Degrado Francamente:"Inno Italia non inclusivo".

Toby rosso nero

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Ennesima pazzia woke, questa volta partorita da tale "Francamente", sottoprodotto musicale uscito dalla cloaca di X-Factor. Ecco quanto scritto via social:"L'inno italiano non è inclusivo. Mi è stato proposto di cantare l'inno d'Italia dopo una manifestazione sportiva, che nella sua inclusività inizia con "fratelli d'Italia". La prima cosa che ho pensato è bene accetto, ma cambio il testo per renderlo più inclusivo. Ho scoperto però che questo sarebbe stato vilipendio alla bandiera. Mi sono detta forse non è il caso. Si sono aperte due opzioni: la prima era di rifiutare, la seconda che è quella che ho intrapreso era l'opportunità di prendere uno spazio, farlo da donna queer vestendo determinati colori per dare un messaggio molto chiaro. Le persone queer esistono, le persone transessuali esistono, le persone non binarie esistono e non sono cittadini, cittadine, cittadinx di serie b. Hanno pari doveri e diritti della società italiana» Le persone nere esistono. Tante sono le persone stanche di un'Italia razzista, omofoba, che si riconosce in un tricolore anacronistico. Quando viene scritto l'inno di Mameli si pensa a unificare diversi stati sotto un'unica bandiera. Penso che l'obiettivo debba essere quello piuttosto di unificarsi sotto una bandiera di pace, di inclusività".

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GUANTANAMO.
 
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Ennesima pazzia woke, questa volta partorita da tale "Francamente", sottoprodotto musicale uscito dalla cloaca di X-Factor. Ecco quanto scritto via social:"L'inno italiano non è inclusivo. Mi è stato proposto di cantare l'inno d'Italia dopo una manifestazione sportiva, che nella sua inclusività inizia con "fratelli d'Italia". La prima cosa che ho pensato è bene accetto, ma cambio il testo per renderlo più inclusivo. Ho scoperto però che questo sarebbe stato vilipendio alla bandiera. Mi sono detta forse non è il caso. Si sono aperte due opzioni: la prima era di rifiutare, la seconda che è quella che ho intrapreso era l'opportunità di prendere uno spazio, farlo da donna queer vestendo determinati colori per dare un messaggio molto chiaro. Le persone queer esistono, le persone transessuali esistono, le persone non binarie esistono e non sono cittadini, cittadine, cittadinx di serie b. Hanno pari doveri e diritti della società italiana» Le persone nere esistono. Tante sono le persone stanche di un'Italia razzista, omofoba, che si riconosce in un tricolore anacronistico. Quando viene scritto l'inno di Mameli si pensa a unificare diversi stati sotto un'unica bandiera. Penso che l'obiettivo debba essere quello piuttosto di unificarsi sotto una bandiera di pace, di inclusività".

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Ma metti il braccio così ….

ma porco giuda, preso si dirà che il nostro inno è razzista…

Il problema, oltre te, è chi ha avuto il coraggio di proporti di cantare!!

sto cesso
 

Mika

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Ennesima pazzia woke, questa volta partorita da tale "Francamente", sottoprodotto musicale uscito dalla cloaca di X-Factor. Ecco quanto scritto via social:"L'inno italiano non è inclusivo. Mi è stato proposto di cantare l'inno d'Italia dopo una manifestazione sportiva, che nella sua inclusività inizia con "fratelli d'Italia". La prima cosa che ho pensato è bene accetto, ma cambio il testo per renderlo più inclusivo. Ho scoperto però che questo sarebbe stato vilipendio alla bandiera. Mi sono detta forse non è il caso. Si sono aperte due opzioni: la prima era di rifiutare, la seconda che è quella che ho intrapreso era l'opportunità di prendere uno spazio, farlo da donna queer vestendo determinati colori per dare un messaggio molto chiaro. Le persone queer esistono, le persone transessuali esistono, le persone non binarie esistono e non sono cittadini, cittadine, cittadinx di serie b. Hanno pari doveri e diritti della società italiana» Le persone nere esistono. Tante sono le persone stanche di un'Italia razzista, omofoba, che si riconosce in un tricolore anacronistico. Quando viene scritto l'inno di Mameli si pensa a unificare diversi stati sotto un'unica bandiera. Penso che l'obiettivo debba essere quello piuttosto di unificarsi sotto una bandiera di pace, di inclusività".

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Siccome le fa schifo questo paese sessista, omofobo e che ha solo tre colori nella bandiera, può emigrare in Francia visto che nessuno la obbliga a vivere nel nostro paese. Magari si porti dietro anche quelle come lei, così almeno ci liberiamo un poco di spazio.
 
