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Leggendo le parole del mister si percepisce sempre chiaramente quel concetto del 'piedino ben saldo sul freno'.
Un freno alla manovra, un freno al talento, un freno alle caratteristiche offensive, un freno all'istinto, un freno al rischio, un freno alla qualità, un freno all'immaginazione, un freno al romanticismo, un freno al coraggio.
Un approccio molto razionale e troppo operaio. Il mister allena esattamente come giocava, forse ragiona ancora troppo da mediano.
Il bravo tecnico deve dare equilibrio ma poi lasciare che il talento corra a briglia sciolte.
Il passaggio su conti e laxalt ( esterni da ma difesa a 3 ) fa capire perchè il mister non li vede tanto.
Spero cresca assieme alla squadra e alla società perchè è chiaro debba farlo e può farlo.
Piacerebbe anche a me, ma lo ritengo onestamente molto improbabile. Rino non è più un ragazzino, e la sua mentalità sembra ben formata, definita e solida. Il suo modo di allenare è un'aspetto forse molto legato alla personalità intrinseca, e difficilmente credo che uno possa cambiare molto da questo punto di vista. Io credo che continuerà così, e sono convinto che la sua unica speranza è che la squadra si abitui lentamente, e magicamente si metta a vincere e convincere senza apportare robusti cambiamenti sia di giocatori che di atteggiamento.