Conferenza Conceicao:"Come una finale. L'eliminazione e Theo...".

Swaitak

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Dalle ore 13 la conferenza di Conceicao pre Torino - Milan


"Domani una partita molto importante, con un avversario difficile. Anche storicamente. Negli ultimi 5-6 anni non abbiamo fatto risultati positivi. L'atteggiamento deve essere quello della rifinitura di oggi. E interpretarla come una finale di Champions".

"L'eliminazione ci è costata tanto. Ma ora siamo concentrati su domani. Sapevamo di essere più forti. L'avevamo preparata bene. Il calcio è semplice: è fare gol e non prenderli. Ma poi c'è anche la complessità: lavorare per diventare semplici. Serve tanto lavoro. Noi prendiamo tutti gli episodi e dettagli. Io ho visto un'evoluzione interessante. Noi dobbiamo continuare su questa evoluzione. Dobbiamo pensare a questo quarto posto e alla Coppa Italia. Ho visto i ragazzi molto bene"

"Theo gioca o verrà punito? A me piacciono le domande di calcio, non sul colore dei capelli. A me basta che i giocatori siano professionisti. Io e lui abbiamo parlato a fine partita. E' un patrimonio del club. Sa di aver fatto qualcosa che ha messo la squadra in difficoltà. Ma tutti commettiamo errori. E' disponibile per domani, contro gli altri"

"Mi aspettavo una situazione così complessa? Io sono abituato. Anche in Portogallo c'è grande pressione. Io ho militato in grandissimi club. La storia del Milan è fantastica. Ho un rispetto enorme. Quando non si vince, si parla di più e c'è più fragilità. E' un momento diverso. Io sapevo di trovare un club difficile. Sono qui, per me è una sfida. Potevo andare in altre parti. Ma ho il feeling per le cose difficili".

"Perchè Felix sempre in campo? Il cambio col Feyenoord è stata una mia scelta. Eravamo sul pari, Gimenez aveva avuto problemi nelle ultime settimane. Mi aveva detto di essere stanco. Potevamo mettere Abraham o essere più mobili, ho scelto la seconda opzione. A partita finita siamo tutti grandissimi allenatore.. io quando finiscono le partite le vinco tutte...".

"Pulisic non ha 90 minuti. Gimenez non è ancora al top, anche se sta sempre meglio. Per il nostro modo di giocare servono giocatori al top. Quando sono arrivato qui ho trovato tanti infortunati. Loftus non è ancora tornato. Ora è successo a Walker. Si gioca ogni tre giorni e siamo sempre sul filo. Non è facile. Ma è il mio lavoro e lo devo fare".

"Domani mi aspetto una partita difficile di grandissima intensità. Loro giocano diretti davanti. Sono veloci. Hanno centrocampisti interessanti come Ricci. Dobbiamo avere la stessa intensità. Sono una squadra con tanta voglia, dobbiamo essere al massimo su tutti i livelli: aggressività, attenzione. Non hanno vinto tanto ma non perdono neanche. Sarà difficile. Dobbiamo prendere la partita in mano".

"La sfida è trasformare la negatività in cose positive? Sì, ma io non sto qui a fare questi calcoli. Passo tante ore al giorno a lavorare, anche a casa. La mia famiglia non è contenta ma devo lavorare. Sono molto appassionato, poi non faccio sempre le cose bene. Do ogni giorno il massimo. Mia madre è morta da 31 anni. Lì è stato difficile. Avevo 18 anni. Queste sono le difficoltà. Oggi non ho paura di niente. Vado avanti per la mia strada, anche se è normale che si parli".

"A me piace quando i giocatori si parlano e si dicono la verità. Secondo me crescono anche su questo punto di vista. Io preferisco una brutta cosa ma vera che farmi parlare dietro".


"Stiamo crescendo ma non siamo al top. Ho fiducia per andare avanti e essere più alti per recuperare palla con aggressività. A me piace la squadra corta, compatta e alta. Possiamo fare questo tipo di gioco con un equilibrio importante. E' tutto collegato, la fase offensiva e difensiva".

