Chernobyl: stop corrente. Rischio radiazioni.

Rivera10

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La Nato ha scopi di difesa però...interviene se viene attaccato un stato membro...e l'Ucraina non è uno stato membro

Appunto. Il fatto che l' Ucraina non fosse nella Nato ha dato una scappatoia a quest' ultima per non essere coinvolta direttamente nel conflitto. Mi si permetta però di fare notare le dichiarazioni da bulli di Stoltenberg( nomen omen) e Biden contro la Russia paventando chissà quali reazioni della Nato. Si è visto...
 

Djici

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La Nato ha scopi di difesa però...interviene se viene attaccato un stato membro...e l'Ucraina non è uno stato membro
Infatti.
Una nato offensiva anzi potrebbe proprio essere un assist a Putin che poi potrà dire che aveva ragione ad essere preoccupato da paesi NATO al confine.

Se la nato vuole andare ad aiutare l'Ucraina, l'unico modo e di mandarci prima la Polonia (che ha un accordo di mutuo soccorso) e solo dopo una risposta russa alla Polonia allora potrà intervenire per difendere la Polonia.

Non vedo un altro modo per la nato di entrare in guerra "rispettando" le regole internazionali.
 

Sam

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Io lo capisco questo modo di pensare, peccato che per quanto comprensibile sia la stessa identica forma mentis che ha portato allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale è stato causato da interessi finanziari legati al modo in cui la Germania nazionalsocialista e l'Italia fascista intendevano gestire i rapporti economici internazionali, fuori dallo schema finanziario ebraico su cui l'Impero Britannico e gli Stati Uniti reggevano la loro economia.

"Il delitto imperdonabile della Germania prima della Seconda Guerra Mondiale fu il suo tentativo di sganciare la sua economia dal sistema di commercio mondiale, e di costruire un sistema di cambi indipendente di cui la finanza mondiale non poteva più trarre profitto" (Winston Churchill)

"Quel che ci spinse in guerra contro Hitler non fu la sua dottrina politica; la causa stavolta fu il suo tentativo coronato da successo di dare vita a una nuova economia. La prosperità della finanza internazionale dipende dall’emissione di prestiti a interesse a nazioni in difficoltà economica. L’economia di Hitler significava la sua rovina. Se gli fosse stato permesso di completarla con successo, altre nazioni avrebbero certo seguito il suo esempio, e sarebbe venuto il momento in cui tutti gli stati senza riserve auree si sarebbero scambiati beni contro beni; così non solo la richiesta di prestiti sarebbe cessata e l’oro avrebbe perso valore, ma i prestatori finanziari avrebbero dovuto chiudere bottega. Questa pistola finanziaria era puntata in modo particolare alla tempia degli Stati Uniti" (Gen. Fuller, militare e storico della Seconda Guerra Mondiale)

Poi, c'è la versione "cartone animato Disney, serie Le Principesse" che narra la storia di tre uomini brutti e cattivi, Mussolini Hitler e Hirohito, che volevano conquistare il mondo e tenerlo sotto scacco, ma la brava principessa Inghilterra e il principe azzurro americano l'hanno salvata, combattendo strenuamente per la libertà di tutti.
Che storiella commovente, vero? Finisce pure con "E vissero tutti (gli ebrei capitalisti) felici e contenti".

Li figurati, ci si è lavati le mani prima dell'Austria, poi della Cecoslovacchia, in un certo senso anche della Lituania, prima della Polonia.
Altra mistificazione storica.
Quello che è passato alla storia come Anschluss, era in realtà un'idea romantica nazionalista che attanagliava il nazionalismo tedesco fin dai moti degli anni '30 del XIX secolo.
I patrioti tedeschi sperarono sempre di vedere abbattuta la Confederazione Germanica, quel mostro che doveva resuscitare l'anacronistico Sacro Romano Impero Germanico agli occhi delle potenze del Congresso di Vienna, e voluto fortemente dall'Impero Britannico, che non voleva, dopo l'esperienza francese, alcun dominatore nel Continente, e che quindi preferì creare una confederazione, la cui contrapposizione tra Asburgo e Hohenzollern avrebbe favorito un equilibrio al ribasso a favore di Londra.
Alla fine, gli Hohenzoller prevalsero, in quanto la Prussia era in ascesa per questione di maggiore omogeneità nazionale, a differenza di un impero troppo variegato come quello austriaco (che dovrà infatti nel '66 fare i conti con la forte componente ungherese), e dove la stessa casa Asburgo stava sempre di più cosmopolitizzando Vienna, al punto che lo stesso Francesco Ferdinando, assassinato nel '14, preferiva parlare il ceco al tedesco.

