Io credo che il problema sia che squadre come Lazio e Napoli, dove ci sono presidenti invadenti, siano inadatte al modo moderno di intendere il calcio professionistico.
I calciatori, ma anche gli allenatori, non sono più quelli di una volta: onesti mestieranti pane e salame; persone genuine che sapevano apprezzare il discorso del Presidente come se fosse il padre di famiglia.
Oggi i calciatori sono professionisti nel senso vero del termine; gente distaccata, che vive la squadra e il calcio per i propri interessi specifici, come un normale rapporto di lavoro, e che quindi si aspetta una gestione meno familiare e invadente; un qualcosa di strutturato dove i punti di riferimento tecnici e societari sono chiari e dai confini ben definiti.
Il che comporta che le dinamiche dello spogliatoio siano gestite dallo spogliatoio, non dal Presidente.
E' un sistema patronale che ancora è presente in Italia, Lazio, Napoli, Juve, per certi versi la Fiorentina, l'Udinese e anche l'Atalanta fino a poco tempo fa, ma vedo che il futuro va altrove, questi presidenti verranno risucchiati dentro da un sistema calcio che cambierà quando le squadre avranno presidenti fantasma, proprietà quasi sconosciute, fondi con tutti dentro, con cui questi stessi presidenti non potranno competere.
Fa ridere perché il sistema patronale è in realtà ai vertici del calcio italiano, tante chiacchiere e poi niente mondiali, nessuno salta, il tempo passa, tutto si "risolve", è uno dei motivi per cui il calcio in Italia si è fermato e ci sono ancora oggi presidenti padroni che ti parlano davanti ad un bicchiere di vino, un po' per non sentirsi morire (hanno anche 70 anni) un po' perché devono recitare una parte in un calcio che però sta cambiando.
Vediamo se questo cancro verrà estirpato col tempo, nel mentre diverse società passeranno a proprietà straniere e forse si potrà tornare a ragionare in altri termini, di sicuro questo sistema clientelare fatto di scandali e di nulla con cui viene gestito il tutto presto salterà, sarà dura perché la cadrega è la cadrega ma salterà, gioco forza, quando non saranno più presenti proprietà italiane tra le prime 10 squadre del campionato, il resto conta poco, il resto ciuccia, ma dovranno essere all'altezza di un nuovo modo di fare calcio e di sopravvivere, chi non si ammoderna salta e forse sarà interessante tornare ad avere 16-18 squadre.