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mi fermo ad " è una finale " e vado a giocarmi l'1 fisso
 

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"Domani una partita molto importante, con un avversario difficile. Anche storicamente. Negli ultimi 5-6 anni non abbiamo fatto risultati positivi. L'atteggiamento deve essere quello della rifinitura di oggi. E interpretarla come una finale di Champions".

"L'eliminazione ci è costata tanto. Ma ora siamo concentrati su domani. Sapevamo di essere più forti. L'avevamo preparata bene. Il calcio è semplice: è fare gol e non prenderli. Ma poi c'è anche la complessità: lavorare per diventare semplici. Serve tanto lavoro. Noi prendiamo tutti gli episodi e dettagli. Io ho visto un'evoluzione interessante. Noi dobbiamo continuare su questa evoluzione. Dobbiamo pensare a questo quarto posto e alla Coppa Italia. Ho visto i ragazzi molto bene"

"Theo gioca o verrà punito? A me piacciono le domande di calcio, non sul colore dei capelli. A me basta che i giocatori siano professionisti. Io e lui abbiamo parlato a fine partita. E' un patrimonio del club. Sa di aver fatto qualcosa che ha messo la squadra in difficoltà. Ma tutti commettiamo errori. E' disponibile per domani, contro gli altri"

"Mi aspettavo una situazione così complessa? Io sono abituato. Anche in Portogallo c'è grande pressione. Io ho militato in grandissimi club. La storia del Milan è fantastica. Ho un rispetto enorme. Quando non si vince, si parla di più e c'è più fragilità. E' un momento diverso. Io sapevo di trovare un club difficile. Sono qui, per me è una sfida. Potevo andare in altre parti. Ma ho il feeling per le cose difficili".

"Perchè Felix sempre in campo? Il cambio col Feyenoord è stata una mia scelta. Eravamo sul pari, Gimenez aveva avuto problemi nelle ultime settimane. Mi aveva detto di essere stanco. Potevamo mettere Abraham o essere più mobili, ho scelto la seconda opzione. A partita finita siamo tutti grandissimi allenatore.. io quando finiscono le partite le vinco tutte...".

"Pulisic non ha 90 minuti. Gimenez non è ancora al top, anche se sta sempre meglio. Per il nostro modo di giocare servono giocatori al top. Quando sono arrivato qui ho trovato tanti infortunati. Loftus non è ancora tornato. Ora è successo a Walker. Si gioca ogni tre giorni e siamo sempre sul filo. Non è facile. Ma è il mio lavoro e lo devo fare".

"Domani mi aspetto una partita difficile di grandissima intensità. Loro giocano diretti davanti. Sono veloci. Hanno centrocampisti interessanti come Ricci. Dobbiamo avere la stessa intensità. Sono una squadra con tanta voglia, dobbiamo essere al massimo su tutti i livelli: aggressività, attenzione. Non hanno vinto tanto ma non perdono neanche. Sarà difficile. Dobbiamo prendere la partita in mano".

"La sfida è trasformare la negatività in cose positive? Sì, ma io non sto qui a fare questi calcoli. Passo tante ore al giorno a lavorare, anche a casa. La mia famiglia non è contenta ma devo lavorare. Sono molto appassionato, poi non faccio sempre le cose bene. Do ogni giorno il massimo. Mia madre è morta da 31 anni. Lì è stato difficile. Avevo 18 anni. Queste sono le difficoltà. Oggi non ho paura di niente. Vado avanti per la mia strada, anche se è normale che si parli".

"A me piace quando i giocatori si parlano e si dicono la verità. Secondo me crescono anche su questo punto di vista. Io preferisco una brutta cosa ma vera che farmi parlare dietro".


"Stiamo crescendo ma non siamo al top. Ho fiducia per andare avanti e essere più alti per recuperare palla con aggressività. A me piace la squadra corta, compatta e alta. Possiamo fare questo tipo di gioco con un equilibrio importante. E' tutto collegato, la fase offensiva e difensiva".
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"Domani una partita molto importante, con un avversario difficile. Anche storicamente. Negli ultimi 5-6 anni non abbiamo fatto risultati positivi. L'atteggiamento deve essere quello della rifinitura di oggi. E interpretarla come una finale di Champions".

