Cutrone:"Milanista a vita? Sarebbe bellissimo. Ora gol alla Juve".

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Cutrone:"Milanista a vita? Sarebbe bellissimo. Ora gol alla Juve".

Patrick Cutrone, intervistato da La Stampa in edicola oggi, 30 marzo. Ecco le parole dell'attaccante rossonero:"Come ho fatto a convincere Gattuso e Montella? Con il lavoro. Non mi accontento mai. Sono al Milan da quando avevo 8 anni e Luigi Rampoldi, l'osservatore che mi portò qui, mi disse: “Sgobba, diventerai qualcuno. Sì, ma quanti sacrifici. Papà Pasquale, mamma Eleonora e io: anni di pulmino dopo la scuola, un panino e via ad allenarmi. Fermandomi spesso più degli altri, rincasando alle otto di sera. Ho anche preso il diploma. La scorsa estate: maturità scientifica. Papà, avvocato, lo esigeva. Ma era diventato un mio obiettivo. Ora, però, con lo studio mi prendo una pausa. L’università? Ci penserò. Gattuso mi chiama tarantolato? C’entra ancora mio padre. Dopo una delle mie prime partite mi disse: “Bravo, ma c’è qualcosa che ti manca. Devi essere più grintoso”. Mi sono applicato e adesso credo che, gol a parte, i tifosi apprezzino la mia voglia di combattere. La Champions? È il nostro obiettivo, ci cre- diamo. Sappiamo di giocarci moltissimo tra Juve e derby. La vittoria nel derby di Coppa Italia? È stata la vittoria che ci ha fat- to svoltare. Prima di quel gol che avevo sognato proprio così, mi ricordo bene il Natale passato dopo aver perso con Verona e Atalanta. Eravamo tutti molto tristi, io stavo male. E domani sera metterò per la prima volta piede nello Stadium. S. Siro, però, è un’altra cosa... La Juve l’ho affrontata solo nelle giovanili. Persino da portiere: nei Giovanissimi regionali, espulso il titolare, mi offrii io. Mi è sempre piaciuto provare un po' tutti i ruoli. Ma il calcio per me resta un divertimento. Certo, adesso c’è più pressione. Io, però, dopo un po’ riesco ad allontanarla...Milan sempre KO allo Stadium? Lo so. Ma noi ora siamo squadra vera e non abbiamo paura. Sarà difficile battere la Juve, ma non si sa mai. Vogliamo vincere, magari ci capiteranno poche occasioni e stiamo lavorando per riuscire a sfruttarle. Il loro punto forte? Come si fa a dirlo? Sono troppo diversi. Di Higuain ammiro la tranquillità sottoporta, di Dybala le scelte nelle giocate. Sarà una serata speciale per Bonucci? Leo lo vedo come sempre. È il nostro capitano: deve trasmetterci serenità e lo farà. Rivedrò Buffon, dopo la nazionale? Qualche golletto gliel'ho fatto in partitella. Segnare domani sarebbe un sogno. Se segno il gol decisivo? Esulto con dieci giri di campo. E se poi andiamo in Champions, mi raso i capelli. Cos'è il gol per me? Beh, mi arrabbio persino se non segno in allenamento... Me la prendo con me stesso e cerco di rifarmi lavorando per la squadra. Quello che vuole Gattuso? Già. Ci sta aiutando tanto. Fin dal primo giorno, quando si è presentato dicendoci che era ora di tirare fuori gli attributi. I miei sogni? Quarto posto e Coppa Italia. Rinnovo e milanista a vita? Sarebbe bellissimo. La fidanzata? Quella arriverà. Non c’è fretta. Devo solo stare attento che stia con me per quel che sono e non per quel che faccio".
 
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Bellissima intervista.

Per quello che mi riguarda, merita il posto da titolare anche nella prossima stagione (esplosione di André Silva permettendo). E merita una spalla, là sull'out di sinistra (o su quello di destra), che crei superiorità numerica ed occasioni frequenti in area. I bomber del presente li abbiamo già in rosa.
 
