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In un Paese normale l'Azzolina si sarebbe dovuta dimettere. Ha descritto per mesi una realtà che non esisteva né poteva esistere, una realtà fatta di edifici scolastici fatiscenti e un servizio pubblico locale totalmente inadatto a offrire servizi adeguati in tempi normali, figuriamoci in tempi di pandemia.Secondo me non sono questi i veri problemi, si parla di 15.000 studenti su 5.000.000 senza banchi e tenendo conto che la cosa l’ha gestita Arcuri mi sembra miracoloso. Sull’utilizzo dei banchi é una questione di disciplina, noi ne abbiamo fatte di peggio.
La,questione importante sono le regole di distanziamento sulle quali i singoli istituti hanno autonomia nella definizione. Molti hanno fissato regole estremamente stringenti, altri molto lasche.
Porta Azzolina che deve gestire questo ginepraio.
In questo contesto, che qui sul forum abbiamo più volte descritto, lei è andata avanti a dire "tutti in classe il 14 settembre", cosa che, peraltro, sarebbe stata un unicum nella Storia italiana dato che non è mai successo che tutte le scuole aprissero lo stesso giorno su tutto il territorio nazionale(dimostrazione di come l'Azzolina abbia fatto dell'apertura della scuola una bandierina da piazzare nella sua personale battaglia politica).
A meno di due settimane dalla data di presunto inizio delle lezioni, le famiglie vengono a sapere quello che qui si dice da tempo:che il "tutti in classe il 14 settembre" era una balla e che la stragrande maggioranza delle scuole procederà con un mix tra presenza e lezioni da remoto. E lo vengono a sapere non dal ministro ma dai dirigenti scolastici, sui quali l'Azzolina ha scaricato tutte le responsabilità e che, agli occhi delle famiglie, passano come gli orchi che non vogliono gli studenti a scuola.
Quella dei banchi a rotelle è la ciliegina(avariata) che entra di diritto nella top 10 delle soluzioni trash della politica italiana.
E siamo appena al 15 settembre...