Condivisibile tutto, eccetto un passaggio. Non credo assolutamente che i cinesi siano culturalmente avversi alle bugie. O meglio, dipende a chi ed in quale circostanza, ma e' appunto relativo...
D'altro canto, e' importantissimo per loro il concetto di 'faccia'. Quindi, laddove mentire rischi di far perdere la reputazione, non mentono. La cultura cinese e' l'apoteosi della via indiretta: i cinesi non dicono mai quello che pensano, parlano sempre in base alla circostanza, a seconda della maschera (nel senso teatrale del termine) da indossare nella specifica siuazione. Questo nelle relazioni umane come nel business. In questo contesto i teatrini possono benissimo starci, anzi...ci stanno benissimo, e' una cultura molto teatrale.
In una negoziazione e' facile he tornino indietro su elementi gia' discussi, e' possibile che ti fanno credere che diranno di si' ad una richiesta ma poi ci gireranno intorno all'infinito.
Proprio perche' nella loro cultura dire direttamente NO e' molto peggio che dire una bugia, o mistificare (dire no puo' far perdere la 'faccia' all'interlocutore).
Nel caso di questa vicenda, ovviamente, queste considerazioni contano il giusto, stiamo parlando di trattative disciplinate da prassi e giuispridenza internazionali e si tratta di tanti soldi e del coinvolgimento di attori di primo piano.
Vivo in Cina da anni, dove lavoro come consulente commerciale e vivo con la mia famiglia (cinese). Qualcosa ho imparato sul loro conto...ma e' l'esperienza di un tizio...per carita'.