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Marwa Mahmoud, consigliera Pd emiliana nata in Egitto, cerca di rompere questo lungo e imbarazzante silenzio della sinistra sui crimini commessi dai musulmani per via della loro cultura:
"Da parte nostra c'è timore a intervenire su questi temi.
Negli ultimi vent'anni c'è stata sottovalutazione.
Parliamone. Mettiamoci la faccia.
Io, da musulmana e da consigliera Pd, per prima
Sono temi delicati e complessi se non si hanno basi antropologiche solide.
C'è paura di essere strumentalizzati e additati come razzisti.
Si è tergiversato troppo preferendo agire con paternalismo, assistenzialismo e accoglienza.
Che, sia chiaro, va bene. Ma non basta.
Tutto il resto è diventato tabù, come la mutilazione ai genitali femminili per esempio
I matrimoni forzati fanno parte di un mondo sommerso che va scardinato.
L'unico modo per poterlo fare è appellarsi ai diritti umani e alla Costituzione.
In Italia il tema non è mai stato trattato in modo sistemico, ma solo a livello politico ideologico come nel caso di Hina Saleem.
Non è sufficiente aver inserito il reato nel codice penale
Occorre una risposta integrata che passa dall'educazione ai servizi territoriali, alle forze dell'ordine.
Non si risolve tutto allontanando la vittima in una comunità protetta.
E il caso Saman insegna: è tornata a casa.
I figli cercano sempre di recuperare i rapporti con la famiglia.
È necessario, dunque, andare nelle comunità e nei luoghi di culto, spiegando che nessuno può essere costretto a sposarsi e che non deve essere visto come un disonore ricevere un no"
Il Giornale
"Da parte nostra c'è timore a intervenire su questi temi.
Negli ultimi vent'anni c'è stata sottovalutazione.
Parliamone. Mettiamoci la faccia.
Io, da musulmana e da consigliera Pd, per prima
Sono temi delicati e complessi se non si hanno basi antropologiche solide.
C'è paura di essere strumentalizzati e additati come razzisti.
Si è tergiversato troppo preferendo agire con paternalismo, assistenzialismo e accoglienza.
Che, sia chiaro, va bene. Ma non basta.
Tutto il resto è diventato tabù, come la mutilazione ai genitali femminili per esempio
I matrimoni forzati fanno parte di un mondo sommerso che va scardinato.
L'unico modo per poterlo fare è appellarsi ai diritti umani e alla Costituzione.
In Italia il tema non è mai stato trattato in modo sistemico, ma solo a livello politico ideologico come nel caso di Hina Saleem.
Non è sufficiente aver inserito il reato nel codice penale
Occorre una risposta integrata che passa dall'educazione ai servizi territoriali, alle forze dell'ordine.
Non si risolve tutto allontanando la vittima in una comunità protetta.
E il caso Saman insegna: è tornata a casa.
I figli cercano sempre di recuperare i rapporti con la famiglia.
È necessario, dunque, andare nelle comunità e nei luoghi di culto, spiegando che nessuno può essere costretto a sposarsi e che non deve essere visto come un disonore ricevere un no"
Il Giornale