Furono le potenze vincitrici della Prima Guerra Mondiale, temendo che dalla disgregazione dell'Impero Austriaco, l'unione tra la Germania e la Repubblica dell'Austria Tedesca potesse ridar vita ad un popolo compatto e coeso, che vietarono la tanto desiderata unificazione.

Tutti territori che Hitler giustamente reclamò e incorporò di nuovo nel Reich.
Territori che già da tempo si pensò fosse giusto ridare alla Germania, visto che erano territori da sempre abitati da tedeschi, e visto che le mutilazioni subite nei trattati di Versailles furono una vendetta disonorevole, voluta in particolare dai Francesi che avevano sete di rivalsa dopo la disfatta di Sedan e la perdita dei territori, tra l'altro abitati da tedeschi e germanofoni, dell'Alsazia-Lorena.

Per quanto riguarda la Lituania, Hitler non aveva alcun interesse in essa in sé, ma in Memel, territorio MAI STATO lituano, e storicamente parte della Prussia.
Venne strappato alla Germania perché Memel era un porto strategico e gli Alleati non vollero lasciarlo a Berlino per evitare un controllo navale sul Baltico, ma preferirono darlo ad un paese insignificante come la Lituania, che non ne avrebbe mai potuto sfruttarne il potenziale.

Per quanto riguarda la Cecoslovacchia, fu un paese senza senso, esattamente come la Jugoslavia. Due paesi nati per far torto rispettivamente alla Germania e all'Italia.
Erano un'accozzaglia di popoli che si odiavano fra loro e che venivano tenuti insieme con botte di denaro, e politici pupazzi, da Parigi e Londra. Paesi che, difatti, oggi non esistono più.

Quella della Polonia è una balla colossale, poi, smentita da tempo.
Hitler non aveva alcun interesse nella Polonia. Fu il primo cancelliere del dopoguerra a proporre trattati di collaborazione con Varsavia.
I polacchi invece già da tempo avevano interesse nell'espandere i confini occidentali fino all'Elba e volevano una guerra con la Germania, provocandola, tramite la repressione delle popolazioni tedesche nella Prussia Occidentale, che era la porzione di territorio tra la Pomerania e la Slesia che venne ceduta alla Polonia.
I polacchi infatti speravano una guerra con la Germania, perché volevano sfruttare il momento, prima dell'ascesa di Hitler, in cui Berlino era con le pezze al ****, mentre non penseranno mai di fare guerra ad Est contro il gigante sovietico.
Tuttavia, dopo la cura nazionalsocialista, la Germania era diventata troppo potente, e quando Hitler cominciò a rivendicare i confini del '14, con il ritorno della Prussia Occidentale i polacchi chiesero aiuto agli inglesi, fingendo di essere le vittime di una tensione che loro stessi avevano creato.

Tra l'altro fu proprio Hitler a proporre a Stalin il mantenimento di uno stato polacco tra le due potenze, cosa che Mosca non volle, visto che l'obbiettivo era di riprendere i confini dell'Impero zarista, che dovevano naturalmente comprendere Varsavia.
Considera, infatti, che la Polonia non è mai stata parte del Reich, ma un Governatorato autonomo, guidato da Hans Frank.

Idem il protettorato di Boemia e Moravia e la Slovacchia. Pensa te, fu proprio Hitler a dividere quelle che oggi sono CASUALMENTE Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca. Che strana coincidenza.

Comunque hai dimenticato il Belgio, visto che i distretti di Eupen e Malmedy, ritornarono alla Germania durante la Seconda Guerra Mondiale.

Chissà come mai, invece, il conquistatore Hitler non riannesse lo Schleswig settentrionale, che venne annesso dalla Danimarca nel primo dopoguerra, vero? Se lo sarà dimenticato...

Gli storici concordano che se si fosse intervenuti alla vigilia dell'anschluss (o ancora meglio per la remilitarizzazione della renania nel 1936) la Germania sarebbe venuta giù senza troppi scossoni e senza scomodare URSS e USA.
Gli storici sanno benissimo che non ci sarebbe potuto mai essere alcun intervento, poiché il riarmo della Germania fu voluto in primis da Londra, che voleva ridimensionare Parigi, per mantenere un equilibrio al ribasso nel continente, salvo poi rendersi conto che si erano trovati un nemico della finanza internazionale fra i piedi.
Il classico doppio-giochismo anglosassone.
E gli USA erano coinvolti fin dall'inizio. Solo che preferirono muovere le fila con altri mezzi, aspettando che qualcuno che volevano distruggere da tempo, il Giappone, desse loro modo di intervenire direttamente.
 