"L'eliminazione ci è costata tanto. Ma ora siamo concentrati su domani. Sapevamo di essere più forti. L'avevamo preparata bene. Il calcio è semplice: è fare gol e non prenderli. Ma poi c'è anche la complessità: lavorare per diventare semplici. Serve tanto lavoro. Noi prendiamo tutti gli episodi e dettagli. Io ho visto un'evoluzione interessante. Noi dobbiamo continuare su questa evoluzione. Dobbiamo pensare a questo quarto posto e alla Coppa Italia. Ho visto i ragazzi molto bene"

"Theo gioca o verrà punito? A me piacciono le domande di calcio, non sul colore dei capelli. A me basta che i giocatori siano professionisti. Io e lui abbiamo parlato a fine partita. E' un patrimonio del club. Sa di aver fatto qualcosa che ha messo la squadra in difficoltà. Ma tutti commettiamo errori. E' disponibile per domani, contro gli altri"

"Mi aspettavo una situazione così complessa? Io sono abituato. Anche in Portogallo c'è grande pressione. Io ho militato in grandissimi club. La storia del Milan è fantastica. Ho un rispetto enorme. Quando non si vince, si parla di più e c'è più fragilità. E' un momento diverso. Io sapevo di trovare un club difficile. Sono qui, per me è una sfida. Potevo andare in altre parti. Ma ho il feeling per le cose difficili".

"Perchè Felix sempre in campo? Il cambio col Feyenoord è stata una mia scelta. Eravamo sul pari, Gimenez aveva avuto problemi nelle ultime settimane. Mi aveva detto di essere stanco. Potevamo mettere Abraham o essere più mobili, ho scelto la seconda opzione. A partita finita siamo tutti grandissimi allenatore.. io quando finiscono le partite le vinco tutte...".

"Pulisic non ha 90 minuti. Gimenez non è ancora al top, anche se sta sempre meglio. Per il nostro modo di giocare servono giocatori al top. Quando sono arrivato qui ho trovato tanti infortunati. Loftus non è ancora tornato. Ora è successo a Walker. Si gioca ogni tre giorni e siamo sempre sul filo. Non è facile. Ma è il mio lavoro e lo devo fare".

"Domani mi aspetto una partita difficile di grandissima intensità. Loro giocano diretti davanti. Sono veloci. Hanno centrocampisti interessanti come Ricci. Dobbiamo avere la stessa intensità. Sono una squadra con tanta voglia, dobbiamo essere al massimo su tutti i livelli: aggressività, attenzione. Non hanno vinto tanto ma non perdono neanche. Sarà difficile. Dobbiamo prendere la partita in mano".

"La sfida è trasformare la negatività in cose positive? Sì, ma io non sto qui a fare questi calcoli. Passo tante ore al giorno a lavorare, anche a casa. La mia famiglia non è contenta ma devo lavorare. Sono molto appassionato, poi non faccio sempre le cose bene. Do ogni giorno il massimo. Mia madre è morta da 31 anni. Lì è stato difficile. Avevo 18 anni. Queste sono le difficoltà. Oggi non ho paura di niente. Vado avanti per la mia strada, anche se è normale che si parli".

"A me piace quando i giocatori si parlano e si dicono la verità. Secondo me crescono anche su questo punto di vista. Io preferisco una brutta cosa ma vera che farmi parlare dietro".


"Stiamo crescendo ma non siamo al top. Ho fiducia per andare avanti e essere più alti per recuperare palla con aggressività. A me piace la squadra corta, compatta e alta. Possiamo fare questo tipo di gioco con un equilibrio importante. E' tutto collegato, la fase offensiva e difensiva".
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"Domani una partita molto importante, con un avversario difficile. Anche storicamente. Negli ultimi 5-6 anni non abbiamo fatto risultati positivi. L'atteggiamento deve essere quello della rifinitura di oggi. E interpretarla come una finale di Champions".

