Currò:"Milan, i nuovi soci, Pioli, Conte e la stagione...".

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Enrico Currò di Repubblica a Radio Rossonera. Le dichiarazioni

"La stagione del Milan? Credo che sia una stagione tra la bassa sufficienza e l’insufficienza. Non perché non abbia giocato ottime partite, ma perché ha fallito l’obiettivo Champions molto precocemente, è uscito dalla Coppa Italia e in teoria è molto staccato dall’Inter. È chiaro che è una stagione raddrizzabile e il voto può cambiare. Se il Milan vincesse l’Europa League, cosa per niente facile, otterrebbe un risultato a suo modo storico. Mi sembra molto difficile la rincorsa allo Scudetto, ma aspettiamo ancora un po’. Non è stata la stagione che una campagna acquisti da 125 milioni di spesa lasciava presagire. Chi spende più di tutte sul mercato teoricamente è la favorita”.

Il tuo pensiero sull’eventualità Conte?

“I ‘secondo me’ non mi piacciono, lasciano il tempo che trovano. Cambia poco se dico la mia idea, bisogna basarsi sui fatti e in questo caso non ci sono ancora. Posso solo dire che Antonio Conte di tutti quelli sul mercato, dando per scontato che Pioli non sarà più in panchina al Milan, il più vincente. Quello che ti dà quasi sempre un’altissima probabilità di vincere qualcosa, che in genere è lo Scudetto. Se uno riesce a prenderlo non sbaglia, ma ci sono tante altre variabili. Vediamo cosa succede anche a livello societario e a quel punto ci sarà qualcosa di più chiaro. Se si decide di cambiarlo, comunque, si deve decidere a marzo, non più in là. Tutto succede a marzo”.


"Pioli può restare? Stesso discorso di prima: non è legato solo a quel che accade sul campo. Credo dipenda anche molto da quel che il Milan ha in testa. E con Milan intendo tutte le componenti, perché per definizione è una squadra che deve essere ambiziosa. Per esserlo bisogna programmare, con Pioli o meno. La programmazione diventa fondamentale. A me risulta, ma posso essere smentito da voi, che quest’anno ciò che ha dato più fastidio ai tifosi sia stata la mancanza di ambizione”.


Cosa accadrà nei prossimi mesi?

“Quando ci sono state indiscrezioni, che io stesso ho riportato subito, non erano inventate. Sono un po’ noioso ma per l’ennesima volta dico che quando si fa questo mestiere in maniera professionale e si riportano notizie o indiscrezioni, lo si fa perché il mestiere è dare informazioni a chi le vuole comprare. C’erano e ci sono, mi pare non siano neanche state smentite in maniera così netta.

"C’è comunque la possibilità che entrino nuovi soci. E possono entrare o come finanziatori parziali o anche fare un pensiero più ampio. I colloqui e i viaggi in Oriente ci sono stati, nessuno se li è inventati. A seconda della eventualità di un ingresso di nuovi soci e dell’impegno, e dico una banalità, si possono aprire scenari nuovi. Ma marzo arriva in un secondo, così come la fine della stagione e quindi la programmazione della stagione successiva… Forse è meglio fare finta che non succeda niente e che rimanga tutto come adesso e che si programmi la nuova stagione secondo le direttive e le intenzioni di chi c’è adesso”.

—) Milan: tutte le news del 6 febbraio 2024
 

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"La stagione del Milan? Credo che sia una stagione tra la bassa sufficienza e l’insufficienza. Non perché non abbia giocato ottime partite, ma perché ha fallito l’obiettivo Champions molto precocemente, è uscito dalla Coppa Italia e in teoria è molto staccato dall’Inter. È chiaro che è una stagione raddrizzabile e il voto può cambiare. Se il Milan vincesse l’Europa League, cosa per niente facile, otterrebbe un risultato a suo modo storico. Mi sembra molto difficile la rincorsa allo Scudetto, ma aspettiamo ancora un po’. Non è stata la stagione che una campagna acquisti da 125 milioni di spesa lasciava presagire. Chi spende più di tutte sul mercato teoricamente è la favorita”.

Il tuo pensiero sull’eventualità Conte?

