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Il solito Corbani di Sì Meazza, l'inutile comitato contro il nuovo stadio, annuncia la solita aria fritta. Le parole a TMW:
Come vi opponete al voto del Comune di Milano?
"È evidente che ai fondi non interessa niente dello stadio, almeno non finché non producono redditi e risorse da distribuire con gli azionisti. Quello che interessa Inter e Milan, ormai dal 2019, è l'operazione immobiliare. I diritti volumetrici sono stati calcolati violando le norme urbanistiche, che prevedono aree in cui non insistano servizi pubblici, come invece è a San Siro. Dai 280mila metri quadrati ne andavano dedotti quasi di un terzo, portando l'area corretta a 192mila. Serviva una piano generale per il territorio e si sono violate anche le regole sull'antiriciclaggio: il Comune non si sa a chi vende, si parla di una parte acquirente che affitterà a Inter e Milan".
In che senso?
"I documenti presentati dai fondi non sono verificabili, già questo avrebbe dovuto spingere i pubblici amministratori a inoltrare all'ufficio antiriciclaggio della Banca d'Italia. E invece è tutto messo per iscritto, anche le non verificabilità. Le condizioni economiche sono vergognose, alla metà del valore reale che esisterebbe: vendi a 73 milioni di euro una serie di beni che ne varrebbero oltre 200. E poi ancora, ci sono clausole incredibili come i 22 milioni di costo di bonifica scalati dai 197 del valore per il quale il Comune non ha fatto alcuna verifica. I costi sono stati definiti dalle squadre, che hanno fatto carotaggi abusivi nell'area di San Siro. E poi deducono anche 12 milioni per un tunnel che esiste e funziona benissimo, che sarà demolito senza bisogno. Si rifà il Tunnel Patroclo perché porti direttamente ai parcheggi sotterranei dello stadio, ma lo si addebita al Comune di Milano. In nessuna parte del mondo sarebbe avvenuta una cosa del genere, però c'è Sala che teorizza come la politica non debba dettare le regole e che ai privati va dato ciò che chiedono. Si svende un bene pubblico. Dietro questa delibera poi ci sono convenzioni urbanistiche, licenze edilizie, di tutto e di più, ma ci volevano procedimenti amministrativi separati. Le condizioni poi avvantaggiano i privati".
Si spieghi.
"Se entro il 28 febbraio 2027 la Soprintendenza apre la tutela storico-relazionale di San Siro o si apre un'indagine, loro possono risolvere il contratto e riceverebbero 20 milioni dal Comune di Milano oltre che lo stadio gratis per due anni. E potrei andare avanti: hanno anche lo scudo penale per la risoluzione. Questa è stata la notte più buia nella storia amministrativa di Milano, con un'operazione politica demenziale: si è rotta la maggioranza di centro-sinistra, si è spaccato il PD e si è ricorsi all'appoggio della Moratti, ricostituendo l'asse che c'era quando lei guidava il Consiglio. Questo è stato un omaggio a Scaroni e Marotta, gente che vive di favori dello Stato italiano. Le leggi fatte per agevolare il sistema calcio sono innumerevoli e il risultato è una Lega Serie A indebitata fino a quasi 5 miliardi di euro. Si dicono bugie a tutto spiano. Il contratto di San Siro delega alle società le opere di manutenzione ordinaria ormai dal 2000, ma anche di quella straordinaria. Se lo stadio è obsoleto, la responsabilità è di Milan e Inter! E del Comune di Milano che ha evitato di controllare le opere".
Torniamo alla trasparenza?
"Quando ho chiesto l'elenco delle opere di manutenzione straordinaria dal 2019 al 2025 mi sono state fornite 14 diramazioni dirigenziali. E il risultato è 400mila euro di costi di manutenzione straordinaria, ma il meccanismo fa sì che sia il Comune a determinare la cifra per queste opere. E qualora non le facessero, le società dovrebbero dare soldi cash al Comune di Milano. I soldi dati dal Comune erano 29 milioni e 26 se li sono tenuti in tasca i club: nulla mi distoglie dall'idea che facessero apposta a non manutenere, così poteva proseguire la polemica sull'obsolescenza dello stadio".
Di mezzo c'è finita anche la possibile finale di Champions League del 2027.
"In una città senza strutture adeguate per gli sport invernali, ma anche quelli normali, Sala ha presentato lo stadio di San Siro come la sede più adeguata e spiegando che non servivano ristrutturazioni. Poi dieci giorni dopo tornando da Losanna dice che bisogna demolirlo. Quindi inauguriamo le Olimpiadi (invernali, ndr) in un impianto giudicato obsoleto e da demolire? Eppure le condizioni poste dalla UEFA sono ridicole, ma tanto questi signori sono abituati a mentire. Si chiede una serie di cose fattibilissime e peraltro pure fatte in occasione della finale di Champions League del 2016. E per il 2027 era stata assegnata di nuovo allo stadio Meazza di Milano. Ma il Sindaco, senza dire niente a nessuno, ha scritto alla UEFA che lo stadio non ci sarebbe stato per via dei lavori da fare. Una volta chi andava in Comune a ricattare veniva buttato fuori dalla porta".
