Cutrone:"Milan resta a San Siro. Io ho voglia di sfondare".

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Cutrone:"Milan resta a San Siro. Io ho voglia di sfondare".

Cutrone intervistato da Repubblica in edicola oggi, 8 febbraio:"Cutrone, ragazzo che ha fame? Voglia di sfondare. Di non uscire dal campo pensando: oggi non ho dato tutto. Forse oggi i bambini stanno di più a casa al video. Quando ero piccolo io, la tecnologia non era ancora esagerata. Al mio paese, in provincia di Como, giocavo all’oratorio o in piazza, se era chiuso. Mi ferii per prendere un pallone? In un villaggio vacanze, in Puglia. Per scavalcare, mi faccio un taglio sotto l’ascella. Continuo a giocare. Un mese dopo mi viene l’infezione a Manchester, durante un torneo. Mi opera un medico in anestesia totale E io mi metto a pregare De Vecchi, l’allenatore: “Mister, mi dia qualche minuto in finale”. Non potevo mancare all’Old Trafford, stadio mitico. San Siro? Spero che Milan e Inter non si spostino. Si respira la storia: sensazione indescrivibile, fin dalla prima volta. All'esterno i giovani sono più determinati? Alcune cose dipendono da dove vieni, da come cresci. Ma io, nelle Under, vedevo più che altro diversità di esperienza. Nella Francia c’era Mbappé già titolare nel club, ma mica solo lui. Invece noi eravamo in 2-3 con 3-4 convocazioni in prima squadra. Però la tendenza sta cambiando. Gattuso? Sa darci gli stimoli giusti: il Milan gioca bene. Allenarti per migliorare è l’unico modo per convincerlo a farti giocare di più. De Vecchi dice che con me gli allenamenti durerebbero otto ore? I 3 anni con lui sono stati fondamentali. Se perdevo in partitella, mi lasciava sfogare con i tiri in porta. Più che migliorare su un aspetto specifico, io voglio scoprire sempre qualcosa di nuovo di me, allargare gli orizzonti. Per le difficoltà mi abbatto due secondi. Poi guardo avanti. In Cina iniziai a sperare di restare al Milan. Pensavo: Montella non mi conosce più di tanto, se riesco a farmi vedere, bene, altrimenti parto, l’importante è giocare. Le doppiette hanno una spiegazione: non mi accontento mai. Idoli? Chi fa tanti gol. Morata, Inzaghi, Van Persie, Suarez. Però anche Maldini. Una volta venne a prendere suo figlio Christian: gli tesi il foglietto per l’autografo, non riuscivo a parlare. Il Milan mi notò grazie ad un pallonetto segnato da metà campo? Avevo 7 anni, Parediense-Maglianico: avevo visto il portiere fuori".
 
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Cutrone intervistato da Repubblica in edicola oggi, 8 febbraio:"Cutrone, ragazzo che ha fame? Voglia di sfondare. Di non uscire dal campo pensando: oggi non ho dato tutto. Forse oggi i bambini stanno di più a casa al video. Quando ero piccolo io, la tecnologia non era ancora esagerata. Al mio paese, in provincia di Como, giocavo all’oratorio o in piazza, se era chiuso. Mi ferii per prendere un pallone? In un villaggio vacanze, in Puglia. Per scavalcare, mi faccio un taglio sotto l’ascella. Continuo a giocare. Un mese dopo mi viene l’infezione a Manchester, durante un torneo. Mi opera un medico in anestesia totale E io mi metto a pregare De Vecchi, l’allenatore: “Mister, mi dia qualche minuto in finale”. Non potevo mancare all’Old Trafford, stadio mitico. San Siro? Spero che Milan e Inter non si spostino. Si respira la storia: sensazione indescrivibile, fin dalla prima volta. All'esterno i giovani sono più determinati? Alcune cose dipendono da dove vieni, da come cresci. Ma io, nelle Under, vedevo più che altro diversità di esperienza. Nella Francia c’era Mbappé già titolare nel club, ma mica solo lui. Invece noi eravamo in 2-3 con 3-4 convocazioni in prima squadra. Però la tendenza sta cambiando. Gattuso? Sa darci gli stimoli giusti: il Milan gioca bene. Allenarti per migliorare è l’unico modo per convincerlo a farti giocare di più. De Vecchi dice che con me gli allenamenti durerebbero otto ore? I 3 anni con lui sono stati fondamentali. Se perdevo in partitella, mi lasciava sfogare con i tiri in porta. Più che migliorare su un aspetto specifico, io voglio scoprire sempre qualcosa di nuovo di me, allargare gli orizzonti. Per le difficoltà mi abbatto due secondi. Poi guardo avanti. In Cina iniziai a sperare di restare al Milan. Pensavo: Montella non mi conosce più di tanto, se riesco a farmi vedere, bene, altrimenti parto, l’importante è giocare. Le doppiette hanno una spiegazione: non mi accontento mai. Idoli? Chi fa tanti gol. Morata, Inzaghi, Van Persie, Suarez. Però anche Maldini. Una volta venne a prendere suo figlio Christian: gli tesi il foglietto per l’autografo, non riuscivo a parlare. Il Milan mi notò grazie ad un pallonetto segnato da metà campo? Avevo 7 anni, Parediense-Maglianico: avevo visto il portiere fuori".

