Passerò pure per il Nostradamus di turno, ma secondo me siamo solo all'inizio.
Guarderò troppi film ma io l'apocalisse me la sono immaginata proprio in questo modo, con un virus impazzito del genere uscito da chissà quale fogna di laboratorio.
Da ragazzino lessi un libro di Stephen King, "A volte ritornano"...
Trattasi di una serie di racconti brevi, forse pure la prima raccolta del grande autore di Portland.
Ricordo ancora molti dettagli di quei racconti... Ricordo il senso di inquietudine che mi prendeva quando attraversavo insieme agli amici i campi di grano, sempre con l'orecchio teso a captare qualche rumore inconsueto che potesse rivelare la presenza di "Colui che cammina tra i filari"... Ricordo il timore del rumore dei topi nelle pareti, la paura che mi si aprisse un occhio sul petto o nel palmo nella mano...
Ma il racconto che maggiormente mi entrò in testa, ed a cui mi trovo sempre più spesso a pensare negli ultimi tempi, era "Risacca Notturna"...
Non certo il più famoso, per carità, ma narra di un gruppo di ragazzi, sopravvissuti a un virus proveniente proprio dall'Asia (che mi pare di ricordare si chiamasse A6) che ha sterminato la quasi totalità della popolazione, lasciando vivi soltanto pochissimi gruppi di persone che - almeno in un primo momento - si credono immuni al virus in quanto sopravvissuti ad una versione precedente dello stesso...
Ricordo la disperazione del protagonista - che aveva perso tutti - e la sua frustrazione... Il suo rimorso più grande, comunque, ciò che voleva gridare al mondo, ormai quasi deserto, e che voleva scrivere a lettere cubitali per chiunque fosse venuto dopo di noi era che a sterminare la civiltà umana non era stata un bomba termonucleare, un meteorite od una catastrofe naturale... Ma una BANALE INFLUENZA...
Beh... inutile dire che la fine lascerà presagire che - presto o tardi - moriranno tutti...
Mi pare strano che nessuno abbia ancora fatto questa incoraggiante associazione
