Degrado casta cinema contro Giuli

Franco

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Ma perché dobbiamo finanziare con soldi pubblici film che evidentemente non guarda nessuno? Invece di chiedere contributi allo Stato facciano film che abbiano seguito e che quindi portino guadagni. Il cinema non è un bene di prima necessità che deve essere finanziato in perdita dai contribuenti.
 
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In questo caso non c'entra il cinema italiano, ma guarda il Festival di Cannes e ne hai conferma.
In una sola giornata tre film sull'Ucraina e documentari su Zelensky. Poi altra roba anti Trump e cose varie.

Inventiva, fantasia, intrattenimento? Non pervenuti. I cineasti di oggi vogliono solo fare politica.
che poi nemmeno, secondo me. La fanno perchè chi li sovvenziona vuole che facciano quel prodotto lì. Pari pari ai giornalisti.

Se domani Trump comincia a dare miliardi al cinema, vedrai che diventano tutti pro trump i film e i documentari.

Stessa cosa il cinema italiano. Parlano a nome di chi fino ad oggi li ha pagati.
 
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sì, ma stringi, stringi, ricordiamo a tutti che il Cinema è inventiva, fantasia, intrattenimento.

Se il cinema è in crisi è perchè chi lo porta avanti non sa fare o non è più in grado di fare questo mestiere. Una serie netflix coreana è meglio di tutta l'inventiva, fantasia, intrattenimento del cinema italiano. Questa è la verità.

Non lo ammetteranno mai, ma il loro lavoro è fatto o male o è sempre più sorpassato dai tempi. Non ci deve esser alcun governo al mondo che tamponi la crisi artistica e la mancanza di innovazione di chi fa cinema da una vita.
Se uno scrittore o un cantante esauriscono la loro vena artistica e fanno prodotti sempre più scadenti, non è che deve intervenire il governo a dargli qualche soldo per campare.
In realtà la questione penso sia più complessa. Parlando in generale, quindi prescindendo dai nomi di attori e politici coinvolti nella vicenda oggetto del thread, il problema principale è che ok l’inventiva, la fantasia ecc ma alla fine ogni produzione ha un costo: come si dice, “senza soldi non si cantano messe”. Se noi lasciamo, come in Italia si fa da sempre, che a decidere sia soltanto il libero mercato, come risultato abbiamo che film/opere teatrali/ecc diventano prerogativa quasi esclusiva di una sorta di circolo elitario nel quale chi ha inventiva e fantasia ma non ha soldi non può entrare. Il risultato è il decadimento della qualità perché se i membri di quel circolo elitario sanno di non avere concorrenza, non sono neanche stimolati a impegnarsi su produzioni di alto livello. E, come in tutti i circoli elitari, si assiste a un appiattimento ed elementi che spiccano e si distinguono sono solo frutto del caso.
Per quanto mi riguarda, sarei assolutamente favorevole a finanziamenti statali ma solo se basati esclusivamente sul valore artistico della produzione, anche se questo dovesse comportare non rientrare completamente della spesa. Il problema è che la logica che seguono i finanziamenti statali non è questa.
 

Franco

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Il governo dovrebbe pensare ad altri problemi (ben più seri) piuttosto che fare la guerra alla "casta" del cinema.
Che hanno paura che Favino entri in parlamento e si faccia esplodere?
O forse più semplicemente hanno paura nei confronti della cultura, denigrando tutto a cultura di sinistra? O forse si sono resi conto che si sono distaccati anche dai loro riferimenti ideologici liberali?

La verità è che questo governo non accetta neanche le critiche, figuriamoci un po' di sana satira oppure prodotti cinematografici e in generale culturali in cui si parla di ********** (inserite quello che volete voi, tanto è uguale).
Si potrebbe dire, visto che sono gli unici spunti di riflessione che vengono dati, che l'unico scopo che persegue questo governo è proprio questo. Soffocare la cultura, porre un argine al nuovo che avanza e riportare il paese a 50 anni fa.

P.S. Magari si potrebbe un po' ovunque cercare di cambiare approccio e stimolare il pensiero critico e il dibattito, senza ammorbarlo e senza dar per scontato che tutti debbano seguire lo stesso pensiero

È un discorso di soldi. Il cinema italiano vuole campare con i soldi delle nostre tasse. Il governo ha tagliato i finanziamenti e quindi sono partiti i caroselli di protesta. Se domani il governo ripristina i contributi terminano pure le proteste.
 

Milanforever26

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Il governo dovrebbe pensare ad altri problemi (ben più seri) piuttosto che fare la guerra alla "casta" del cinema.
Che hanno paura che Favino entri in parlamento e si faccia esplodere?
O forse più semplicemente hanno paura nei confronti della cultura, denigrando tutto a cultura di sinistra? O forse si sono resi conto che si sono distaccati anche dai loro riferimenti ideologici liberali?