Grande Patrick
xo nn capisco questa ossessione con Morata haha
già adesso gli è superiore secondo me
 
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Grande Patrick
xo nn capisco questa ossessione con Morata haha
già adesso gli è superiore secondo me

Anche perché ha detto chi fa tanti goal, gli altri ok, ma Morata... Comunque spero riesca a raggiungere grandi traguardi, per noi, e se non dovesse continuare con i nostri colori, per la Nazionale.
 

Milanforever26

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Cutrone intervistato da Repubblica in edicola oggi, 8 febbraio:"Cutrone, ragazzo che ha fame? Voglia di sfondare. Di non uscire dal campo pensando: oggi non ho dato tutto. Forse oggi i bambini stanno di più a casa al video. Quando ero piccolo io, la tecnologia non era ancora esagerata. Al mio paese, in provincia di Como, giocavo all’oratorio o in piazza, se era chiuso. Mi ferii per prendere un pallone? In un villaggio vacanze, in Puglia. Per scavalcare, mi faccio un taglio sotto l’ascella. Continuo a giocare. Un mese dopo mi viene l’infezione a Manchester, durante un torneo. Mi opera un medico in anestesia totale E io mi metto a pregare De Vecchi, l’allenatore: “Mister, mi dia qualche minuto in finale”. Non potevo mancare all’Old Trafford, stadio mitico. San Siro? Spero che Milan e Inter non si spostino. Si respira la storia: sensazione indescrivibile, fin dalla prima volta. All'esterno i giovani sono più determinati? Alcune cose dipendono da dove vieni, da come cresci. Ma io, nelle Under, vedevo più che altro diversità di esperienza. Nella Francia c’era Mbappé già titolare nel club, ma mica solo lui. Invece noi eravamo in 2-3 con 3-4 convocazioni in prima squadra. Però la tendenza sta cambiando. Gattuso? Sa darci gli stimoli giusti: il Milan gioca bene. Allenarti per migliorare è l’unico modo per convincerlo a farti giocare di più. De Vecchi dice che con me gli allenamenti durerebbero otto ore? I 3 anni con lui sono stati fondamentali. Se perdevo in partitella, mi lasciava sfogare con i tiri in porta. Più che migliorare su un aspetto specifico, io voglio scoprire sempre qualcosa di nuovo di me, allargare gli orizzonti. Per le difficoltà mi abbatto due secondi. Poi guardo avanti. In Cina iniziai a sperare di restare al Milan. Pensavo: Montella non mi conosce più di tanto, se riesco a farmi vedere, bene, altrimenti parto, l’importante è giocare. Le doppiette hanno una spiegazione: non mi accontento mai. Idoli? Chi fa tanti gol. Morata, Inzaghi, Van Persie, Suarez. Però anche Maldini. Una volta venne a prendere suo figlio Christian: gli tesi il foglietto per l’autografo, non riuscivo a parlare. Il Milan mi notò grazie ad un pallonetto segnato da metà campo? Avevo 7 anni, Parediense-Maglianico: avevo visto il portiere fuori".

Finalmente uno che ha fame davvero e non si accontenta..
 