Stiamo parlando di Inter e Milan.
"Vogliono lasciare Milano i club? Bene, lo facciano. Ma Rozzano è una bufala e San Donato è impraticabile. E poi ne hanno inventate di tutti i colori... Sono tutte balle! Comprese quelle che dice la signora Barbara Berlusconi, che farebbe meglio a rimanere in silenzio perché sono i club che dovevano curare lo stadio".
Adesso che azioni adotterete?
"Io lo avevo detto che con questa delibera sarebbero andati incontro ad altri guai, di carattere penale, contabile e amministrativo. Faremo ricorsi al TAR, è scontato, abbiamo già presentato un esposto alla Procura della Repubblica e un altro, aggiuntivo, alla Corte dei Conti. Ora con esperti valutiamo un esposto alla Commissione Europea per aiuto di Stato illegittimo, sono state favorite due società che operano in un mercato concorrenziale mediante un pesante intervento del Comune di Milano, che regala praticamente loro dei territori a danno del patrimonio pubblico. Questi non vogliono mettere soldi pubblici e allora regalano il patrimonio, cosa che nessuno sano di mente farebbe. Da anni chiediamo un bando internazionale, e invece no. Ma non si è seguito neanche il procedimento richiesto dalla legge sugli stadi che ribadisce come in priorità si deve pensare all'ammodernamento degli impianti, soprattutto se collocati in aree edificate. Proprio come San Siro. C'è da ridere a presentare una cosa del genere come moderna: in Europa le squadre hanno lo stadio loro, in pochi singoli casi in concessione dal Comune. Non a caso quando Al Khelaifi ha chiesto di acquistare il Parco dei Principi minacciando di andarsene, la sindaca di Parigi ha detto che andasse pure. E invece qui siamo prostrati al progetto di Marotta e Scaroni. Ma non lo porteranno a casa! È talmente balordo, fatto male e volgare che rimarranno con un pugno di mosche. Sono stato amministratore pubblico e dico che a Milano serve un programma di impiantistica sportiva".
Come vi opponete al voto del Comune di Milano?
"È evidente che ai fondi non interessa niente dello stadio, almeno non finché non producono redditi e risorse da distribuire con gli azionisti. Quello che interessa Inter e Milan, ormai dal 2019, è l'operazione immobiliare. I diritti volumetrici sono stati calcolati violando le norme urbanistiche, che prevedono aree in cui non insistano servizi pubblici, come invece è a San Siro. Dai 280mila metri quadrati ne andavano dedotti quasi di un terzo, portando l'area corretta a 192mila. Serviva una piano generale per il territorio e si sono violate anche le regole sull'antiriciclaggio: il Comune non si sa a chi vende, si parla di una parte acquirente che affitterà a Inter e Milan".
In che senso?
"I documenti presentati dai fondi non sono verificabili, già questo avrebbe dovuto spingere i pubblici amministratori a inoltrare all'ufficio antiriciclaggio della Banca d'Italia. E invece è tutto messo per iscritto, anche le non verificabilità. Le condizioni economiche sono vergognose, alla metà del valore reale che esisterebbe: vendi a 73 milioni di euro una serie di beni che ne varrebbero oltre 200. E poi ancora, ci sono clausole incredibili come i 22 milioni di costo di bonifica scalati dai 197 del valore per il quale il Comune non ha fatto alcuna verifica. I costi sono stati definiti dalle squadre, che hanno fatto carotaggi abusivi nell'area di San Siro. E poi deducono anche 12 milioni per un tunnel che esiste e funziona benissimo, che sarà demolito senza bisogno. Si rifà il Tunnel Patroclo perché porti direttamente ai parcheggi sotterranei dello stadio, ma lo si addebita al Comune di Milano. In nessuna parte del mondo sarebbe avvenuta una cosa del genere, però c'è Sala che teorizza come la politica non debba dettare le regole e che ai privati va dato ciò che chiedono. Si svende un bene pubblico. Dietro questa delibera poi ci sono convenzioni urbanistiche, licenze edilizie, di tutto e di più, ma ci volevano procedimenti amministrativi separati. Le condizioni poi avvantaggiano i privati".
Si spieghi.