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Patrick Cutrone, intervistato da La Stampa in edicola oggi, 30 marzo. Ecco le parole dell'attaccante rossonero:"Come ho fatto a convincere Gattuso e Montella? Con il lavoro. Non mi accontento mai. Sono al Milan da quando avevo 8 anni e Luigi Rampoldi, l'osservatore che mi portò qui, mi disse: “Sgobba, diventerai qualcuno. Sì, ma quanti sacrifici. Papà Pasquale, mamma Eleonora e io: anni di pulmino dopo la scuola, un panino e via ad allenarmi. Fermandomi spesso più degli altri, rincasando alle otto di sera. Ho anche preso il diploma. La scorsa estate: maturità scientifica. Papà, avvocato, lo esigeva. Ma era diventato un mio obiettivo. Ora, però, con lo studio mi prendo una pausa. L’università? Ci penserò. Gattuso mi chiama tarantolato? C’entra ancora mio padre. Dopo una delle mie prime partite mi disse: “Bravo, ma c’è qualcosa che ti manca. Devi essere più grintoso”. Mi sono applicato e adesso credo che, gol a parte, i tifosi apprezzino la mia voglia di combattere. La Champions? È il nostro obiettivo, ci cre- diamo. Sappiamo di giocarci moltissimo tra Juve e derby. La vittoria nel derby di Coppa Italia? È stata la vittoria che ci ha fat- to svoltare. Prima di quel gol che avevo sognato proprio così, mi ricordo bene il Natale passato dopo aver perso con Verona e Atalanta. Eravamo tutti molto tristi, io stavo male. E domani sera metterò per la prima volta piede nello Stadium. S. Siro, però, è un’altra cosa... La Juve l’ho affrontata solo nelle giovanili. Persino da portiere: nei Giovanissimi regionali, espulso il titolare, mi offrii io. Mi è sempre piaciuto provare un po' tutti i ruoli. Ma il calcio per me resta un divertimento. Certo, adesso c’è più pressione. Io, però, dopo un po’ riesco ad allontanarla...Milan sempre KO allo Stadium? Lo so. Ma noi ora siamo squadra vera e non abbiamo paura. Sarà difficile battere la Juve, ma non si sa mai. Vogliamo vincere, magari ci capiteranno poche occasioni e stiamo lavorando per riuscire a sfruttarle. Il loro punto forte? Come si fa a dirlo? Sono troppo diversi. Di Higuain ammiro la tranquillità sottoporta, di Dybala le scelte nelle giocate. Sarà una serata speciale per Bonucci? Leo lo vedo come sempre. È il nostro capitano: deve trasmetterci serenità e lo farà. Rivedrò Buffon, dopo la nazionale? Qualche golletto gliel'ho fatto in partitella. Segnare domani sarebbe un sogno. Se segno il gol decisivo? Esulto con dieci giri di campo. E se poi andiamo in Champions, mi raso i capelli. Cos'è il gol per me? Beh, mi arrabbio persino se non segno in allenamento... Me la prendo con me stesso e cerco di rifarmi lavorando per la squadra. Quello che vuole Gattuso? Già. Ci sta aiutando tanto. Fin dal primo giorno, quando si è presentato dicendoci che era ora di tirare fuori gli attributi. I miei sogni? Quarto posto e Coppa Italia. Rinnovo e milanista a vita? Sarebbe bellissimo. La fidanzata? Quella arriverà. Non c’è fretta. Devo solo stare attento che stia con me per quel che sono e non per quel che faccio".

Sembra proprio un ragazzo con la testa giusta. Spero continui nella sua crescita e stia con noi a lungo (ormai dire "per sempre" nel calcio d'oggi è difficile).
Magari Donnarumma avesse la sua mentalità.
 
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