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Paolo Condò dal CorSera in edicola su Napoli Milan 2-0:"A volte il calcio è davvero semplice, come sostiene Allegri. La scorsa estate sia il Milan che il Napoli hanno trattato Rasmus Hojlund, uno dei non pochi talenti che il Manchester United, nella sua misteriosa gestione, ha strapagato, deprezzato e infine restituito o elargito alla serie A (il prossimo in coda è Zirkzee). Ci hanno pensato a lungo, poi l’infortunio di Lukaku ha spinto il Napoli al rilancio decisivo, e ieri Hojlund è stato esattamente la differenza tra le semifinaliste di Supercoppa. Non solo per le due giocate dei gol — l’assist al bacio per Neres e il diagonale che Maignan non ha capito — ma per l’intera mole di lavoro offensivo che ha reso ogni sortita del Napoli un blitz pericoloso, mentre il Milan davanti non otteneva nulla né da Pulisic, di sicuro una contingenza, né da Nkunku, e questa invece è la normalità. Nkunku è stato un attaccante letale ai tempi del Lipsia, ma il passaggio per il Chelsea — un club che in rosa ha tre giocatori forti per ruolo, e se sbagli una gara scali in fondo alla lista d’attesa rischiando di non vedere il campo per settimane — gli ha tolto istinti ed entusiasmi. Così, è un fantasma. Allegri ha ragione a insistere su di lui, a prescindere che lo faccia perché ci crede o perché non ha altro: Nkunku è stato qualcuno, giocando potrebbe ridiventarlo. Ma in questo momento il confronto con Hojlund è straziante, anche perché il range di prezzo è stato più o meno lo stesso. E col suo gioiello danese — festeggiatissimo a bordo campo da Lukaku, dettaglio importante — il Napoli avanza con merito alla finale. Nell’andamento decisamente tellurico dei campioni d’Italia, che quest’anno rimbalzano di continuo da un top a un flop, ieri era il turno della gara chirurgica e a tratti anche frizzante, perché in una sfida tra Conte e Allegri è evidente che chi va in vantaggio possa poi divertirsi negli spazi, e la gestione dell’asse centrale Rrahmani-Lobotka-Hojlund è stata così solida da stimolare anche le lune degli esterni, Neres su tutti. Il Milan aveva scommesso su alcuni pezzi grossi del suo mercato, da Estupinan a Jashari, lasciando a riposo per l’eventuale finale titolari un po’ consunti come Modric. Beh, Jashari non l’ha interpretata come un’occasione per farsi notare (un passaggio filtrante, suvvia), ma come una serata in cui nessuno doveva accorgersi di lui (solo appoggi laterali al compagno più vicino). Ne avrà altre, ci mancherebbe: le usi meglio, però".