"Se entro il 28 febbraio 2027 la Soprintendenza apre la tutela storico-relazionale di San Siro o si apre un'indagine, loro possono risolvere il contratto e riceverebbero 20 milioni dal Comune di Milano oltre che lo stadio gratis per due anni. E potrei andare avanti: hanno anche lo scudo penale per la risoluzione. Questa è stata la notte più buia nella storia amministrativa di Milano, con un'operazione politica demenziale: si è rotta la maggioranza di centro-sinistra, si è spaccato il PD e si è ricorsi all'appoggio della Moratti, ricostituendo l'asse che c'era quando lei guidava il Consiglio. Questo è stato un omaggio a Scaroni e Marotta, gente che vive di favori dello Stato italiano. Le leggi fatte per agevolare il sistema calcio sono innumerevoli e il risultato è una Lega Serie A indebitata fino a quasi 5 miliardi di euro. Si dicono bugie a tutto spiano. Il contratto di San Siro delega alle società le opere di manutenzione ordinaria ormai dal 2000, ma anche di quella straordinaria. Se lo stadio è obsoleto, la responsabilità è di Milan e Inter! E del Comune di Milano che ha evitato di controllare le opere".
Torniamo alla trasparenza?
"Quando ho chiesto l'elenco delle opere di manutenzione straordinaria dal 2019 al 2025 mi sono state fornite 14 diramazioni dirigenziali. E il risultato è 400mila euro di costi di manutenzione straordinaria, ma il meccanismo fa sì che sia il Comune a determinare la cifra per queste opere. E qualora non le facessero, le società dovrebbero dare soldi cash al Comune di Milano. I soldi dati dal Comune erano 29 milioni e 26 se li sono tenuti in tasca i club: nulla mi distoglie dall'idea che facessero apposta a non manutenere, così poteva proseguire la polemica sull'obsolescenza dello stadio".
Di mezzo c'è finita anche la possibile finale di Champions League del 2027.
"In una città senza strutture adeguate per gli sport invernali, ma anche quelli normali, Sala ha presentato lo stadio di San Siro come la sede più adeguata e spiegando che non servivano ristrutturazioni. Poi dieci giorni dopo tornando da Losanna dice che bisogna demolirlo. Quindi inauguriamo le Olimpiadi (invernali, ndr) in un impianto giudicato obsoleto e da demolire? Eppure le condizioni poste dalla UEFA sono ridicole, ma tanto questi signori sono abituati a mentire. Si chiede una serie di cose fattibilissime e peraltro pure fatte in occasione della finale di Champions League del 2016. E per il 2027 era stata assegnata di nuovo allo stadio Meazza di Milano. Ma il Sindaco, senza dire niente a nessuno, ha scritto alla UEFA che lo stadio non ci sarebbe stato per via dei lavori da fare. Una volta chi andava in Comune a ricattare veniva buttato fuori dalla porta".
Stiamo parlando di Inter e Milan.
"Vogliono lasciare Milano i club? Bene, lo facciano. Ma Rozzano è una bufala e San Donato è impraticabile. E poi ne hanno inventate di tutti i colori... Sono tutte balle! Comprese quelle che dice la signora Barbara Berlusconi, che farebbe meglio a rimanere in silenzio perché sono i club che dovevano curare lo stadio".
Adesso che azioni adotterete?
"Io lo avevo detto che con questa delibera sarebbero andati incontro ad altri guai, di carattere penale, contabile e amministrativo. Faremo ricorsi al TAR, è scontato, abbiamo già presentato un esposto alla Procura della Repubblica e un altro, aggiuntivo, alla Corte dei Conti. Ora con esperti valutiamo un esposto alla Commissione Europea per aiuto di Stato illegittimo, sono state favorite due società che operano in un mercato concorrenziale mediante un pesante intervento del Comune di Milano, che regala praticamente loro dei territori a danno del patrimonio pubblico. Questi non vogliono mettere soldi pubblici e allora regalano il patrimonio, cosa che nessuno sano di mente farebbe. Da anni chiediamo un bando internazionale, e invece no. Ma non si è seguito neanche il procedimento richiesto dalla legge sugli stadi che ribadisce come in priorità si deve pensare all'ammodernamento degli impianti, soprattutto se collocati in aree edificate. Proprio come San Siro. C'è da ridere a presentare una cosa del genere come moderna: in Europa le squadre hanno lo stadio loro, in pochi singoli casi in concessione dal Comune. Non a caso quando Al Khelaifi ha chiesto di acquistare il Parco dei Principi minacciando di andarsene, la sindaca di Parigi ha detto che andasse pure. E invece qui siamo prostrati al progetto di Marotta e Scaroni. Ma non lo porteranno a casa! È talmente balordo, fatto male e volgare che rimarranno con un pugno di mosche. Sono stato amministratore pubblico e dico che a Milano serve un programma di impiantistica sportiva".