"L'eliminazione ci è costata tanto. Ma ora siamo concentrati su domani. Sapevamo di essere più forti. L'avevamo preparata bene. Il calcio è semplice: è fare gol e non prenderli. Ma poi c'è anche la complessità: lavorare per diventare semplici. Serve tanto lavoro. Noi prendiamo tutti gli episodi e dettagli. Io ho visto un'evoluzione interessante. Noi dobbiamo continuare su questa evoluzione. Dobbiamo pensare a questo quarto posto e alla Coppa Italia. Ho visto i ragazzi molto bene"

"Theo gioca o verrà punito? A me piacciono le domande di calcio, non sul colore dei capelli. A me basta che i giocatori siano professionisti. Io e lui abbiamo parlato a fine partita. E' un patrimonio del club. Sa di aver fatto qualcosa che ha messo la squadra in difficoltà. Ma tutti commettiamo errori. E' disponibile per domani, contro gli altri"

"Mi aspettavo una situazione così complessa? Io sono abituato. Anche in Portogallo c'è grande pressione. Io ho militato in grandissimi club. La storia del Milan è fantastica. Ho un rispetto enorme. Quando non si vince, si parla di più e c'è più fragilità. E' un momento diverso. Io sapevo di trovare un club difficile. Sono qui, per me è una sfida. Potevo andare in altre parti. Ma ho il feeling per le cose difficili".

"Perchè Felix sempre in campo? Il cambio col Feyenoord è stata una mia scelta. Eravamo sul pari, Gimenez aveva avuto problemi nelle ultime settimane. Mi aveva detto di essere stanco. Potevamo mettere Abraham o essere più mobili, ho scelto la seconda opzione. A partita finita siamo tutti grandissimi allenatore.. io quando finiscono le partite le vinco tutte...".

"Pulisic non ha 90 minuti. Gimenez non è ancora al top, anche se sta sempre meglio. Per il nostro modo di giocare servono giocatori al top. Quando sono arrivato qui ho trovato tanti infortunati. Loftus non è ancora tornato. Ora è successo a Walker. Si gioca ogni tre giorni e siamo sempre sul filo. Non è facile. Ma è il mio lavoro e lo devo fare".

"Domani mi aspetto una partita difficile di grandissima intensità. Loro giocano diretti davanti. Sono veloci. Hanno centrocampisti interessanti come Ricci. Dobbiamo avere la stessa intensità. Sono una squadra con tanta voglia, dobbiamo essere al massimo su tutti i livelli: aggressività, attenzione. Non hanno vinto tanto ma non perdono neanche. Sarà difficile. Dobbiamo prendere la partita in mano".

"La sfida è trasformare la negatività in cose positive? Sì, ma io non sto qui a fare questi calcoli. Passo tante ore al giorno a lavorare, anche a casa. La mia famiglia non è contenta ma devo lavorare. Sono molto appassionato, poi non faccio sempre le cose bene. Do ogni giorno il massimo. Mia madre è morta da 31 anni. Lì è stato difficile. Avevo 18 anni. Queste sono le difficoltà. Oggi non ho paura di niente. Vado avanti per la mia strada, anche se è normale che si parli".

"A me piace quando i giocatori si parlano e si dicono la verità. Secondo me crescono anche su questo punto di vista. Io preferisco una brutta cosa ma vera che farmi parlare dietro".


"Stiamo crescendo ma non siamo al top. Ho fiducia per andare avanti e essere più alti per recuperare palla con aggressività. A me piace la squadra corta, compatta e alta. Possiamo fare questo tipo di gioco con un equilibrio importante. E' tutto collegato, la fase offensiva e difensiva".

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Non riesco a concentrarmi su una parola, una frase, un concetto: niente. Ormai quando i nostri eroi fanno conferenze stampa o parlano sui giornali tutto mi fluisce attorno con l'esatto suono dell'acqua nello sciacquone. Leggo, sento lo scroscio dei liquidi, arrivo alle fine e silenzio. Aspetto la partita con i suoi tristi fatti, che delle parole ne ho abbastanza.
 

Jino

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"Domani una partita molto importante, con un avversario difficile. Anche storicamente. Negli ultimi 5-6 anni non abbiamo fatto risultati positivi. L'atteggiamento deve essere quello della rifinitura di oggi. E interpretarla come una finale di Champions".

