Lunga intervista dell'Huffington Post ad Antonio Presenti,responsabile delle terapie intensive in Lombardia e primario di anestesia al policlinico di Milano:
"La discesa dei ricoveri in terapia intensiva in Lombardia è più lenta del previsto e di quanto sperassimo: pensavamo di arrivare a 500 letti verso Natale (il dato del 10 dicembre indica 748 ricoveri totali in intensiva, ndr), ma con quest’andamento avremo bisogno di più tempo
Al contrario di quello che è successo nel mese di aprile quando, in lockdown totale, la discesa fu più rapida -oggi i numeri calano lentamente.
La mia preoccupazione è per ciò che succederà con l’arrivo del Natale e che dipenderà in gran parte dal comportamento dei cittadini
Sappiamo bene che meno stringenti sono i provvedimenti più è alto il numero dei malati.
Si tratta di capire dove il buon senso sceglierà di collocarci: è evidente che non potremo raggiungere zero contagi, a meno che non si opti per un lockdown totale come quello di marzo e aprile, ma è necessario ottenere un tasso di infezioni ragionevole.
Anche per la buona tenuta del sistema medico-sanitario
Un elemento su cui focalizzare l’attenzione è che le recenti restrizioni hanno abbassato relativamente poco il numero di nuovi contagi: questo può essere dovuto alle scelte e ai comportamenti di singoli, che non sempre rispettano le norme
È riconosciuta da più parti l’alta probabilità di una terza ondata, che peraltro ha già avuto inizio in molti Paesi del mondo.
Confido che gli italiani comprendano che, durante le festività natalizie, sarà bene optare per la sobrietà rimanendo nell’ambito più ristretto possibile"
Le parole del governatore Fontana in conferenza stampa:
"Da domenica 13 dicembre la Lombardia sarà ufficialmente zona gialla.
Il ministro Speranza mi ha informato che, come per le volte precedenti, venerdì firmerà l’ordinanza, sabato sarà pubblicata e domenica entrerà in vigore
Se le misure della zona gialla saranno rispettate e rigorosamente applicate dai nostri concittadini, potrebbero essere sufficienti per evitare quello che è successo a ottobre, dopo che abbiamo avuto un’estate nella quale ci eravamo un po’ troppo liberati
La terza ondata?
Questa è una domanda che andrebbe rivolta agli esperti.
Io credo che queste scelte siano state fatte in modo oculato e attento da parte di persone che si occupano di contrastare l’epidemia.
La zona gialla che mantiene le limitazioni si avvicina all’ordinanza che ho firmato il 22 ottobre che determinò una stabilizzazione"
Sul Corriere della Sera invece viene sollevato,dall'ingegnere Artom e dal fisico Battiston,lo stallo dell'indice RT dei contagi da due settimane in controtendenza con i dati nazionali di continuo calo
"Da una decina di giorni nella regione l’indice Rt - numero che indica quante persone vengono contagiate da una sola persona, in media e in un certo arco di tempo - ha smesso di scendere.
Dopo aver raggiunto intorno al 25 novembre il valore minimo dall’inizio dell’autunno (sotto 0.7), l’indice Rt continua ad oscillare attorno a 0,8.
Un numero in stasi che si mantiene fortunatamente sotto l’1 ma che, secondo gli esperti, rappresenta un elemento da analizzare.
Se consideriamo che il numero di infetti rappresenta l’effetto di dinamiche sociali risalenti a una decina di giorni precedenti, si capisce come la rapida ripresa del contagio avuta dall’inizio di ottobre e che identifichiamo come ‘seconda ondata’ non sia dovuta ai comportamenti estivi, bensì a quanto è accaduto nelle nostre città a partire da metà settembre, vale a dire alla riapertura degli uffici e alla ripresa dell’attività scolastica
L’Rt, poi, è tornato a scendere attorno al 23 ottobre, in Lombardia e in tutta Italia.
Se andiamo a vedere la causa di questo repentino cambio di direzione, scopriamo che dieci giorni prima, il 13 ottobre, era entrato in vigore il Dpcm con nuovi provvedimenti restrittivi
Andando avanti, il 6 novembre subentra la divisione del Paese in zone rosse, arancioni e gialle.
Gli effetti di questo provvedimento che nelle regioni rosse introduce misure molto severe non sembrano comportare ulteriori miglioramenti nella velocità di discesa di Rt
E dal 27 novembre l’Rt si blocca, non scende più.
Non si può escludere che le nuove misure abbiano avuto effetti controproducenti: costringere gli abitanti di città medio-grandi entro i confini dei propri comuni può aver in qualche modo favorito nuovi contatti o assembramenti tali da determinare una ripresa del contagio"