Per carità, ognuno ha vari livelli di empatia, però qui si danno troppe cose per scontate riguardo l'uomo Gigio e soprattutto si fa l'errore principe: sopravalutarlo.
Una frase che trovo inaccettabile ma che si sente spesso è: prende 6 milioni, è un professionista, è libero di scegliere, che paghi le conseguenze.
In realtà quello è solo un modo per nascondere la sostanza e la vita reale che poi c'è per tutti, a 30 anni come figuriamoci a 18.
E nella vita reale sei tu, con la tua cameretta, con il tuo vissuto in Campania, con la tua famiglia ingombrante, con un procuratore che - non prendiamoci in giro - a 14 anni ti sei ritrovato e di certo non hai chiesto tu sfogliando le Pagine Gialle, con le tue prime esperienze amorose di cui non sai una cippa, con la maturità, con il tuo percorso del tutto incosciente nell'essere arrivato lì con la naturalezza di chi ha in dono un talento.
Facile dire: "ma sì, con tutti quei soldi cosa te ne frega di tutto quello", perché comunque quel vissuto piaccia o non piaccia non pesa su di noi ma pesa solo sulle sue spalle e nessuno al mondo sa cosa realmente vuole o gira nella sua testa, che nemmeno lui pensava.
Ed anche nelle nostre piccole cose, vorrei tanto tornare indietro ai 18 anni di ognuno di noi per elencare le vaccate che oggi valutiamo tali col senno di poi.
Quella faccia tosta che gli ha permesso di debuttare e giocare in quel modo a 16 anni è un dono ed un talento naturale, ma poi alla fine della partita dopo la doccia uscendo dagli spogliatoi chi diamine sei? Uno che semplicemente si fida o tende a fidarsi di chi, da gran paraculo, gli è stato vicino e gli ha insegnato quella vita reale e quel mondo. E qualcuno ha scelto per lui tale Mino Raiola.
Aggiungo una cosa: sapete di chi è colpa di tutto questo casino e di questa indecisione? Riccardo Montolivo e Ignazio Abate.
Avere come capitano e vice capitano due nullità, non a caso pure a rischio conferma perché uno deve giocare i mondiali e l'altro fa giri strani coi procuratori, è il simbolo dell'incapacità e dell'impossibilità per Gigio di avere figure di riferimento che ti dicono che restare al Milan è il massimo, sfoderando il proprio esempio, la propria grandezza, il proprio curriculum, le proprie vittorie, il proprio carisma.
Quando l'unica alternativa che hai a parenti e procuratore che ti fa fare i soldi è Riccardo Montolivo (oppure due tizi strani che dicono di essere stati mandati dai cinesi e che deve firmare il contratto per un grande Milan), capisci che nella tua cameretta l'unico da ascoltare resta quel panzone ancora più strano.