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La conferenza stampa di Gattuso alla vigilia di Milan - Bologna:"Cosa mi aspetto di vedere domani? Rabbia, voglia. Voglio vedere quello che ho detto giovedì. Non dobbiamo abbatterci al primo schiaffo. Dobbiamo reagire con forza.
Donadoni? C'è grande rispetto. E' uno molto vero, che dice che le cose in faccia. E' una squadra difficile da affrontare. Loro portano tanti uomini in transizione. E fanno più punti in trasferta. Verdi era con me, si vedeva che aveva talento. Qualcuno ha strumentalizzato le mie parole su Andrè Silva. Lui può fare di più. Ma anche Kalinic, attaccava 15-20 volte la profondità. Uno alla Inzaghi. Lo stesso Calhanoglu che giocava back to back. Mai detto alla società che devono andare via. Il mio obiettivo è farli rendere al massimo. A me piacciono tantissimo Cutrone, Kalinic e Andrè Silva. Ritorno al 4-3-3? E' il segreto di pulcinella. Vediamo. La società è presente. C'è un confronto a 360 gradi. Poi bisogna valutare anche le prestazioni. Con la difesa a tre i meccanismi non sono perfetti. Ci vuole tempo. Qualcosa dobbiamo cambiare per far esprimere meglio i giocatori. Poi c'è la condizione atletica, ma io non voglio offender nessuno. C'è rispetto per Montella. Avevo contemplato che c'erano dei rischi contro il Rijeka. Ma se avessimo vinto a Benevento nessuno avrebbe parlato di quella partita. Ho preferito dare spazio a chi ha giocato meno fino ad oggi. Ma ho visto Locatelli che fatto una buona partita. Ho visto Calabria con una buona gamba. Vediamo se le scelte che ho fatto mi daranno ragione domani. Se si vuole giocare a ritmi alti, è giusto allenarsi come giochi. Inglesi e spagnoli si allenano a mille all'ora ma fanno anche tantissimo recupero. Non è vero che si allenano poco. Si allenano sempre ad alta intensità. Problemi di carattere? Dobbiamo migliorare caratterialmente e mentalmente. Ma non deve essere un alibi se qualche giocatore non sta benissimo. Bisogna riuscire a nascondere le problematiche. Bisogna stringere i denti e qualcuno deve dare di più. Bisogna coprire bene il campo ed allenarsi. Entro quanto tempo si vedrà la mia squadra? Noi abbiamo bisogno fortemente delle vittorie, che ci farebbero lavorare con più tranquillità. Risultato a tutti i costi. Tornare a San Siro da allenatore del Milan? L'emozione più grande è riuscire a vincere questa partita. Poi l'emozione del ritorno durerà due minuti. Le emozioni mie passano in secondo piano. Anche io ho beccato diversi fischi a San Siro. Abbiamo bisogno del nostro pubblico. Ho letto che alle prime difficoltà ci sarà contestazione. Spero di no. I ragazzi hanno bisogno di una mano mano dal pubblico. Il Milan ha bisogno di giocatori che stanno bene fisicamente, di entusiasmo e di esperienza. Si giocherà ogni tre giorni. La squadra oggi non ha una condizione fisica eccezionale. E lo dicono i test. Ci vuole del tempo: un mese, un mese e mezzo. Ma di riffa o di raffa dobbiamo andare a cercare i risultati col coltello tra i denti in questo periodo. Quando vedrò Han Li? Parlo tutti i giorni con Mirabelli e con Fassone. Stasera arriverà Han Li. Non so quando arriverà il presidente. Io sento una società che mi è vicina. C'è un grandissimo rapporto. Ci confrontiamo su tutto e sono molto presenti. Le condizioni di Calhanoglu? Sta lavorando. Ha avuto un problema al polpaccio. Forse riesce a recuperare con 7-8 oggi d'anticipo. Lavora tantissimo ed è tutti i giorni a Milanello. Dove può giocare? Quando starà bene un posto glielo troveremo. Se avessi iniziato io la stagione quale modulo avrei scelto? Secondo me questa è una squadra che può giocare a tre, ma in modo organizzato. Altrimenti poi diventa a cinque. I due centrali laterali devono uscire con forza. Abbiamo fatto fatica su questo. Quindi avrei usato il il 4-3-3 o la difesa a 3. La reazione della squadra al ritorno alla difesa a quattro? I giocatori toccano con mano le difficoltà. Secondo me in queste partite un pò di difficoltà le abbiamo avute. Qualsiasi cosa vado a proporre mi danno sempre grande disponibilità. Per me se lo aspettavano. Questa estate quando ho iniziato non giocavo con la difesa a tre. Ma ho visto che i centrocampisti non riuscivano a coprire bene il campo. La preparazione non serve solo a far correre i giocatori ma a far capire ai giocatori come vuoi giocare. Per me è fondamentale far capire i concetti dall'inizio. Io so di non avere tempo nè pazienza. Devo riuscire a far capire che siamo in difficoltà ma non deve rappresentare un alibi. Col tempo miglioreremo ma oggi non c'è tempo. A brucia molto aver perso contro il Rijeka. Non per me ma per la storia del Milan e per questi giocatori".
