Condò:"Derby, tre motivi che rendono felice il Milan".

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Paolo Condò su Repubblica in edicola:"Il Milan ha “vinto” il pareggio di San Siro per tre motivi. Il primo è l’approdo alla pausa in testa alla classifica: nelle ultime settimane il calendario favoriva il Napoli, eppure a Spalletti — che alla ripresa avrà Inter, Lazio e Atalanta in quattro gare — non è riuscita la spallata. Il secondo motivo è la distanza invariata dall’Inter, e a quasi un terzo di campionato 7 punti sono un piccolo gruzzolo. Il terzo era molto va- lido fino a quindici minuti dal termine di una partita finalmente bel- la: segnandosi da solo il gol del pareggio, sbagliando un rigore e un discreto numero di altre chance, l’Inter era un concentrato di rimpianti e il Milan di sollievo. Negli ultimi 15’, però, l’assalto rossonero all’arma bianca ha (in parte) riequilibrato la lettura del derby. Tatarusanu resta il man of the match per la strepitosa parata su Lautaro, ma Rebic non è andato lontano dal con- tendergli il trofeo. Pioli e Inzaghi hanno assecondato la natura delle loro squadre, ma nel primo tempo il Milan ha attaccato senza un ade- guato sistema di coperture preventive: ogni volta che l’Inter ripartiva, arrivava nell’area avversaria senza quasi trovare resistenza. Il fatto che Lautaro e nella ripresa Vidal abbiano mancato facili match-point è una colpa che avvelenerà la pausa di Inzaghi. Dopo 12 partite le due battistrada hanno raccolto assieme 64 punti: da quando la vittoria ne vale tre non era mai successo, il che descrive l’eccellenza del loro cammino.
 

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Paolo Condò su Repubblica in edicola:"Il Milan ha “vinto” il pareggio di San Siro per tre motivi. Il primo è l’approdo alla pausa in testa alla classifica: nelle ultime settimane il calendario favoriva il Napoli, eppure a Spalletti — che alla ripresa avrà Inter, Lazio e Atalanta in quattro gare — non è riuscita la spallata. Il secondo motivo è la distanza invariata dall’Inter, e a quasi un terzo di campionato 7 punti sono un piccolo gruzzolo. Il terzo era molto va- lido fino a quindici minuti dal termine di una partita finalmente bel- la: segnandosi da solo il gol del pareggio, sbagliando un rigore e un discreto numero di altre chance, l’Inter era un concentrato di rimpianti e il Milan di sollievo. Negli ultimi 15’, però, l’assalto rossonero all’arma bianca ha (in parte) riequilibrato la lettura del derby. Tatarusanu resta il man of the match per la strepitosa parata su Lautaro, ma Rebic non è andato lontano dal con- tendergli il trofeo. Pioli e Inzaghi hanno assecondato la natura delle loro squadre, ma nel primo tempo il Milan ha attaccato senza un ade- guato sistema di coperture preventive: ogni volta che l’Inter ripartiva, arrivava nell’area avversaria senza quasi trovare resistenza. Il fatto che Lautaro e nella ripresa Vidal abbiano mancato facili match-point è una colpa che avvelenerà la pausa di Inzaghi. Dopo 12 partite le due battistrada hanno raccolto assieme 64 punti: da quando la vittoria ne vale tre non era mai successo, il che descrive l’eccellenza del loro cammino.
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