Dossena (Sportium) sul nuovo stadio di Milan e Inter.

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
235,546
Reaction score
41,579
Beppe Dossena, ex calciatore ed ora responsabile delle relazioni istituzionali di Sportium (in gara con Populous per il nuovo stadio di Milan e Inter) intervistato da Tuttosport ha spiegato:"Bisogna farlo, non c'è storia. Nonostante l'affetto per San Siro è giusto andare oltre. Bisogna trovare assolutamente una soluzione. E la soluzione c’è: quella di Massimo – sorride – l’idea dei “Due Anelli” è esteticamente molto bella e affascinante. Anche l’area ne beneficerebbe perché adesso ci sono pochi bar e negozi. Inter e Milan sono la storia di questo Paese. Non solo la storia di uno stadio. Prima o poi l’Italia deve affrontare il tema dei nuovi stadi. E anche i calciatori dovrebbero far sentire la loro voce. Non è solo una questione di maggiori ricavi economici per i club. Se lo stadio non è comodo, sempre meno gente andrà a vedere le partite dal vivo. Ormai è un fatto da pionieri: stare due ore al freddo senza avere nessun servizio. Invece sarebbe importante avere posti belli dove mangiare e stare al caldo prima e dopo la partita. I calciatori devono farlo capire all’opinione pubblica. Altrimenti tutti guarderanno la partita in tv e si perderà la dimensione sociale del calcio. Senza dimenticare che uno stadio moderno ti carica molto di più rispetto a una struttura obsoleta, fin dall’impatto visivo".

"Cosa suggerisco per riqualificare San Siro? Penso che ci sono professionisti in grado di rendere più bella quell’area. Se lo stadio diventa più bello, cambia l’umore di chi lo vive. Il clima sarebbe diverso. Chi abita nei dintorni non dovrà barricarsi in casa nel timore di disordini. Lo stadio deve tornare a essere accogliente per avvicinare tifosi e calciatori, due mondi che si vedono solo a distanza. Ad esempio, incontri prima della partita tra tifosi ed ex calciatori della squadra di casa. Ma anche con i giocatori in attività infortunati o squalificati. I giocatori devono capire che è necessario tornare ad aprirsi al pubblico. Altrimenti il calcio perde fascino presso la gente. Quando giocavo, gli spogliatoi erano un porto di mare. Soprattutto quando si vinceva. Me ne sono reso conto mio malgrado dopo la finale Mondiale di Madrid quando mi rubarono la tuta dell’Italia con dentro la medaglia. Speravo che la Figc facesse una copia. Sto ancora aspettando adesso. Senza arrivare a quegli eccessi è giusto che calciatori e tifosi tornino a parlarsi da vicino. Anche per questo servono nuove strutture con più spazi".
 
Alto