Ci siamo ridimensionati?

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Per noi "vincere" è un obiettivo di prestigio, di orgoglio, di blasone, di stima, anche di gioia personale e collettiva. Per i finanzieri nostri proprietari so bene che non è così, e quando dipendi da un fondo, è anche nell'ordine delle cose.
Tuttavia ho sempre pensato che vincere fosse importante anche per loro: la visibilità, la notorietà, la popolarità del "brand" (scusatemi) avrebbe portato più contratti, più sponsor prestigiosi, e quindi in fondo più denaro, che è l'unica cosa che a loro interessa.
Ora invece mi è venuto il dubbio che non sia davvero così. A loro interessa "esserci", non vincere. Cosa intendo per esserci? La presenza costante su qualsiasi palcoscenico, soprattutto internazionale. Comprese le tournee, le esibizioni, e pure tutte le iniziative extracalcistiche alle quali cerchiamo di essere sempre protagonisti. Non è un caso che vogliamo, e abbiamo ottenuto, di giocare in Australia una partita di campionato. Iniziative come questa fioccheranno a cascata.
La visibilità, non vincere. Anche se si perde, si è presenti, e la proprietà gode.

Io credo che addirittura la vittoria sia scomoda per loro, quasi una complicazione. Se vinci in qualche modo poi devi cercare di vincere di nuovo. Lo hanno dimostrato dopo il campionato vinto sabotando, tagliando le ali alla squadra ed ai tifosi.
 
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Io credo che addirittura la vittoria sia scomoda per loro, quasi una complicazione. Se vinci in qualche modo poi devi cercare di vincere di nuovo. Lo hanno dimostrato dopo il campionato vinto sabotando, tagliando le ali alla squadra ed ai tifosi.
Vincendo aumentano i costi perché si innalza l'asticella.

Cardinale l'ha detto chiaramente che non concepisce nemmeno gli investimenti a vincere.
Visioni americane.
 

Djici

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Per noi "vincere" è un obiettivo di prestigio, di orgoglio, di blasone, di stima, anche di gioia personale e collettiva. Per i finanzieri nostri proprietari so bene che non è così, e quando dipendi da un fondo, è anche nell'ordine delle cose.
Tuttavia ho sempre pensato che vincere fosse importante anche per loro: la visibilità, la notorietà, la popolarità del "brand" (scusatemi) avrebbe portato più contratti, più sponsor prestigiosi, e quindi in fondo più denaro, che è l'unica cosa che a loro interessa.
Ora invece mi è venuto il dubbio che non sia davvero così. A loro interessa "esserci", non vincere. Cosa intendo per esserci? La presenza costante su qualsiasi palcoscenico, soprattutto internazionale. Comprese le tournee, le esibizioni, e pure tutte le iniziative extracalcistiche alle quali cerchiamo di essere sempre protagonisti. Non è un caso che vogliamo, e abbiamo ottenuto, di giocare in Australia una partita di campionato. Iniziative come questa fioccheranno a cascata.
La visibilità, non vincere. Anche se si perde, si è presenti, e la proprietà gode.
Per loro "vincere" non ha lo stesso significato che per noi
Per noi e aggiungere un trofeo nella sala dei trofei.
Per loro e aggiungere mln ai miliardi che sono già in banca.

Per noi "riportare il Milan al suo posto" significa farlo tornare a giocarsi fino alla fine ogni competizioni in cui si gioca.
Per loro "riportare il Milan al suo posto" significa provare a fare tornare il Milan al primo posto delle società nella classifica del fatturato.

Siamo su 2 universi completamente diversi.
A l'inizio molti tifosi ci sono pure cascati perché pensavano "dai se facciamo più soldi alla fine ci saranno più soldi da spendere sul mercato per migliorare la squadra".
Invece si è visto che il fatturato è raddoppiato... Ma il costo della rosa è sceso.