"L'eliminazione ci è costata tanto. Ma ora siamo concentrati su domani. Sapevamo di essere più forti. L'avevamo preparata bene. Il calcio è semplice: è fare gol e non prenderli. Ma poi c'è anche la complessità: lavorare per diventare semplici. Serve tanto lavoro. Noi prendiamo tutti gli episodi e dettagli. Io ho visto un'evoluzione interessante. Noi dobbiamo continuare su questa evoluzione. Dobbiamo pensare a questo quarto posto e alla Coppa Italia. Ho visto i ragazzi molto bene"

"Theo gioca o verrà punito? A me piacciono le domande di calcio, non sul colore dei capelli. A me basta che i giocatori siano professionisti. Io e lui abbiamo parlato a fine partita. E' un patrimonio del club. Sa di aver fatto qualcosa che ha messo la squadra in difficoltà. Ma tutti commettiamo errori. E' disponibile per domani, contro gli altri"

"Mi aspettavo una situazione così complessa? Io sono abituato. Anche in Portogallo c'è grande pressione. Io ho militato in grandissimi club. La storia del Milan è fantastica. Ho un rispetto enorme. Quando non si vince, si parla di più e c'è più fragilità. E' un momento diverso. Io sapevo di trovare un club difficile. Sono qui, per me è una sfida. Potevo andare in altre parti. Ma ho il feeling per le cose difficili".

"Perchè Felix sempre in campo? Il cambio col Feyenoord è stata una mia scelta. Eravamo sul pari, Gimenez aveva avuto problemi nelle ultime settimane. Mi aveva detto di essere stanco. Potevamo mettere Abraham o essere più mobili, ho scelto la seconda opzione. A partita finita siamo tutti grandissimi allenatore.. io quando finiscono le partite le vinco tutte...".

"Pulisic non ha 90 minuti. Gimenez non è ancora al top, anche se sta sempre meglio. Per il nostro modo di giocare servono giocatori al top. Quando sono arrivato qui ho trovato tanti infortunati. Loftus non è ancora tornato. Ora è successo a Walker. Si gioca ogni tre giorni e siamo sempre sul filo. Non è facile. Ma è il mio lavoro e lo devo fare".

"Domani mi aspetto una partita difficile di grandissima intensità. Loro giocano diretti davanti. Sono veloci. Hanno centrocampisti interessanti come Ricci. Dobbiamo avere la stessa intensità. Sono una squadra con tanta voglia, dobbiamo essere al massimo su tutti i livelli: aggressività, attenzione. Non hanno vinto tanto ma non perdono neanche. Sarà difficile. Dobbiamo prendere la partita in mano".

"La sfida è trasformare la negatività in cose positive? Sì, ma io non sto qui a fare questi calcoli. Passo tante ore al giorno a lavorare, anche a casa. La mia famiglia non è contenta ma devo lavorare. Sono molto appassionato, poi non faccio sempre le cose bene. Do ogni giorno il massimo. Mia madre è morta da 31 anni. Lì è stato difficile. Avevo 18 anni. Queste sono le difficoltà. Oggi non ho paura di niente. Vado avanti per la mia strada, anche se è normale che si parli".

"A me piace quando i giocatori si parlano e si dicono la verità. Secondo me crescono anche su questo punto di vista. Io preferisco una brutta cosa ma vera che farmi parlare dietro".


"Stiamo crescendo ma non siamo al top. Ho fiducia per andare avanti e essere più alti per recuperare palla con aggressività. A me piace la squadra corta, compatta e alta. Possiamo fare questo tipo di gioco con un equilibrio importante. E' tutto collegato, la fase offensiva e difensiva".

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Ecco uno dei nostri problemi, ogni partita è una finale, ma vi pare normale? Vi sembra normale che dobbiamo giocare 50 finali a stagione?

Cioè alla lunga è logorante, alla lunga ti massacra. Quest'anno il Milan il 90% delle partite le ha dovute sudare da matti, ci sono state pochissime partite in cui non abbiamo dovuto rincorrere l'avversario, non abbiamo dovuto difendere con le unghie e con i denti un vantaggio minimo....

Questo Milan non riesce mai ad amministrare, deve sempre andare a mille, non è ammissibile.
 

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