La verità è che questo governo non accetta neanche le critiche, figuriamoci un po' di sana satira oppure prodotti cinematografici e in generale culturali in cui si parla di ********** (inserite quello che volete voi, tanto è uguale).
Si potrebbe dire, visto che sono gli unici spunti di riflessione che vengono dati, che l'unico scopo che persegue questo governo è proprio questo. Soffocare la cultura, porre un argine al nuovo che avanza e riportare il paese a 50 anni fa.

P.S. Magari si potrebbe un po' ovunque cercare di cambiare approccio e stimolare il pensiero critico e il dibattito, senza ammorbarlo e senza dar per scontato che tutti debbano seguire lo stesso pensiero
Ma che vuol dire soffocare la cultura?
Scusa ma invece secondo te è normale che questa casta di paracubi quando al governo ci sono i loro amichetti se ne stanno zitti zitti e appena al governo c'è chi non gli comoda alzano i toni della polemica?
Che coerenza c'è? Va che i governi di sx per il cinema e la cultura hanno sempre fatto meno di zero ..ma nessuno apre bocca ...
È come i sindacati, quando governa la sinistra si guardano bene dal protestare, appena governa il cdx scioperi come se piovesse..eppure i dati sull'occupazione sono i migliori da anni..
 
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In realtà la questione penso sia più complessa. Parlando in generale, quindi prescindendo dai nomi di attori e politici coinvolti nella vicenda oggetto del thread, il problema principale è che ok l’inventiva, la fantasia ecc ma alla fine ogni produzione ha un costo: come si dice, “senza soldi non si cantano messe”. Se noi lasciamo, come in Italia si fa da sempre, che a decidere sia soltanto il libero mercato, come risultato abbiamo che film/opere teatrali/ecc diventano prerogativa quasi esclusiva di una sorta di circolo elitario nel quale chi ha inventiva e fantasia ma non ha soldi non può entrare. Il risultato è il decadimento della qualità perché se i membri di quel circolo elitario sanno di non avere concorrenza, non sono neanche stimolati a impegnarsi su produzioni di alto livello. E, come in tutti i circoli elitari, si assiste a un appiattimento ed elementi che spiccano e si distinguono sono solo frutto del caso.
Per quanto mi riguarda, sarei assolutamente favorevole a finanziamenti statali ma solo se basati esclusivamente sul valore artistico della produzione, anche se questo dovesse comportare non rientrare completamente della spesa. Il problema è che la logica che seguono i finanziamenti statali non è questa.
mah, tutto dipende da come si intende il cinema e al valore che gli si vuole dare.
Se sei un ingengnere programmatore con molta competenza, fantasia ed inventiva, fidati che un posto a Google, apple, samsung, ecc... lo trovi. Se vuoi che lo stato finanzi una tua azienda di produzione di cellulari o pc, il discorso cambia.
Il cinema è vero che è arte, ma come lo è la pittura, la musica, la letteratura, ecc. Non è che ogni arte deve essere sovvenzionata pesantemente dallo Stato. Se quest'arte sta andando morendo anche a Hollywood (dove gira giusto qualche dollaro in più rispetto a noi), evidentemente quest'arte dovrà ridimensionarsi ed adattarsi alla realtà attuale. Si dovrà reinventare e purtroppo per chi la pratica, al momento sopravvivere aspettando tempi migliori. Ogni attore ad esempio riduca del 50% il proprio cachet che di sicuro è più alto di un reddito medio di un operaio. Così può andare per salvare il cinema? Per gli attori amanti dell'arte che fanno la battaglia nel nome della cultura, scommetto di no.
 

gabri65

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Il governo dovrebbe pensare ad altri problemi (ben più seri) piuttosto che fare la guerra alla "casta" del cinema.
Che hanno paura che Favino entri in parlamento e si faccia esplodere?
O forse più semplicemente hanno paura nei confronti della cultura, denigrando tutto a cultura di sinistra? O forse si sono resi conto che si sono distaccati anche dai loro riferimenti ideologici liberali?

La verità è che questo governo non accetta neanche le critiche, figuriamoci un po' di sana satira oppure prodotti cinematografici e in generale culturali in cui si parla di ********** (inserite quello che volete voi, tanto è uguale).
Si potrebbe dire, visto che sono gli unici spunti di riflessione che vengono dati, che l'unico scopo che persegue questo governo è proprio questo. Soffocare la cultura, porre un argine al nuovo che avanza e riportare il paese a 50 anni fa.