Donadoni? C'è grande rispetto. E' uno molto vero, che dice che le cose in faccia. E' una squadra difficile da affrontare. Loro portano tanti uomini in transizione. E fanno più punti in trasferta. Verdi era con me, si vedeva che aveva talento. Qualcuno ha strumentalizzato le mie parole su Andrè Silva. Lui può fare di più. Ma anche Kalinic, attaccava 15-20 volte la profondità. Uno alla Inzaghi. Lo stesso Calhanoglu che giocava back to back. Mai detto alla società che devono andare via. Il mio obiettivo è farli rendere al massimo. A me piacciono tantissimo Cutrone, Kalinic e Andrè Silva. Ritorno al 4-3-3? E' il segreto di pulcinella. Vediamo. La società è presente. C'è un confronto a 360 gradi. Poi bisogna valutare anche le prestazioni. Con la difesa a tre i meccanismi non sono perfetti. Ci vuole tempo. Qualcosa dobbiamo cambiare per far esprimere meglio i giocatori. Poi c'è la condizione atletica, ma io non voglio offender nessuno. C'è rispetto per Montella. Avevo contemplato che c'erano dei rischi contro il Rijeka. Ma se avessimo vinto a Benevento nessuno avrebbe parlato di quella partita. Ho preferito dare spazio a chi ha giocato meno fino ad oggi. Ma ho visto Locatelli che fatto una buona partita. Ho visto Calabria con una buona gamba. Vediamo se le scelte che ho fatto mi daranno ragione domani. Se si vuole giocare a ritmi alti, è giusto allenarsi come giochi. Inglesi e spagnoli si allenano a mille all'ora ma fanno anche tantissimo recupero. Non è vero che si allenano poco. Si allenano sempre ad alta intensità. Problemi di carattere? Dobbiamo migliorare caratterialmente e mentalmente. Ma non deve essere un alibi se qualche giocatore non sta benissimo. Bisogna riuscire a nascondere le problematiche. Bisogna stringere i denti e qualcuno deve dare di più. Bisogna coprire bene il campo ed allenarsi. Entro quanto tempo si vedrà la mia squadra? Noi abbiamo bisogno fortemente delle vittorie, che ci farebbero lavorare con più tranquillità. Risultato a tutti i costi. Tornare a San Siro da allenatore del Milan? L'emozione più grande è riuscire a vincere questa partita. Poi l'emozione del ritorno durerà due minuti. Le emozioni mie passano in secondo piano. Anche io ho beccato diversi fischi a San Siro. Abbiamo bisogno del nostro pubblico. Ho letto che alle prime difficoltà ci sarà contestazione. Spero di no. I ragazzi hanno bisogno di una mano mano dal pubblico. Il Milan ha bisogno di giocatori che stanno bene fisicamente, di entusiasmo e di esperienza. Si giocherà ogni tre giorni. La squadra oggi non ha una condizione fisica eccezionale. E lo dicono i test. Ci vuole del tempo: un mese, un mese e mezzo. Ma di riffa o di raffa dobbiamo andare a cercare i risultati col coltello tra i denti in questo periodo. Quando vedrò Han Li? Parlo tutti i giorni con Mirabelli e con Fassone. Stasera arriverà Han Li. Non so quando arriverà il presidente. Io sento una società che mi è vicina. C'è un grandissimo rapporto. Ci confrontiamo su tutto e sono molto presenti. Le condizioni di Calhanoglu? Sta lavorando. Ha avuto un problema al polpaccio. Forse riesce a recuperare con 7-8 oggi d'anticipo. Lavora tantissimo ed è tutti i giorni a Milanello. Dove può giocare? Quando starà bene un posto glielo troveremo. Se avessi iniziato io la stagione quale modulo avrei scelto? Secondo me questa è una squadra che può giocare a tre, ma in modo organizzato. Altrimenti poi diventa a cinque. I due centrali laterali devono uscire con forza. Abbiamo fatto fatica su questo. Quindi avrei usato il il 4-3-3 o la difesa a 3. La reazione della squadra al ritorno alla difesa a quattro? I giocatori toccano con mano le difficoltà. Secondo me in queste partite un pò di difficoltà le abbiamo avute. Qualsiasi cosa vado a proporre mi danno sempre grande disponibilità. Per me se lo aspettavano. Questa estate quando ho iniziato non giocavo con la difesa a tre. Ma ho visto che i centrocampisti non riuscivano a coprire bene il campo. La preparazione non serve solo a far correre i giocatori ma a far capire ai giocatori come vuoi giocare. Per me è fondamentale far capire i concetti dall'inizio. Io so di non avere tempo nè pazienza. Devo riuscire a far capire che siamo in difficoltà ma non deve rappresentare un alibi. Col tempo miglioreremo ma oggi non c'è tempo. A brucia molto aver perso contro il Rijeka. Non per me ma per la storia del Milan e per questi giocatori".