesanti.
Un’altra grande novità è che la UEFA ha regolato anche la questione delle sponsorizzazioni sospette. Adesso qualsiasi sponsor che rappresenti oltre il 30% del fatturato di un club sarà oggetto di indagine.
Il vero vantaggio sta anche nel fatto che le eventuali restrizioni non saranno più applicabili dalla prima stagione, contrariamente a quanto accade oggi. Inoltre, come detto, la richiesta di accordo preventivo non potrà essere fatta da un club che si trovi sotto procedura d’infrazione finché non rientrerà nei parametri stabiliti, né da chi abbia firmato negli ultimi tre anni un “settlement agreement” (patteggiamento) come Inter e Roma. Nel nuovo “voluntary” la Uefa valuta se il piano è credibile, dà maggiore fiducia ai club e per più tempo. Ma se si sgarra, le sanzioni restano pesanti.
Un’altra grande novità è che la UEFA ha regolato anche la questione delle sponsorizzazioni sospette. Adesso qualsiasi sponsor che rappresenti oltre il 30% del fatturato di un club sarà oggetto di indagine.
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