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Paolo Condò su Repubbica in edicola:"Con la vittoria contro il Napoli il Milan ha vinto il piccolo scudetto della Superlega nostrana, ovvero la classifica degli scontri diretti fra le sette squadre che giocano le coppe, e che da anni sono sempre le stesse. Con 21 punti in dieci gare, non può più essere superato: il Napoli, secondo con 15, può al massimo affiancarlo. Nelle ultime cinque stagioni questa soddisfazione ha coinciso quattro volte con lo scudetto, perché è normale che chi si dimostra così superiore nei testa a testa alla fine risulti la squadra migliore tout court.
Ieri il Milan ha sofferto il ritmo del Napoli nel primo quarto d’ora, prendendo poi possesso della parti- ta con mano sempre più salda grazie al filo invisibile che lega i suoi giocatori, e che ne fa una squadra. La marcatura cooperativa di Tomori e Kalulu su Osimhen; le continue sovrapposizioni di Theo Hernandez; la copertura di Kessié sull’avvio azione partenopeo; la cancellazione dal campo di rivali temuti come Insigne e Zielinski; l’intuito col quale Giroud è rientrato dal fuorigioco un attimo prima che il pallone decisivo gli capitasse sul piede per caso, e non per caso da lì finisse in rete. Abbiamo discusso più volte la scelta di affiancare a Ibra un altro anziano, ma fra derby e Napoli non c’è dubbio che Giroud abbia marchiato a fuoco questo primato. Primato ancora virtuale, in realtà, visto che l’Inter si mantiene a una distanza sufficiente per sentir- si in testa col recupero di Bologna in tasca.
Ieri il Milan ha sofferto il ritmo del Napoli nel primo quarto d’ora, prendendo poi possesso della parti- ta con mano sempre più salda grazie al filo invisibile che lega i suoi giocatori, e che ne fa una squadra. La marcatura cooperativa di Tomori e Kalulu su Osimhen; le continue sovrapposizioni di Theo Hernandez; la copertura di Kessié sull’avvio azione partenopeo; la cancellazione dal campo di rivali temuti come Insigne e Zielinski; l’intuito col quale Giroud è rientrato dal fuorigioco un attimo prima che il pallone decisivo gli capitasse sul piede per caso, e non per caso da lì finisse in rete. Abbiamo discusso più volte la scelta di affiancare a Ibra un altro anziano, ma fra derby e Napoli non c’è dubbio che Giroud abbia marchiato a fuoco questo primato. Primato ancora virtuale, in realtà, visto che l’Inter si mantiene a una distanza sufficiente per sentir- si in testa col recupero di Bologna in tasca.