Fare soldi non significa potere reinvestire intelligentemente (si pensa sempre alla Juve che vende Zidane e prende Buffon Thuram e Nedved).
Noi vendiamo a 40 e compriamo a 20.

Non ci sarà nessun miglioramento.
Mi dispiace.

Game over.
 
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La cartonese non iscrivibile si è ridimensionata molto di più!
Adesso per loro si apriranno le porte del purgatorio...!!
Però il lecchino Ravezzani questo non lo dice!!
Si dice cosi ogni anno,poi arrivano in fondo a tutte le competizioni....noi a ottobre già fuori dalla lotta scudetto, fai un po tu
 

Lorenzo 89

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Per loro "vincere" non ha lo stesso significato che per noi
Per noi e aggiungere un trofeo nella sala dei trofei.
Per loro e aggiungere mln ai miliardi che sono già in banca.

Per noi "riportare il Milan al suo posto" significa farlo tornare a giocarsi fino alla fine ogni competizioni in cui si gioca.
Per loro "riportare il Milan al suo posto" significa provare a fare tornare il Milan al primo posto delle società nella classifica del fatturato.

Siamo su 2 universi completamente diversi.
A l'inizio molti tifosi ci sono pure cascati perché pensavano "dai se facciamo più soldi alla fine ci saranno più soldi da spendere sul mercato per migliorare la squadra".
Invece si è visto che il fatturato è raddoppiato... Ma il costo della rosa è sceso.

Fare soldi non significa potere reinvestire intelligentemente (si pensa sempre alla Juve che vende Zidane e prende Buffon Thuram e Nedved).
Noi vendiamo a 40 e compriamo a 20.

Non ci sarà nessun miglioramento.
Mi dispiace.

Game over.
La cosa che non capisco è che ci riempiamo di mezze seghe da 15 milioni l'una invece di spendere il giusto per dei giocatori che veramente ti fanno svoltare.
Che senso ha comprare Athekame e De Winter a 35 milioni che sono due mezzi giocatori invece di spendere una cifra superiore per uno che ti assicura un miglioramento del reparto?
 

Clarenzio

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Se una squadra abitualmente competitiva e vincente non ha più obiettivi sportivi è ovvio che si sia ridimensionata.
 
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Per noi "vincere" è un obiettivo di prestigio, di orgoglio, di blasone, di stima, anche di gioia personale e collettiva. Per i finanzieri nostri proprietari so bene che non è così, e quando dipendi da un fondo, è anche nell'ordine delle cose.
Tuttavia ho sempre pensato che vincere fosse importante anche per loro: la visibilità, la notorietà, la popolarità del "brand" (scusatemi) avrebbe portato più contratti, più sponsor prestigiosi, e quindi in fondo più denaro, che è l'unica cosa che a loro interessa.
Ora invece mi è venuto il dubbio che non sia davvero così. A loro interessa "esserci", non vincere. Cosa intendo per esserci? La presenza costante su qualsiasi palcoscenico, soprattutto internazionale. Comprese le tournee, le esibizioni, e pure tutte le iniziative extracalcistiche alle quali cerchiamo di essere sempre protagonisti. Non è un caso che vogliamo, e abbiamo ottenuto, di giocare in Australia una partita di campionato. Iniziative come questa fioccheranno a cascata.
La visibilità, non vincere. Anche se si perde, si è presenti, e la proprietà gode.
Esatto, a loro non interessa competere per il titolo, perchè competere costa e la vittoria è un obiettivo molto aleatorio. Molto più conveniente partecipare, esserci, esporre i proprio giocatori come fossero a una grande fiera.
 

Jino

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Comunque chi conosce la storia del Milan non può gestire il club in questa maniera, davvero non si può.

Io lo dico e lo ripeto sempre, accetterei più volentieri un Milan libero in serie B con un progetto serio che in A con questa prospettiva. Non prendono più calciatori da Milan, non prendono più gente di cui innamorarsi, se per caso ci riescono li sbolognano senza problemi.
 
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