P.S. Magari si potrebbe un po' ovunque cercare di cambiare approccio e stimolare il pensiero critico e il dibattito, senza ammorbarlo e senza dar per scontato che tutti debbano seguire lo stesso pensiero

Queste considerazioni sono l'unico successo che può ottenere questa gente.
 

Giek

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Ma perché dobbiamo finanziare con soldi pubblici film che evidentemente non guarda nessuno? Invece di chiedere contributi allo Stato facciano film che abbiano seguito e che quindi portino guadagni. Il cinema non è un bene di prima necessità che deve essere finanziato in perdita dai contribuenti.
Io sicuramente non sono dalla parte di questi maîtres à penser però non concordo in toto con quello che hai scritto.
Teoricamente lo Stato non dovrebbe guardare al mero ritorno economico sul brevissimo periodo.
Se facesse solo quello, allora dovrebbe sponsorizzare spazzatura come GF, Temptation Island, filmetti alla Lillo e Greg, etc. perché ormai è questo quello che la maggior parte della gente in Italia vede.
Purtroppo non c'è lungimiranza. E se un governo l'avesse anche, sarebbe distrutto dall'opposizione.

Faccio un esempio. In un sistema perfetto, bisognerebbe investire pesantemente sull'istruzione. Questo per aumentare il livello culturale medio del Paese, per costruire una classe dirigente e professionisti di alto profilo che a loro volta porterebbero competenze e qualità. Un circolo virtuoso, insomma.
Parliamo però di risultati che si vedrebbero tra 15, 20 anni come minimo.
Ogni Governo ragiona sul breve periodo, l'obiettivo è trovare il maggior numero di consensi nel minor tempo possibile. Come fai a far capire una politica virtuosa come quella descritta sopra a una banda di pecoroni come gli itagliani?
E se anche un Governo di illuminati ci provasse, l'opposizione avrebbe gioco facile per montare loro contro l'opinione pubblica evidenziando come si siano fatti investimenti pesanti senza alcun ritorno (almeno nel breve termine).

E lo stesso vale per la cultura.
Perché in TV, sulla RAI ci sono solo fiction e altre caxxate invece di programmi di approfondimento storico, artistico etc?
Perché la gente non li guarderebbe, le reti non venderebbero pubblicità, etc. etc.
Serve tempo per cambiare il modo di ragionare di un popolo, non puoi passare dall'isola dei famosi a un documentario sui filosofi tedeschi del XIX in un amen.

Detto questo, mi fa sorridere che si pensi che un movimento di risveglio e rinnovamento culturale debba arrivare da gente come Argentero, Buy, Favino, Leo, Preziosi, etc. etc.
Tutta gente che se la canta e se la suona da soli. Gente senza qualità, "attori" improvvisati, senza alcun talento recitativo, registi che propinano la solita solfa da secoli, i soliti filmetti con le solite trame, le solite commediole italiote.

Non dico di ritornare ai fasti del cinema italiano neorealista e a nomi come De Sica, Visconti, etc. ma di certo si può e si deve fare meglio.
Hanno dipinto come capolavoro il film della Cortellesi LOL
 
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Bellissima l'apertura, ovvero, i problemi del settore cinematografico sono apparsi - guarda caso - solo negli ultimi due anni. Prima andava tutto bene, eh... I soldi i lavoratori del settore non sapevano dove spenderli.
 

Milanoide

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In questo caso non c'entra il cinema italiano, ma guarda il Festival di Cannes e ne hai conferma.
In una sola giornata tre film sull'Ucraina e documentari su Zelensky. Poi altra roba anti Trump e cose varie.

Inventiva, fantasia, intrattenimento? Non pervenuti. I cineasti di oggi vogliono solo fare politica.
Ma dove sono i cineasti non dico di destra, ma non di sinistra?
Ed i festival del cinema non di sinistra?
Oh, lo spazio è libero, i soldi a destra ci sono, Mica ce li deve mettere lo Stato.
E quindi?
Quindi il massimo della cultura di destra è rincoglionire ed illudere che tutto sia bello e sbarluccichi felici e gratuiti? (Così poi le risorse vengono qui illuse che si possa campare senza fare un razzo).
Il massimo della cultura non di sinistra in Italia cosa è Vanzina? Il cine panettone?
Il Bagaglino? Colpo Grosso?

Cosa fa questa destra contro l'eggggemonia culturrrrale della sinistra? Quella eggggemonia che si dispiega anche sulle strade. Tutti che votano a destra e poi viaggiano a cavallo della striscia di mezzeria.
Ma sono spastici i guidatori italiani per non saper viaggiare in prossimità del margine destro?
Ad una rotonda non occupata ormai la precedenza viene data a sinistra.
Qualcuno pensa che se quello che mi precede ed è in rotonda, allora anche lui ha la precedenza perché la eredità...
Su, dai. PD.
 
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