Per noi "vincere" è un obiettivo di prestigio, di orgoglio, di blasone, di stima, anche di gioia personale e collettiva. Per i finanzieri nostri proprietari so bene che non è così, e quando dipendi da un fondo, è anche nell'ordine delle cose.
Tuttavia ho sempre pensato che vincere fosse importante anche per loro: la visibilità, la notorietà, la popolarità del "brand" (scusatemi) avrebbe portato più contratti, più sponsor prestigiosi, e quindi in fondo più denaro, che è l'unica cosa che a loro interessa.
Ora invece mi è venuto il dubbio che non sia davvero così. A loro interessa "esserci", non vincere. Cosa intendo per esserci? La presenza costante su qualsiasi palcoscenico, soprattutto internazionale. Comprese le tournee, le esibizioni, e pure tutte le iniziative extracalcistiche alle quali cerchiamo di essere sempre protagonisti. Non è un caso che vogliamo, e abbiamo ottenuto, di giocare in Australia una partita di campionato. Iniziative come questa fioccheranno a cascata.
La visibilità, non vincere. Anche se si perde, si è presenti, e la proprietà gode.
Io credo che addirittura la vittoria sia scomoda per loro, quasi una complicazione. Se vinci in qualche modo poi devi cercare di vincere di nuovo. Lo hanno dimostrato dopo il campionato vinto sabotando, tagliando le ali alla squadra ed ai tifosi.