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Vero, ma infatti io, se vogliamo mettere per forza un'etichetta, mi definirei aziendalista sono favorevole a un investimento per il rilancio.Sicuramente interessa, ma è sempre subordinato o quantomeno relazionato alle risorse necessarie al suo raggiungimento.
Si spende in relazione a un risultato aziendale atteso di qualificazione alle coppe europee, idealmente CL, ma non credo sia escluso a priori la EL, quindi gli investimenti tendono a garantire una squadra da primi 5 posti, con una crescita molto graduale, ma stabile. L'approccio sembra quello dove la crescita spinge man mano in su l'asticella, non il contrario, nemmeno minimo. Risultati sportivi migliori sono bene accetti, ma non influenzano più di tanto la rotta tracciata. Dal punto di vista aziendale non gli si può dire nulla, dal punto di vista sportivo beh, stessimo parlando della roma o della lazio probabilmente sarebbe tutto normale, ma parliamo di Milan.
P.S: Ho incluso negli obiettivi il 5° posto/EL per via di quanto accaduto a gennaio scorso con l'emergenza portiere.
Quello che trovo non corretto è pretendere che ogni anno si spenda e, se si fanno 100 milioni di passivo chissene tanto non son soldi miei.
Le società che fanno debiti su debiti non sono sane e probabilmente anche da un punto di vista meramente sportivo non del tutto leali.
l'Inter deve sperare che qualcuno copra il buco che stanno creando, che sia Zhang, Oak tree o qualche sceicco, se no davvero l'alternativa è il fallimento. Cioè a un certo punto non trovi più chi ti fa credito, continui ad essere appetibile fintanto che la società vale più del debito, dopo quel punto non c'è too big to fail che tenga (citofonare Lehman Brothers).
Falliranno? Probabilmente no. Potranno continuare con questa politica? Probabilmente no