Mah direi di no, ad aprile siamo arrivati a più di 4 mila, ed erano tutte localizzate tra Lombardia, Veneto, Emilia e poi Piemonte.
Adesso siamo a 3260, sparse per tutto il territorio senza considerare che in teoria le regioni hanno aumentato il numero (si spera).
Non siamo ancora a saturazione.
É diverso. Allora si sono precipitosamente chiusi tanti reparti (soprattutto le sale operatorie adatte, essendo a pressione negativa, ad ospitare degenti di infettiva).
Adesso le varie strutture sanitarie stanno lottando per tenere aperti anche gli altri reparti, molte volte per motivi non del tutto etici (tenere aperte le chirurgie nelle strutture convenzionate permette ad esempio ai chirurghi di effettuare le, per loro, remunerative, operazioni private), non sempre é pre quello, ma c’é anche quello.
Quindi hai in una regione 150 posti in intensiva che possono diventare 1.400 chiudendo vari reparti.
Ma nel momento in cui ne hai attivati 700 e riempiti 690, prima di mandare in t.i. Una persona anziana, con tanti problemi e il 20% di probabilitá di sopravvivenza ci pensi, lo stesso prima di mandarci uno che, magari puó tirare ancora un pó fuori dalla t.i. Con le maschere. prima di chiudere i reparti di chirurgia (pensiamo agli interventi salva-vita) per convertirli in covid, ci si pensa.
Per questo non tutti i papabili per la t.i. Poi, ci vanno.
É aka ara realtá, ma é cosí.