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Ennesima pazzia woke, questa volta partorita da tale "Francamente", sottoprodotto musicale uscito dalla cloaca di X-Factor. Ecco quanto scritto via social:"L'inno italiano non è inclusivo. Mi è stato proposto di cantare l'inno d'Italia dopo una manifestazione sportiva, che nella sua inclusività inizia con "fratelli d'Italia". La prima cosa che ho pensato è bene accetto, ma cambio il testo per renderlo più inclusivo. Ho scoperto però che questo sarebbe stato vilipendio alla bandiera. Mi sono detta forse non è il caso. Si sono aperte due opzioni: la prima era di rifiutare, la seconda che è quella che ho intrapreso era l'opportunità di prendere uno spazio, farlo da donna queer vestendo determinati colori per dare un messaggio molto chiaro. Le persone queer esistono, le persone transessuali esistono, le persone non binarie esistono e non sono cittadini, cittadine, cittadinx di serie b. Hanno pari doveri e diritti della società italiana» Le persone nere esistono. Tante sono le persone stanche di un'Italia razzista, omofoba, che si riconosce in un tricolore anacronistico. Quando viene scritto l'inno di Mameli si pensa a unificare diversi stati sotto un'unica bandiera. Penso che l'obiettivo debba essere quello piuttosto di unificarsi sotto una bandiera di pace, di inclusività".

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ma se l'italia è dipinta razzista e omofoba, ricordo a tutti che non ci sono muri che dividono i vari stati, basta andare in francia, spagna o albania... andatevene e ciao
 

fabri47

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Una mente tutt'altro che "Franca". Al massimo "Franc*", visto il personaggio xD .
 

Marilson

Milano vende moda
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Ennesima pazzia woke, questa volta partorita da tale "Francamente", sottoprodotto musicale uscito dalla cloaca di X-Factor. Ecco quanto scritto via social:"L'inno italiano non è inclusivo. Mi è stato proposto di cantare l'inno d'Italia dopo una manifestazione sportiva, che nella sua inclusività inizia con "fratelli d'Italia". La prima cosa che ho pensato è bene accetto, ma cambio il testo per renderlo più inclusivo. Ho scoperto però che questo sarebbe stato vilipendio alla bandiera. Mi sono detta forse non è il caso. Si sono aperte due opzioni: la prima era di rifiutare, la seconda che è quella che ho intrapreso era l'opportunità di prendere uno spazio, farlo da donna queer vestendo determinati colori per dare un messaggio molto chiaro. Le persone queer esistono, le persone transessuali esistono, le persone non binarie esistono e non sono cittadini, cittadine, cittadinx di serie b. Hanno pari doveri e diritti della società italiana» Le persone nere esistono. Tante sono le persone stanche di un'Italia razzista, omofoba, che si riconosce in un tricolore anacronistico. Quando viene scritto l'inno di Mameli si pensa a unificare diversi stati sotto un'unica bandiera. Penso che l'obiettivo debba essere quello piuttosto di unificarsi sotto una bandiera di pace, di inclusività".

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queste persone incredibilmente non si rendono conto come questi comportamenti danneggiano anziche tutelare. Per il resto, la lingua italiana ha una sua grammatica e le sue regole, la parola fratelli non e' legata al sesso ma intende un gruppo eterogeneo di consanguinei che condividono madre e padre. Punto.. nella lingua inglese esiste la parola "siblings" che semplicemente noi non abbiamo. Grammaticalmente parlando non vi e' alcuna discriminazione.
 
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Ennesima pazzia woke, questa volta partorita da tale "Francamente", sottoprodotto musicale uscito dalla cloaca di X-Factor. Ecco quanto scritto via social:"L'inno italiano non è inclusivo. Mi è stato proposto di cantare l'inno d'Italia dopo una manifestazione sportiva, che nella sua inclusività inizia con "fratelli d'Italia". La prima cosa che ho pensato è bene accetto, ma cambio il testo per renderlo più inclusivo. Ho scoperto però che questo sarebbe stato vilipendio alla bandiera. Mi sono detta forse non è il caso. Si sono aperte due opzioni: la prima era di rifiutare, la seconda che è quella che ho intrapreso era l'opportunità di prendere uno spazio, farlo da donna queer vestendo determinati colori per dare un messaggio molto chiaro. Le persone queer esistono, le persone transessuali esistono, le persone non binarie esistono e non sono cittadini, cittadine, cittadinx di serie b. Hanno pari doveri e diritti della società italiana» Le persone nere esistono. Tante sono le persone stanche di un'Italia razzista, omofoba, che si riconosce in un tricolore anacronistico. Quando viene scritto l'inno di Mameli si pensa a unificare diversi stati sotto un'unica bandiera. Penso che l'obiettivo debba essere quello piuttosto di unificarsi sotto una bandiera di pace, di inclusività".

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“Faccetta nera” è abbastanza inclusiva in tempi di mafia nigeriana?
 

gabri65

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Ma lasciate perdere.

Ma veramente pensate che 'sto sgorbio crede a quello che dice ? E' il solito cesso che ha scelto l'unica strada percorribile per avere visibilità, cioè schierarsi coi progressisti piddini demmierda, con pretesti folli e da lanciafiamme immediato.

Da questo punto di vista è furba. In realtà sono gli itagliani che sono fessi, dato che danno ancora credito a questi soggetti. Mica ci vuole un genio per architettare 'ste robe.

Fossimo un paese di gente sana di mente, andrebbero appesi tutti i dirigenti e gli organizzatori del festival.
 
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