in realtà pare che la caratteristica di questo virus sia di attaccare l'endotelio, con rischio di coagulopatie e danni multiorgano, nei casi estremi tempesta citochinica. Però pare anche che se preso in tempo esistano farmaci in grado di trattarlo.
Vi comunico altra notizia esiziale: c'è uno studio dell'ISS di cui nessuno parla, in cui si analizza l'evoluzione della malattia ed il suo passaggio dalla fase asintomatica alle sue manifestazioni cliniche. EBbene viene detto che il rischio di progressione in forma grave dipende da tre cose: immunità innata, esposizione cumulativa al virus ed esercizio fisico.
In pratica un esercizio fisico intenso e prolungato con elevatissimi flussi e volumi respiratori, proprio nei giorni di incubazione immediatamente precedenti l’esordio della malattia, facilita la penetrazione diretta del virus nelle vie aeree inferiori e negli alveoli, riducendo fortemente l’impatto sulle mucose delle vie aeree, coperte da anticorpi neutralizzanti.
Non capisco perché questa cosa non venga comunicata alla popolazione. Perché forse la conseguenza normale sarebbe niente sport fino al vaccino?
Lo studio lo trovate sul sito ISS