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mil77

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Infatti.
Una nato offensiva anzi potrebbe proprio essere un assist a Putin che poi potrà dire che aveva ragione ad essere preoccupato da paesi NATO al confine.

Se la nato vuole andare ad aiutare l'Ucraina, l'unico modo e di mandarci prima la Polonia (che ha un accordo di mutuo soccorso) e solo dopo una risposta russa alla Polonia allora potrà intervenire per difendere la Polonia.

Non vedo un altro modo per la nato di entrare in guerra "rispettando" le regole internazionali.
Eh si questo è l'unico scenario x l'intervento della Nato in questa guerra
 

Djici

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Che l’ucraina nella nato non può esistere e lo stiamo vedendo
Non concordo per nulla.
Nella nato per me ci sta tranquillamente. E nelle UE dove avrebbe meno senso.

Comunque siamo chiaramente OT (non avevo visto che questa era la discussione sulle centrali nucleari).
 

gabri65

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Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale è stato causato da interessi finanziari legati al modo in cui la Germania nazionalsocialista e l'Italia fascista intendevano gestire i rapporti economici internazionali, fuori dallo schema finanziario ebraico su cui l'Impero Britannico e gli Stati Uniti reggevano la loro economia.

"Il delitto imperdonabile della Germania prima della Seconda Guerra Mondiale fu il suo tentativo di sganciare la sua economia dal sistema di commercio mondiale, e di costruire un sistema di cambi indipendente di cui la finanza mondiale non poteva più trarre profitto" (Winston Churchill)

"Quel che ci spinse in guerra contro Hitler non fu la sua dottrina politica; la causa stavolta fu il suo tentativo coronato da successo di dare vita a una nuova economia. La prosperità della finanza internazionale dipende dall’emissione di prestiti a interesse a nazioni in difficoltà economica. L’economia di Hitler significava la sua rovina. Se gli fosse stato permesso di completarla con successo, altre nazioni avrebbero certo seguito il suo esempio, e sarebbe venuto il momento in cui tutti gli stati senza riserve auree si sarebbero scambiati beni contro beni; così non solo la richiesta di prestiti sarebbe cessata e l’oro avrebbe perso valore, ma i prestatori finanziari avrebbero dovuto chiudere bottega. Questa pistola finanziaria era puntata in modo particolare alla tempia degli Stati Uniti" (Gen. Fuller, militare e storico della Seconda Guerra Mondiale)

Poi, c'è la versione "cartone animato Disney, serie Le Principesse" che narra la storia di tre uomini brutti e cattivi, Mussolini Hitler e Hirohito, che volevano conquistare il mondo e tenerlo sotto scacco, ma la brava principessa Inghilterra e il principe azzurro americano l'hanno salvata, combattendo strenuamente per la libertà di tutti.
Che storiella commovente, vero? Finisce pure con "E vissero tutti (gli ebrei capitalisti) felici e contenti".


Altra mistificazione storica.
Quello che è passato alla storia come Anschluss, era in realtà un'idea romantica nazionalista che attanagliava il nazionalismo tedesco fin dai moti degli anni '30 del XIX secolo.
I patrioti tedeschi sperarono sempre di vedere abbattuta la Confederazione Germanica, quel mostro che doveva resuscitare l'anacronistico Sacro Romano Impero Germanico agli occhi delle potenze del Congresso di Vienna, e voluto fortemente dall'Impero Britannico, che non voleva, dopo l'esperienza francese, alcun dominatore nel Continente, e che quindi preferì creare una confederazione, la cui contrapposizione tra Asburgo e Hohenzollern avrebbe favorito un equilibrio al ribasso a favore di Londra.
Alla fine, gli Hohenzoller prevalsero, in quanto la Prussia era in ascesa per questione di maggiore omogeneità nazionale, a differenza di un impero troppo variegato come quello austriaco (che dovrà infatti nel '66 fare i conti con la forte componente ungherese), e dove la stessa casa Asburgo stava sempre di più cosmopolitizzando Vienna, al punto che lo stesso Francesco Ferdinando, assassinato nel '14, preferiva parlare il ceco al tedesco.

