A mio parere il problema, che nessuna riforma istituzionale o elettorale può risolvere, è che la classe politica italiana non ha lo straccio di un’idea, men che meno ha un programma di sviluppo del Paese ad ampio respiro e a lungo termine. Mancando questo, non può convincere l’opinione pubblica a dare o meno il proprio voto sulla base di un programma ed è “costretta” a buttarla in caciara demonizzando l’avversario politico paventando scenari di guerra-distruzione-miseria-morte qualora dovesse vincere l’altro.
La conseguenza è che un elettore del partito X non voterà mai il partito Y(e viceversa), neanche nel caso in cui il partito Y proponesse il miglior progetto politico della storia dell’Umanità. In questo scenario, ci sarà sempre un governo sostenuto a prescindere da un 40-50% dell’elettorato e visto come la peste a prescindere dalla restante parte dell’elettorato. E quel governo, sapendo di non poter convincere chi non lo sostiene, opererà sempre e comunque a favore di chi lo sostiene e contro chi non lo sostiene. Si può governare CONTRO il 50% della popolazione di un Paese? Volendo sì, ma i risultati di almeno trent’anni di “governi contro” sono sotto gli occhi di tutti.