“I ‘secondo me’ non mi piacciono, lasciano il tempo che trovano. Cambia poco se dico la mia idea, bisogna basarsi sui fatti e in questo caso non ci sono ancora. Posso solo dire che Antonio Conte di tutti quelli sul mercato, dando per scontato che Pioli non sarà più in panchina al Milan, il più vincente. Quello che ti dà quasi sempre un’altissima probabilità di vincere qualcosa, che in genere è lo Scudetto. Se uno riesce a prenderlo non sbaglia, ma ci sono tante altre variabili. Vediamo cosa succede anche a livello societario e a quel punto ci sarà qualcosa di più chiaro. Se si decide di cambiarlo, comunque, si deve decidere a marzo, non più in là. Tutto succede a marzo”.


"Pioli può restare? Stesso discorso di prima: non è legato solo a quel che accade sul campo. Credo dipenda anche molto da quel che il Milan ha in testa. E con Milan intendo tutte le componenti, perché per definizione è una squadra che deve essere ambiziosa. Per esserlo bisogna programmare, con Pioli o meno. La programmazione diventa fondamentale. A me risulta, ma posso essere smentito da voi, che quest’anno ciò che ha dato più fastidio ai tifosi sia stata la mancanza di ambizione”.


Cosa accadrà nei prossimi mesi?

“Quando ci sono state indiscrezioni, che io stesso ho riportato subito, non erano inventate. Sono un po’ noioso ma per l’ennesima volta dico che quando si fa questo mestiere in maniera professionale e si riportano notizie o indiscrezioni, lo si fa perché il mestiere è dare informazioni a chi le vuole comprare. C’erano e ci sono, mi pare non siano neanche state smentite in maniera così netta.

"C’è comunque la possibilità che entrino nuovi soci. E possono entrare o come finanziatori parziali o anche fare un pensiero più ampio. I colloqui e i viaggi in Oriente ci sono stati, nessuno se li è inventati. A seconda della eventualità di un ingresso di nuovi soci e dell’impegno, e dico una banalità, si possono aprire scenari nuovi. Ma marzo arriva in un secondo, così come la fine della stagione e quindi la programmazione della stagione successiva… Forse è meglio fare finta che non succeda niente e che rimanga tutto come adesso e che si programmi la nuova stagione secondo le direttive e le intenzioni di chi c’è adesso”.

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"La stagione del Milan? Credo che sia una stagione tra la bassa sufficienza e l’insufficienza. Non perché non abbia giocato ottime partite, ma perché ha fallito l’obiettivo Champions molto precocemente, è uscito dalla Coppa Italia e in teoria è molto staccato dall’Inter. È chiaro che è una stagione raddrizzabile e il voto può cambiare. Se il Milan vincesse l’Europa League, cosa per niente facile, otterrebbe un risultato a suo modo storico. Mi sembra molto difficile la rincorsa allo Scudetto, ma aspettiamo ancora un po’. Non è stata la stagione che una campagna acquisti da 125 milioni di spesa lasciava presagire. Chi spende più di tutte sul mercato teoricamente è la favorita”.

Il tuo pensiero sull’eventualità Conte?

“I ‘secondo me’ non mi piacciono, lasciano il tempo che trovano. Cambia poco se dico la mia idea, bisogna basarsi sui fatti e in questo caso non ci sono ancora. Posso solo dire che Antonio Conte di tutti quelli sul mercato, dando per scontato che Pioli non sarà più in panchina al Milan, il più vincente. Quello che ti dà quasi sempre un’altissima probabilità di vincere qualcosa, che in genere è lo Scudetto. Se uno riesce a prenderlo non sbaglia, ma ci sono tante altre variabili. Vediamo cosa succede anche a livello societario e a quel punto ci sarà qualcosa di più chiaro. Se si decide di cambiarlo, comunque, si deve decidere a marzo, non più in là. Tutto succede a marzo”.


"Pioli può restare? Stesso discorso di prima: non è legato solo a quel che accade sul campo. Credo dipenda anche molto da quel che il Milan ha in testa. E con Milan intendo tutte le componenti, perché per definizione è una squadra che deve essere ambiziosa. Per esserlo bisogna programmare, con Pioli o meno. La programmazione diventa fondamentale. A me risulta, ma posso essere smentito da voi, che quest’anno ciò che ha dato più fastidio ai tifosi sia stata la mancanza di ambizione”.


Cosa accadrà nei prossimi mesi?