Furono le potenze vincitrici della Prima Guerra Mondiale, temendo che dalla disgregazione dell'Impero Austriaco, l'unione tra la Germania e la Repubblica dell'Austria Tedesca potesse ridar vita ad un popolo compatto e coeso, che vietarono la tanto desiderata unificazione.

Tutti territori che Hitler giustamente reclamò e incorporò di nuovo nel Reich.
Territori che già da tempo si pensò fosse giusto ridare alla Germania, visto che erano territori da sempre abitati da tedeschi, e visto che le mutilazioni subite nei trattati di Versailles furono una vendetta disonorevole, voluta in particolare dai Francesi che avevano sete di rivalsa dopo la disfatta di Sedan e la perdita dei territori, tra l'altro abitati da tedeschi e germanofoni, dell'Alsazia-Lorena.

Per quanto riguarda la Lituania, Hitler non aveva alcun interesse in essa in sé, ma in Memel, territorio MAI STATO lituano, e storicamente parte della Prussia.
Venne strappato alla Germania perché Memel era un porto strategico e gli Alleati non vollero lasciarlo a Berlino per evitare un controllo navale sul Baltico, ma preferirono darlo ad un paese insignificante come la Lituania, che non ne avrebbe mai potuto sfruttarne il potenziale.

Per quanto riguarda la Cecoslovacchia, fu un paese senza senso, esattamente come la Jugoslavia. Due paesi nati per far torto rispettivamente alla Germania e all'Italia.
Erano un'accozzaglia di popoli che si odiavano fra loro e che venivano tenuti insieme con botte di denaro, e politici pupazzi, da Parigi e Londra. Paesi che, difatti, oggi non esistono più.

Quella della Polonia è una balla colossale, poi, smentita da tempo.
Hitler non aveva alcun interesse nella Polonia. Fu il primo cancelliere del dopoguerra a proporre trattati di collaborazione con Varsavia.
I polacchi invece già da tempo avevano interesse nell'espandere i confini occidentali fino all'Elba e volevano una guerra con la Germania, provocandola, tramite la repressione delle popolazioni tedesche nella Prussia Occidentale, che era la porzione di territorio tra la Pomerania e la Slesia che venne ceduta alla Polonia.
I polacchi infatti speravano una guerra con la Germania, perché volevano sfruttare il momento, prima dell'ascesa di Hitler, in cui Berlino era con le pezze al ****, mentre non penseranno mai di fare guerra ad Est contro il gigante sovietico.
Tuttavia, dopo la cura nazionalsocialista, la Germania era diventata troppo potente, e quando Hitler cominciò a rivendicare i confini del '14, con il ritorno della Prussia Occidentale i polacchi chiesero aiuto agli inglesi, fingendo di essere le vittime di una tensione che loro stessi avevano creato.

Tra l'altro fu proprio Hitler a proporre a Stalin il mantenimento di uno stato polacco tra le due potenze, cosa che Mosca non volle, visto che l'obbiettivo era di riprendere i confini dell'Impero zarista, che dovevano naturalmente comprendere Varsavia.
Considera, infatti, che la Polonia non è mai stata parte del Reich, ma un Governatorato autonomo, guidato da Hans Frank.

Idem il protettorato di Boemia e Moravia e la Slovacchia. Pensa te, fu proprio Hitler a dividere quelle che oggi sono CASUALMENTE Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca. Che strana coincidenza.

Comunque hai dimenticato il Belgio, visto che i distretti di Eupen e Malmedy, ritornarono alla Germania durante la Seconda Guerra Mondiale.

Chissà come mai, invece, il conquistatore Hitler non riannesse lo Schleswig settentrionale, che venne annesso dalla Danimarca nel primo dopoguerra, vero? Se lo sarà dimenticato...


Gli storici sanno benissimo che non ci sarebbe potuto mai essere alcun intervento, poiché il riarmo della Germania fu voluto in primis da Londra, che voleva ridimensionare Parigi, per mantenere un equilibrio al ribasso nel continente, salvo poi rendersi conto che si erano trovati un nemico della finanza internazionale fra i piedi.
Il classico doppio-giochismo anglosassone.
E gli USA erano coinvolti fin dall'inizio. Solo che preferirono muovere le fila con altri mezzi, aspettando che qualcuno che volevano distruggere da tempo, il Giappone, desse loro modo di intervenire direttamente.

Grazie, Sam.

Adesso puoi ritirarti nella stanza dei bottoni.

:ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO:
 
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Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale è stato causato da interessi finanziari legati al modo in cui la Germania nazionalsocialista e l'Italia fascista intendevano gestire i rapporti economici internazionali, fuori dallo schema finanziario ebraico su cui l'Impero Britannico e gli Stati Uniti reggevano la loro economia.

"Il delitto imperdonabile della Germania prima della Seconda Guerra Mondiale fu il suo tentativo di sganciare la sua economia dal sistema di commercio mondiale, e di costruire un sistema di cambi indipendente di cui la finanza mondiale non poteva più trarre profitto" (Winston Churchill)

"Quel che ci spinse in guerra contro Hitler non fu la sua dottrina politica; la causa stavolta fu il suo tentativo coronato da successo di dare vita a una nuova economia. La prosperità della finanza internazionale dipende dall’emissione di prestiti a interesse a nazioni in difficoltà economica. L’economia di Hitler significava la sua rovina. Se gli fosse stato permesso di completarla con successo, altre nazioni avrebbero certo seguito il suo esempio, e sarebbe venuto il momento in cui tutti gli stati senza riserve auree si sarebbero scambiati beni contro beni; così non solo la richiesta di prestiti sarebbe cessata e l’oro avrebbe perso valore, ma i prestatori finanziari avrebbero dovuto chiudere bottega. Questa pistola finanziaria era puntata in modo particolare alla tempia degli Stati Uniti" (Gen. Fuller, militare e storico della Seconda Guerra Mondiale)

Poi, c'è la versione "cartone animato Disney, serie Le Principesse" che narra la storia di tre uomini brutti e cattivi, Mussolini Hitler e Hirohito, che volevano conquistare il mondo e tenerlo sotto scacco, ma la brava principessa Inghilterra e il principe azzurro americano l'hanno salvata, combattendo strenuamente per la libertà di tutti.
Che storiella commovente, vero? Finisce pure con "E vissero tutti (gli ebrei capitalisti) felici e contenti".


Altra mistificazione storica.
Quello che è passato alla storia come Anschluss, era in realtà un'idea romantica nazionalista che attanagliava il nazionalismo tedesco fin dai moti degli anni '30 del XIX secolo.
I patrioti tedeschi sperarono sempre di vedere abbattuta la Confederazione Germanica, quel mostro che doveva resuscitare l'anacronistico Sacro Romano Impero Germanico agli occhi delle potenze del Congresso di Vienna, e voluto fortemente dall'Impero Britannico, che non voleva, dopo l'esperienza francese, alcun dominatore nel Continente, e che quindi preferì creare una confederazione, la cui contrapposizione tra Asburgo e Hohenzollern avrebbe favorito un equilibrio al ribasso a favore di Londra.
Alla fine, gli Hohenzoller prevalsero, in quanto la Prussia era in ascesa per questione di maggiore omogeneità nazionale, a differenza di un impero troppo variegato come quello austriaco (che dovrà infatti nel '66 fare i conti con la forte componente ungherese), e dove la stessa casa Asburgo stava sempre di più cosmopolitizzando Vienna, al punto che lo stesso Francesco Ferdinando, assassinato nel '14, preferiva parlare il ceco al tedesco.

Furono le potenze vincitrici della Prima Guerra Mondiale, temendo che dalla disgregazione dell'Impero Austriaco, l'unione tra la Germania e la Repubblica dell'Austria Tedesca potesse ridar vita ad un popolo compatto e coeso, che vietarono la tanto desiderata unificazione.

Tutti territori che Hitler giustamente reclamò e incorporò di nuovo nel Reich.
Territori che già da tempo si pensò fosse giusto ridare alla Germania, visto che erano territori da sempre abitati da tedeschi, e visto che le mutilazioni subite nei trattati di Versailles furono una vendetta disonorevole, voluta in particolare dai Francesi che avevano sete di rivalsa dopo la disfatta di Sedan e la perdita dei territori, tra l'altro abitati da tedeschi e germanofoni, dell'Alsazia-Lorena.

Per quanto riguarda la Lituania, Hitler non aveva alcun interesse in essa in sé, ma in Memel, territorio MAI STATO lituano, e storicamente parte della Prussia.
Venne strappato alla Germania perché Memel era un porto strategico e gli Alleati non vollero lasciarlo a Berlino per evitare un controllo navale sul Baltico, ma preferirono darlo ad un paese insignificante come la Lituania, che non ne avrebbe mai potuto sfruttarne il potenziale.

