Incredibile attacco del padre, Silvio Leoni, al figlio Simone.
Il padre scrive una lettera al figlio, pubblicata da Tommaso Cerno.
" Vergognati, sei l'ultimo che può dare del codardo al generale Roberto Vannacci. Hai usato lo stesso metodo che un traditore usò contro Berlusconi. Sono sdegnato per le parole di mio figlio.
Ho vissuto esperienze di autentica solidarietà in un contesto difficilissimo e pericoloso. E Vannacci era lì, nelle pattuglie a lungo raggio, rischiando la vita ogni giorno per noi.
Le gravissime parole di mio figlio mi hanno oltremodo ferito e disgustato.
La Lealtà, Simone non è un optional per un Uomo. Sei stato sleale accoltellando alle spalle un alleato.
Gli hai addebitato, falsamente, pensieri contro disabili, gay e neri che lui non ha mai - e sottolineo mai - espresso.
La nonna ti aveva lasciato una sorta di testamento
spirituale. A te che infanghi il cognome che porti, non dimenticare mai che nel cartiglio dello Stemma di Famiglia c’è inciso il motto "Pro Deo et Patria"
Nella speranza, a questo punto vana, che tu riuscissi a tenere la prua orientata ai migliori Valori. Io non so se lo hai dimenticato o se lo hai volutamente ignorato. Ma, caro Simone, prima o poi la contraddizione fra il tuo agire e l'educazione che ti discende dalla Famiglia Leoni ti costringerà inevitabilmente a guardarti allo specchio. E non sarà un bel momento.
Tu sei l’ultimo che si può rivolgere a Vannacci definendolo codardo. Vergognati! E ricordati che il coraggio, che tu non hai, Vannacci lo ha messo a disposizione non solo della Patria, non solo dei suoi uomini che ha riportato a casa sempre vivi, ma anche di quelle centinaia di ragazzi in divisa, morti o che stanno morendo per l’uso, infame, di proiettili all’uranio impoverito mentre tu dormivi sereno nella tua bambagia. Tu non sei degno, Simone, neanche di spolverare gli anfibi al Generale Vannacci. Tuo padre."