“Quando ci sono state indiscrezioni, che io stesso ho riportato subito, non erano inventate. Sono un po’ noioso ma per l’ennesima volta dico che quando si fa questo mestiere in maniera professionale e si riportano notizie o indiscrezioni, lo si fa perché il mestiere è dare informazioni a chi le vuole comprare. C’erano e ci sono, mi pare non siano neanche state smentite in maniera così netta.

"C’è comunque la possibilità che entrino nuovi soci. E possono entrare o come finanziatori parziali o anche fare un pensiero più ampio. I colloqui e i viaggi in Oriente ci sono stati, nessuno se li è inventati. A seconda della eventualità di un ingresso di nuovi soci e dell’impegno, e dico una banalità, si possono aprire scenari nuovi. Ma marzo arriva in un secondo, così come la fine della stagione e quindi la programmazione della stagione successiva… Forse è meglio fare finta che non succeda niente e che rimanga tutto come adesso e che si programmi la nuova stagione secondo le direttive e le intenzioni di chi c’è adesso”.

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Enrico Currò di Repubblica a Radio Rossonera. Le dichiarazioni

"La stagione del Milan? Credo che sia una stagione tra la bassa sufficienza e l’insufficienza. Non perché non abbia giocato ottime partite, ma perché ha fallito l’obiettivo Champions molto precocemente, è uscito dalla Coppa Italia e in teoria è molto staccato dall’Inter. È chiaro che è una stagione raddrizzabile e il voto può cambiare. Se il Milan vincesse l’Europa League, cosa per niente facile, otterrebbe un risultato a suo modo storico. Mi sembra molto difficile la rincorsa allo Scudetto, ma aspettiamo ancora un po’. Non è stata la stagione che una campagna acquisti da 125 milioni di spesa lasciava presagire. Chi spende più di tutte sul mercato teoricamente è la favorita”.

Il tuo pensiero sull’eventualità Conte?

“I ‘secondo me’ non mi piacciono, lasciano il tempo che trovano. Cambia poco se dico la mia idea, bisogna basarsi sui fatti e in questo caso non ci sono ancora. Posso solo dire che Antonio Conte di tutti quelli sul mercato, dando per scontato che Pioli non sarà più in panchina al Milan, il più vincente. Quello che ti dà quasi sempre un’altissima probabilità di vincere qualcosa, che in genere è lo Scudetto. Se uno riesce a prenderlo non sbaglia, ma ci sono tante altre variabili. Vediamo cosa succede anche a livello societario e a quel punto ci sarà qualcosa di più chiaro. Se si decide di cambiarlo, comunque, si deve decidere a marzo, non più in là. Tutto succede a marzo”.


"Pioli può restare? Stesso discorso di prima: non è legato solo a quel che accade sul campo. Credo dipenda anche molto da quel che il Milan ha in testa. E con Milan intendo tutte le componenti, perché per definizione è una squadra che deve essere ambiziosa. Per esserlo bisogna programmare, con Pioli o meno. La programmazione diventa fondamentale. A me risulta, ma posso essere smentito da voi, che quest’anno ciò che ha dato più fastidio ai tifosi sia stata la mancanza di ambizione”.


Cosa accadrà nei prossimi mesi?

“Quando ci sono state indiscrezioni, che io stesso ho riportato subito, non erano inventate. Sono un po’ noioso ma per l’ennesima volta dico che quando si fa questo mestiere in maniera professionale e si riportano notizie o indiscrezioni, lo si fa perché il mestiere è dare informazioni a chi le vuole comprare. C’erano e ci sono, mi pare non siano neanche state smentite in maniera così netta.

"C’è comunque la possibilità che entrino nuovi soci. E possono entrare o come finanziatori parziali o anche fare un pensiero più ampio. I colloqui e i viaggi in Oriente ci sono stati, nessuno se li è inventati. A seconda della eventualità di un ingresso di nuovi soci e dell’impegno, e dico una banalità, si possono aprire scenari nuovi. Ma marzo arriva in un secondo, così come la fine della stagione e quindi la programmazione della stagione successiva… Forse è meglio fare finta che non succeda niente e che rimanga tutto come adesso e che si programmi la nuova stagione secondo le direttive e le intenzioni di chi c’è adesso”.

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Anche per come si esprime mi sembra il più centrato di tutti.
 

Franco

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Alla fine non ha detto nulla. Anzi, è una mezza retromarcia su Pif che è stato a Milano per comprare il Milan.
 
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