Per quanto riguarda la Cecoslovacchia, fu un paese senza senso, esattamente come la Jugoslavia. Due paesi nati per far torto rispettivamente alla Germania e all'Italia.
Erano un'accozzaglia di popoli che si odiavano fra loro e che venivano tenuti insieme con botte di denaro, e politici pupazzi, da Parigi e Londra. Paesi che, difatti, oggi non esistono più.

Quella della Polonia è una balla colossale, poi, smentita da tempo.
Hitler non aveva alcun interesse nella Polonia. Fu il primo cancelliere del dopoguerra a proporre trattati di collaborazione con Varsavia.
I polacchi invece già da tempo avevano interesse nell'espandere i confini occidentali fino all'Elba e volevano una guerra con la Germania, provocandola, tramite la repressione delle popolazioni tedesche nella Prussia Occidentale, che era la porzione di territorio tra la Pomerania e la Slesia che venne ceduta alla Polonia.
I polacchi infatti speravano una guerra con la Germania, perché volevano sfruttare il momento, prima dell'ascesa di Hitler, in cui Berlino era con le pezze al ****, mentre non penseranno mai di fare guerra ad Est contro il gigante sovietico.
Tuttavia, dopo la cura nazionalsocialista, la Germania era diventata troppo potente, e quando Hitler cominciò a rivendicare i confini del '14, con il ritorno della Prussia Occidentale i polacchi chiesero aiuto agli inglesi, fingendo di essere le vittime di una tensione che loro stessi avevano creato.

Tra l'altro fu proprio Hitler a proporre a Stalin il mantenimento di uno stato polacco tra le due potenze, cosa che Mosca non volle, visto che l'obbiettivo era di riprendere i confini dell'Impero zarista, che dovevano naturalmente comprendere Varsavia.
Considera, infatti, che la Polonia non è mai stata parte del Reich, ma un Governatorato autonomo, guidato da Hans Frank.

Idem il protettorato di Boemia e Moravia e la Slovacchia. Pensa te, fu proprio Hitler a dividere quelle che oggi sono CASUALMENTE Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca. Che strana coincidenza.

Comunque hai dimenticato il Belgio, visto che i distretti di Eupen e Malmedy, ritornarono alla Germania durante la Seconda Guerra Mondiale.

Chissà come mai, invece, il conquistatore Hitler non riannesse lo Schleswig settentrionale, che venne annesso dalla Danimarca nel primo dopoguerra, vero? Se lo sarà dimenticato...


Gli storici sanno benissimo che non ci sarebbe potuto mai essere alcun intervento, poiché il riarmo della Germania fu voluto in primis da Londra, che voleva ridimensionare Parigi, per mantenere un equilibrio al ribasso nel continente, salvo poi rendersi conto che si erano trovati un nemico della finanza internazionale fra i piedi.
Il classico doppio-giochismo anglosassone.
E gli USA erano coinvolti fin dall'inizio. Solo che preferirono muovere le fila con altri mezzi, aspettando che qualcuno che volevano distruggere da tempo, il Giappone, desse loro modo di intervenire direttamente.

Dunque vediamo, la prima parte è la classica lettura simil protocollo savi di sion sulla genesi del secondo conflitto mondiale, che è una scuola di pensiero in cui personalmente non mi riconosco, ma se non altro l'hai esposto molto bene.

Da geopolitico, ovviamente per me la motivazione principe è il revanscismo generato in germania da una pace oggettivamente ingiusta come quella di versailles: baffino fu abile a soffiare sopra gli appetiti di un popolo umiliato.
Il resto che sostieni è già ben piu condivisibile: il riarmo tedesco fu strumento antisovietico, e non a caso il tacito assenso degli alleati venne meno quando Mosca e Berlino raggiunsero una (apparente) intesa che li tagliò fuori.
Ma proprio nell'idea di poter controllare Hitler e farne uno strumento per contenere lo spettro del comunismo è il peccato originale di tutti coloro che trascurano i rischi dei fascismi (successe anche in Italia, come ricorda De Felice: i fascisti come strumento per arginare i tumulti del biennio rosso e le leghe operaie e agricole): credere di poterli utilizzare a proprio vantaggio, quando invece gli si da solo afflato distruttivo.
Non possiamo far finta che l'ideologia non abbia ricoperto un ruolo nella sfida egemonica tedesca: hitler era pervaso di misticismo, nazionalismo e geopolitica haushoferiana (che, sono certo, conosci bene visto che mi sembri parecchio ferrato sull'argomento).
Hitler aveva eccome interesse nel corridoio di Danzica in Polonia (seppur il regime polacco, soprattutto con Piludzski, si sia macchiato in effetti di una condotta non amichevole nei confonti dei tedeschi), in germania l'aver diviso la prussia dal "corpus" della nazione tedesca era considerato un gravissimo affronto.
Su Memel, dici bene: resta il fatto che si trattava di una imposizione ai danni di uno stato sovrano, così come accaduto con la Cecoslovacchia a Monaco.
Se teniamo buono il principio di autodeterminazione erano terre tedesche, in realtà c'era già la SdN e non tutti potevano fare come preferivano (vedi il Giappone in Manciuria).
Che la germania nazista fosse un mostro, credo fosse alquanto chiaro già dal 1938, soprattutto da Monaco.
L'austria e la storia che volessero far parte della germania è vera fino ad un certo punto, si è dovuto togliere di mezzo Dolfuss e Schuschnigg per realizzare quell'obiettivo.
Ecco, come "controlettura" della WW2 posso passarti anche il fatto (che non hai citato ma suppongo tu conosca) che i sovietici fossero in assetto offensivo alla vigilia di Barbarossa.

