Mio padre era giornalista, e lavorava nel "Gruppo". Sai cosa intendo. Odiava Berlusconi, mi raccontava cose che sarebbero divenute pubbliche venti anni dopo, ma io non lo prendevo in considerazione, perché da ragazzino un po' scemo pensavo che la sua avversione fosse la consequenza del suo tifo per l'Inter. Il mondo per me ruotava intorno al calcio e al Milan, a quei tempi.
Più di trent'anni dopo, mi trovo a maledire il Demonio che ci sta trascinando all'inferno con lui, e dall'altra parte provo un forte conflitto interiore ripensando a tutte le gioie che innegabilmente quel Demonio mi porse ed io non rifiutai.
Allo stesso tempo, non mi capacito di come qua sopra ed altrove tanti ancora non capiscano il baratro in cui siamo sprofondati (molto più oscuro e profondo di quello pur spaventoso dei primi anni '80, mi pare), e continuino a fantasticare riguardo un futuro che non esiste e prospettive che ormai non ci appartengono più.
Soprattutto tu, dall'alto di una innegabile e per me affascinante cultura "tecnica", offri appigli di speranza secondo me fuori da ogni logica, perdona la franchezza.
Io esagero nello scrivere che L'AC Milan non esiste più, è un'iperbole. Ma serve un colpo di magia, o di fortuna, che io non riesco nemmeno a sognare in questo momento. Serve Andrea Rizzoli, serve un Belluccone giovane, altro che merchandising in Cina, altro che quotazione alla borsa di Hong Kong, altro che stadio di proprietà in mezzo alle fogne e ai topi di campagna. Cerchiamo di non prenderci in giro. Qui serve il colpo di magia che già ci rese immensi negli anni 50/60 e negli 80/90/00. Quello che sta facendo sognare i tifosi di due clubs miserrimi come City e PSG.
Non c'è altra via, non in Italia, non adesso. Spero che mio figlio (anzi no, visto che non è milanista), spero che i vostri figli e nipoti quella magia la possano vivere come noi vivemmo la nostra, ai tempi.