Clarenzio

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Cutrone intervistato da Repubblica in edicola oggi, 8 febbraio:"Cutrone, ragazzo che ha fame? Voglia di sfondare. Di non uscire dal campo pensando: oggi non ho dato tutto. Forse oggi i bambini stanno di più a casa al video. Quando ero piccolo io, la tecnologia non era ancora esagerata. Al mio paese, in provincia di Como, giocavo all’oratorio o in piazza, se era chiuso. Mi ferii per prendere un pallone? In un villaggio vacanze, in Puglia. Per scavalcare, mi faccio un taglio sotto l’ascella. Continuo a giocare. Un mese dopo mi viene l’infezione a Manchester, durante un torneo. Mi opera un medico in anestesia totale E io mi metto a pregare De Vecchi, l’allenatore: “Mister, mi dia qualche minuto in finale”. Non potevo mancare all’Old Trafford, stadio mitico. San Siro? Spero che Milan e Inter non si spostino. Si respira la storia: sensazione indescrivibile, fin dalla prima volta. All'esterno i giovani sono più determinati? Alcune cose dipendono da dove vieni, da come cresci. Ma io, nelle Under, vedevo più che altro diversità di esperienza. Nella Francia c’era Mbappé già titolare nel club, ma mica solo lui. Invece noi eravamo in 2-3 con 3-4 convocazioni in prima squadra. Però la tendenza sta cambiando. Gattuso? Sa darci gli stimoli giusti: il Milan gioca bene. Allenarti per migliorare è l’unico modo per convincerlo a farti giocare di più. De Vecchi dice che con me gli allenamenti durerebbero otto ore? I 3 anni con lui sono stati fondamentali. Se perdevo in partitella, mi lasciava sfogare con i tiri in porta. Più che migliorare su un aspetto specifico, io voglio scoprire sempre qualcosa di nuovo di me, allargare gli orizzonti. Per le difficoltà mi abbatto due secondi. Poi guardo avanti. In Cina iniziai a sperare di restare al Milan. Pensavo: Montella non mi conosce più di tanto, se riesco a farmi vedere, bene, altrimenti parto, l’importante è giocare. Le doppiette hanno una spiegazione: non mi accontento mai. Idoli? Chi fa tanti gol. Morata, Inzaghi, Van Persie, Suarez. Però anche Maldini. Una volta venne a prendere suo figlio Christian: gli tesi il foglietto per l’autografo, non riuscivo a parlare. Il Milan mi notò grazie ad un pallonetto segnato da metà campo? Avevo 7 anni, Parediense-Maglianico: avevo visto il portiere fuori".

"Morata, Inzaghi, Van Persie, Suarez"

Trova l'intruso.
 

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Cutrone intervistato da Repubblica in edicola oggi, 8 febbraio:"Cutrone, ragazzo che ha fame? Voglia di sfondare. Di non uscire dal campo pensando: oggi non ho dato tutto. Forse oggi i bambini stanno di più a casa al video. Quando ero piccolo io, la tecnologia non era ancora esagerata. Al mio paese, in provincia di Como, giocavo all’oratorio o in piazza, se era chiuso. Mi ferii per prendere un pallone? In un villaggio vacanze, in Puglia. Per scavalcare, mi faccio un taglio sotto l’ascella. Continuo a giocare. Un mese dopo mi viene l’infezione a Manchester, durante un torneo. Mi opera un medico in anestesia totale E io mi metto a pregare De Vecchi, l’allenatore: “Mister, mi dia qualche minuto in finale”. Non potevo mancare all’Old Trafford, stadio mitico. San Siro? Spero che Milan e Inter non si spostino. Si respira la storia: sensazione indescrivibile, fin dalla prima volta. All'esterno i giovani sono più determinati? Alcune cose dipendono da dove vieni, da come cresci. Ma io, nelle Under, vedevo più che altro diversità di esperienza. Nella Francia c’era Mbappé già titolare nel club, ma mica solo lui. Invece noi eravamo in 2-3 con 3-4 convocazioni in prima squadra. Però la tendenza sta cambiando. Gattuso? Sa darci gli stimoli giusti: il Milan gioca bene. Allenarti per migliorare è l’unico modo per convincerlo a farti giocare di più. De Vecchi dice che con me gli allenamenti durerebbero otto ore? I 3 anni con lui sono stati fondamentali. Se perdevo in partitella, mi lasciava sfogare con i tiri in porta. Più che migliorare su un aspetto specifico, io voglio scoprire sempre qualcosa di nuovo di me, allargare gli orizzonti. Per le difficoltà mi abbatto due secondi. Poi guardo avanti. In Cina iniziai a sperare di restare al Milan. Pensavo: Montella non mi conosce più di tanto, se riesco a farmi vedere, bene, altrimenti parto, l’importante è giocare. Le doppiette hanno una spiegazione: non mi accontento mai. Idoli? Chi fa tanti gol. Morata, Inzaghi, Van Persie, Suarez. Però anche Maldini. Una volta venne a prendere suo figlio Christian: gli tesi il foglietto per l’autografo, non riuscivo a parlare. Il Milan mi notò grazie ad un pallonetto segnato da metà campo? Avevo 7 anni, Parediense-Maglianico: avevo visto il portiere fuori".

grande Patrick!

anche lui come Galliani ha i suoi feticci.... questa cosa di Morata è comica ormai! Citarlo come esempio di attaccante che fa tanti gol sembra una presa in giro
 
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grande Patrick!

anche lui come Galliani ha i suoi feticci.... questa cosa di Morata è comica ormai! Citarlo come esempio di attaccante che fa tanti gol sembra una presa in giro

È proprio questo che non riesco a capire: io non giudico la passione di Cutrone per Morata (del resto, chi non ha preferenze per giocatori non proprio eccelsi?) ma annoverare lo spagnolo nella lista degli attaccanti prolifici mi pare quanto meno azzardato.
 

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