La conversazione è comunque estremamente interessante, ma temo che questo non sia il luogo adatto per approfondirla ulteriormente.
 

Sam

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Dunque vediamo, la prima parte è la classica lettura simil protocollo savi di sion sulla genesi del secondo conflitto mondiale, che è una scuola di pensiero in cui personalmente non mi riconosco, ma se non altro l'hai esposto molto bene.
Però è un dato di fatto, considerando che gli stessi angloamericani ne hanno confermato le motivazioni.

Da geopolitico, ovviamente per me la motivazione principe è il revanscismo generato in germania da una pace oggettivamente ingiusta come quella di versailles: baffino fu abile a soffiare sopra gli appetiti di un popolo umiliato.
Non pensare ad Hitler come ad un manipolatore in cerca di interessi.
Anzi, era molto più "sognatore" di quanto si possa pensare, anche se carismatico e gran comunicatore. I veri manipolatori erano gente come Goebbels.
Poi è chiaro che il revanscismo, alimentato da Ludendorff e soci generali, abbia giocato un ruolo fondamentale nel consenso. Era pur sempre un popolo umiliato.

Ma proprio nell'idea di poter controllare Hitler e farne uno strumento per contenere lo spettro del comunismo è il peccato originale di tutti coloro che trascurano i rischi dei fascismi (successe anche in Italia, come ricorda De Felice: i fascisti come strumento per arginare i tumulti del biennio rosso e le leghe operaie e agricole): credere di poterli utilizzare a proprio vantaggio, quando invece gli si da solo afflato distruttivo.
Questo è vero.

Non possiamo far finta che l'ideologia non abbia ricoperto un ruolo nella sfida egemonica tedesca: hitler era pervaso di misticismo, nazionalismo e geopolitica haushoferiana (che, sono certo, conosci bene visto che mi sembri parecchio ferrato sull'argomento).
Assolutamente, e la differenza tra Mussolini e Hitler è molto marcata, soprattutto se si ha modo di leggere il Mein Kampf e La Dottrina del Fascismo.
Ma d'altronde, Mussolini era un giornalista. Il pragmatismo era parte del suo essere.
Infatti trovo molta più affinità nel modo di comunicare le idee tra Hitler e Gentile.
Non solo, ma tra l'altro pare che Himmler fosse anche un satanista (non come Charles Manson, sia chiaro), che ricercava le origini del Satanismo nelle religioni pagane pre-ebraiche.

Hitler aveva eccome interesse nel corridoio di Danzica in Polonia (seppur il regime polacco, soprattutto con Piludzski, si sia macchiato in effetti di una condotta non amichevole nei confonti dei tedeschi), in germania l'aver diviso la prussia dal "corpus" della nazione tedesca era considerato un gravissimo affronto.
Certo, infatti ho parlato di ritorno ai confini del '14. Danzica era un porto tedesco, originariamente.

Su Memel, dici bene: resta il fatto che si trattava di una imposizione ai danni di uno stato sovrano, così come accaduto con la Cecoslovacchia a Monaco.
Se teniamo buono il principio di autodeterminazione erano terre tedesche, in realtà c'era già la SdN e non tutti potevano fare come preferivano (vedi il Giappone in Manciuria).
E qui ti dà già la dimensione di quanto il principio wilsoniano dell'autodeterminazione si sia fatto benedire, in nome degli interessi anti-tedeschi di Francia e Gran Bretagna.

Che la germania nazista fosse un mostro, credo fosse alquanto chiaro già dal 1938, soprattutto da Monaco.
L'austria e la storia che volessero far parte della germania è vera fino ad un certo punto, si è dovuto togliere di mezzo Dolfuss e Schuschnigg per realizzare quell'obiettivo.
Nì.
Dolfuss era un fascista e alleato di Mussolini, ma era anche un uomo solo.
Lo stesso Mussolini nel '38, durante l'Anschluss, asserì di non voler intervenire perché era inutile difendere un paese che voleva essere annesso.
Gli austriaci accolsero i tedeschi come fratelli.

Ecco, come "controlettura" della WW2 posso passarti anche il fatto (che non hai citato ma suppongo tu conosca) che i sovietici fossero in assetto offensivo alla vigilia di Barbarossa.
Credo di averlo detto altrove in qualche altro topic.
Comunque è vero. Tant'è che si dice che Barbarossa fu anticipata proprio di qualche mese all'attacco sovietico per sorprendere le linee russe non ancora perfettamente posizionate.

La conversazione è comunque estremamente interessante, ma temo che questo non sia il luogo adatto per approfondirla ulteriormente.
Vero.

Mi scuso per l'offtopic.
 

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Partiamo dal presupposto che a me sto argomento ha già rotto le palle, e lo dico a tutti i miei amici e non. Ovviamente mi informo e rendo a dire la mia se se ne parla.

Io sarò anche cattivo per quello che sto per scrivere, ma ho le palle piuttosto girate che per una guerra non nostra, una guerra contro uno stato che non è UE e manco Nato mi faccia arrivare dritto nel deretano un missile grande quanto la Russia. Le sanzioni capisco perché le hanno fatte, ma non le condivido. Non le condivido per il semplice fatto che le paghiamo noi comuni cittadini di tasca nostra. Gli yatch che hanno confiscato hanno bisogno di una forte manutenzione e via dicendo. Chi la paga? Lo stato, che ovviamente si rifà sui cittadini.

Siamo uno stato che sta sta morendo, che ci sta tirando via il sangue dalle vene e ora, che sembra che siamo fuori o quasi dal tunnel coviddi, dobbiamo sobbarcarci quest'altro problema. Ma anche no.

Se devo star qui a pagare la benza più di 2€ al litro, una pizza 15€ e via dicendo, mi spiace anche dirlo, ma che si fott* l'Ucraina.
Io la schiena me la spacco tutti i giorni, per me, per la mia famiglia non per gli altri. Il mondo è un posto crudele? Io mi adatto a questa crudeltà.
Degli Africani che crepano di fame, degli Afgani innocenti uccisi dagli ameriCani non frega un cavolo a nessuno, perché la maggior parte della gente è ipocrita. Quindi sarò crudele pure io, ma se ci devo smenare io per una guerra non mia, dico all'Ucraina di cedere e non rompere più le palle. Magari un giorno toccherà anche all'Italia? Ok, forse è vero... Forse quel giorno scenderò a combattere per il mio paese e forse morirò come un *********, ma fino a quel giorno voglio godermi la vita più che posso e pensare solo ai miei problemi, non a quelli degli altri! E soprattutto non mi va che la mia vita peggiori per una guerra non mia. Sono fortunato che qua non c'è la guerra? Vero. Sfrutto questa fortuna no? Devo sentirmi in colpa perché abito in un paese relativamente tranquillo solo perché in altri paesi più sfortunati c'è la guerra?
Ma chissenefrega dico io.
Spesso ci si racconta anche tutti sono ipocriti per non far i conti con sé stessi. Per quanto mi riguarda c'entra poco la crudeltà, quanto piuttosto la cultura del vizio. Parliamo di interessi di pochi, ma molti di noi venderebbero il deretano delle donne della propria famiglia per trovarsi in quella stessa posizione. Baciamoci i gomiti se il mondo novus in cui vivremo sarà quello in cui dovremo tenere spento il riscaldamento un po' di più e spostarci un po' meno, proprio nell'ottica del mondo ingiusto che hai ben dipinto. Essere coerenti e trasparenti con sé stessi deve essere un punto di partenza, non di arrivo.

Anche io ritengo che la NATO abbia fatto fin troppo, non fraintendermi. Ma non è manco sensato oggettivamente paragonare i nostri problemi a quelli di gente che rimane senza casa e/o famiglia.
 
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